I. in garza o in bottigliette. Comunque qui siamo tutti incazzati: c'è un forte malcontento, abbiamo fatto ubito due da-tze-bao murali nei cessi piegando ciò che era succe so. Stamane poi (24) è successo un grave epi odio. Il Ten. Di Miceli si dlvertiva ad insultarci e a prenderci per il culo durante l'esercitazione che le bombe a mano (nota: qui da noi, non sappiamo se dovunque, non si usano le bombe da esercitazione, cioè quelle che fanno solo fumo, ma si usano quelle da guerra) si è ferito un soldato; non essendoci sul posto nessuna ambulanza è stato portato con una jeep all'ospedale. Da allora non se ne hanno più notizie: comunque la ferita non sembrava grave. Da notare che si tratta dello stesso tipo di bomba a mano che ha ucci o qui a Catanzaro l'operaio Malacaria: non sappiamo come le b mbe pos ano uscire dalle caserme, occorrerebbe fare indagine. L'episodio della bomba ha scosso molto i soldati: in una nostra riunione si è discusso sul da farsi ed è successo un casino perchè certi pensano che sia il momento di fare uno ciopero della fame. Altri ancora no. Comunque vi faremo sapere se po ibi.le come continuiamo la lotta. Un ultimo episodio è quello di oggi: dopo l'incidente della bomba tutti gli ufficiali si sono scatenati, nel vero senso della parola, contro di noi. Tutti, chi per una ragione chi per un'altra sono stati consegnati. Questa lettera se vi giungerà sarà per vie traverse perchè non si può assolutamente uscire. Lettera a Lotta Continua, 1971 ABBIAMO VINTO Barletta 28-8-1971 Ho incominciato a conoscere ad uno a uno tutti i componenti della mia squadra ad intrattenermi con loro nei momenti liberi, a creare quella base di amicizia che mi permettesse prima di riuscire a superare l'isolamento e poi poco alla volta di far passare i vari discorsi sull'esercito, sulla patria, il nemico, ecc. Il compito mi è stato abbastanza facilitato da un caporale, vicino al congedo, mio comandante di squadra, il quale mi ha permesso e mi ha dato modo di sviluppare abbastanza bene questi discorsi. Leggendo 145
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