za, c'era il codice militare (sulla copertina aveva il pre22 o, L. 45, aveva almeno 30 anni). Durante il "proces " gli ufficiali contestavano il fatt che il ge to era stato fatto a titolo collettivo e non individualmente. L'accusa era quindi di ammutinamento e di i tigazione alla avversione (. ... ) La denuncia non c'è tata, e non perché "papà" ha voluto perdonare, come ha detto il colonnello, ma perché molti soldati erano disposti ad anda're fino in fondo e ad autodenunciari. Una punizione comunque c'è tata: « non posso lasciarvi vincere», ha detto il maggiore « ci prendereste l'abitudine». Episodi come questo non sono isolaci, anzi, il rancio costituisce u~o dei motivi più frequenti di lotta nelle ca erme. Altri esempl: · Ver o la fine di novembre 1970, alla ca erma di Fanteria e c · ' · denone) ha avuto I avere un rane10 1 are 1 serv1zl. hiusi in camera, divisione resi ente a neste. In una lettera di Albenga viene segnalata una lotta avvenuta durante l'estate '71 perché i soldati erano costretti a restare in piedi sotto il sole, per la "adunata rancio". Anche a Forlì nella · · · · o della fame um 1 so dati Sa! anza ma i so au non anno ce uto e mo tre s1 sono n utatl l are 1 serv121.Dopo otto g1orm, 11 colonnello ha ceduto sul rancio e sulla libera uscita. Per eccesso di fascismo e di vigliaccheria si è distinto il Tenente Cucciardo residente a Forlì. Vedere ultimi casi sul giornale settimanale. E ancora: Ore 12,15. Da tre qlfarti d'ora ono in coda per il .rancio. Da dieci minuti non c'è più niente da mangiare. Starno ancora una cinquantina in attesa d1 sfamarci. Stanno cuocendo roba in cucina su ord~ne del capitano. Pazzesco. Ho una fame cane. Ma di qui 137 I o
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