I. QUANDO LA LOTTA VINCE Partiti dal presupposto che le lotte dei soldati non datano certo da ieri, abbiamo cercato di fornire delle indicazioni utili per comprendere il nesso chç_ esiste fra l'esplosione e la progressiva maturazion~ ~ autonomia operaia èfal modo di produzione fonato su o sfruttamento, dalle sue leggi dal suo Stato, e quella manifestazione dell'autonomia proletaria, all'interno dell'istituzione militare, che sono le lotte dei proletari in divi a. Ma i mutamenti nella situazione compie siva e l'iniziativa pontanea non bastano a spiegare le lotte dei soldati: l'iniziativa organizzata delle avanguardie comuniste è - e sarà sempre di più - un imprescindibile condizione perchè 9ue te lotte po ano rafforzar i. Lotte sempre coraggiose, ·pes o belle, a volte entusiasmanti: ma quando e se sono vincenti? Qual'è il criterio politico sicuro per misurare i passi avanti dei proletari e le confitte dell'avversario? Questo criterio (a molti embrerà - ed è - una co a ovvia; ma non è inutile ribadirla) è il nuovo ra orto di forza determinato dalla lotta, è la crescita è la maturazione o mca 1 un'or anizza- ~one capace 1 conso i are I nuovo rapporto i forza, i tra urlo m una nuova avanzata. - Non dobbiamo, certo, sottovalutare l'entità di ciò che si ottiene (ad es. il miglioramento delle condizioni di vita), né il dato della risposta repressiva, più o meno intensa, della gerarchia. Ma né l'uno né l'altro di questi fattori permettono da soli, di definire vincente o perdente una lotta. Parlando di lotte, ci riferiamo evidentemente a quelle che ~onosc1amo, cioé so o ad una icco~p~te ~i quello che potrem159
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==