Uno di Roma era stato mandato a Treviso pochi mesi pnma perchè aveva libri politici nello zaino. Ore 18. Si apprende che a far.e le guardie ed i servizi non saranno i soliti 30, ma tutto il battaglione (chi prima faceva 3 guardie alla settimana ra ne fa una). I giorni seguenti: Sergenti e caporali tentano di introdurre l'abitudine del « contrappell, in piedi» ma i oldati re tano in branda, e gli audaci aguzzini re tano esautorati e cornati. Non si discute d'altro che del fattaccio finchè cominciano ad apparire manifestini e « Proletari in Di i a» nei cessi che dann sempre nuovi elementi di di cussione sui rapporti e ercito-popolo. Gli unici inculati ono i marescialli, tenentmi e ottuffìciali ora costretti a fare tutte le ere tanti giri fuori della caserma o « ispezioni esterno» che dir i voglia. I nuclei formatisi cercano contatti esterni ed i oldati che frequentano i corsi di trasmissioni si scambiano indirizzi di compagni nelle città cui sono destinati. La contestazione si è creata in caserma il «suo» spazio politico per_ora piccolo ma destinato a crescere con la crescita dell'organizzaz10ne. Un compagno del 45° Btg. Trs. Napoli. Proletari in Divisa, 1970. SUI CAMIONS CANTANDO « BANDIERA ROSSA» Bologna, 19 luglio 1972 Cari compagm, ci tr viamo in una a erma di B logna e vogliamo farvi sapere c me ci fann vivere qui ed esprimere in questa lettera il nostro odi contro tutte questa gente che ci sfrutta e che noi intendiamo combattere fino all'ultimo giorno di naia ed oltre. Sulle condizioni materiali sapete già tutto, dall'ambiente in cui viviam a quello che ci fanno fare, che è tutto un'attentato alla no tra vita. Adesso però cominciamo ad organizzarci e a riconocere con chiarezza i nostri nemici nonostante i loro «pochi» f rzi riformistici. Abbiamo visto che anche fuori i compagni 54
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