spintonato e coperto di insulti. Si ritira tra fischi e urli. Intanto una specie di corteo sgombra le camerate di quei pochi che erano dentro. Un caporale che tenta di oppor i rotola giù dalle cale. Dopo un po' torna il colonnello, paterno e conciliante e promette di far spo tare l'ora della sveglia dalle abituati 6,30 alle 7,30 di far servire la colazione in camerata (la colazione delle 7 in cortile, al freddo, era la maggior causa di incazzatura e di malanni per tutte le reclute), di far so pendere tutte le esercitazioni e di limitare l'attività del CAR alle ole lezioni in aula al mattino. Ottiene così di far entrare le reclute in camerata. Nei giorni eguenti la ituazione sembra "normalizzata": le reclute parlano poco della ommossa, anche tra di loro, i comandi rilascian intervi te in cui smentiscono l'esi tenza di qualsia i malcontento, ecc. Domenica 15: giunmento delle reclute, con il olito discorso del colonnello, e me a del cappellano in presenza dei parenti dei soldati. Durante la messa una parte del pubblico rumoreggia e spacca qualche panca; il prete, molto eccato, deve fermarsi tre volte per invitare il "pubblico" a stare zitto o andar ene. Lunedì 23: al mattino si trovano incollate nei cessi nei lavatoi e un po' in giro nella caserma una quarantina di copie di un volantino ciclostilato, attaccato durante la notte. I volantini vengono scoperti e fatti staccare dalle "autorità" solo verso le dieci del mattino in cui sono stati visti e letti da diverse centinaia di soldati. IL VOLANTINO Il volantino, intotolato, "Perché venerdì?", inizia con la denuncia del menefreghismo dei comandi nei confronti dei casi di meningite. Ridicolizza le smentite sulla sommossa fatte dai comandi e oprattutto l'intervista rilasciata dal _çolonnellocomandanl_e Ridolfi (i~cista c.amparsa sul "Gi~'). Avanza alcune richiete riguardanu l'a si tenza sanitaria, 1 miglioramento dei servizi igienico- anitari in generale e, in particolare cessi e lavatoi, luo~hi di po ibile contagio. Continua denunciando il carattere repressivo del ervizio militare che vuole impedirti di agire "Noi non siamo 118
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