R. Tremelloni - Il socialismo contro la miseria ; G. Faravelli - Lotta su due fronti e alternativa socialista

La polldca estera Della politica estera ei può dire analogicamente quello che oi è detto della politica interna, e cioè che easa ai baea tu di un concetto prevalentemente strategico-militare, ·trascurando quello 1ociale. Ma non baata proclamare la giusta esigenza di apparecchiare la difesa . contro l'eventuale aggressione eovietica. Bìeogna anche dichiarare e sostenere l'ideale in nome del quale quella difeaa meriti di e11ere affrontata. Questo ideale è rappresentato dalla democrazia e dall'unione dell'Europa democratica; ma c'è da domandarsi ae euo è 1inceramente condiviso da un governo che ha riconosciuto la dittatura totalitaria di Franco. E giacchè parliamo di politica eatera tentiamo subito di preci11re la posizione dei socialisti. Noi abbiamo accettato il Patto Atlantico, ma volendo compendiare il nostro di11enso dagli atlantisti ad oltran• za (per esempio dai repubblicani, che earebbero come gli stakanovisti dell'atlantismo), potremmo dire ehe mentre costoro ai propongono di vincere la guerra contro il blocco aovietico, noi ci proponiamo invece di evitarla con tutte le nostre forze. Noi ti.amo consapevoli . che il carattere difensivo e la finalità pacifica del Patto Atlantico non sono dati una volta per tutte e che i aocialiati e i democratici hanno il dovere di vigilare e di operare te vogliono che quel carat• tere e quella .finalità siano mantenuti. Molti dimenticano che l'im• perialismo non è soltanto un connotato della Russia sovietica, nella quale easo aasu.me raspetto più dichiarato, più brutale e più imme• d:iatamente minaccioso. L'imperialismo e le tendenze tota1itarie sono latenti anche nel mondo capitalistico occidentale, 1000 connaturati con la ateaaa economia borghese capitalistica ed il clima preeente del mondo non è fatto precisamente per indebolirli. Se nei prossimi anni dovesaero prevalere nei loro Paesi quelle tendenze che hanno i loro esponenti più o meno consapevoli nei Ma·c Arthur, nei Chur• chill e nei De Gaulle (e la co1a è tutt'altro che impoaeibile), non 10 quale fisionomia nuova potrebbe assumere il Patto Atlantico. Insomma dovere dei tocialiati è di non credere nella fatalità della guerra, di credere invece fermamente nella pace, di volerla e di di• fenderla fino all'ultimo respiro, nella co~sapevolezza che una nuova conflagrazione mondiale a base di bombe atomiche e idrogene ••· rebbe la rovina definitiva della civiltà, nella quale l'eventuale vittoria del mondo occidentale varrebbe poeo più di zero; 1arebbe il fasciamo o il bolsct.vismo univereale. Non dimentich-iamo quello che il gt"ande. fisico Einstein ha ri1posto a chi gli chiedeva quale arma avrebbe caratterizzato la terza guerra mondiale: « Non so; 1ono però sicuro che la quarta guerra mondiale sarà caratterizzata dalla 6onda ». Il dovere dei socialisti è pertanto di promuovere ed appoggiare ogni iniziativa diretta a creare una distensione internazionale, una distensione che ci liberi dalla parali1i alla quale ci cootringe il prc• lZ B b oteca Gino Bianco

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