Da quando son partito militare - Franco Travaglini - 1973

significato che queste iniziative assumevano per la massa dei soldati. Hanno parlato da intellettuali democratici e pacifisti con un linguaggio e contenuti propri di una èlite culturale. Così il divario tra le esigenze dei soldati e quanto la marcia era in grado di dire è stato molto ampio. I marciatori hanno avuto in mano grossi strumenti di propaganda, sono stati nelle piazze centrali di ogni paese hanno avuto la possibilità di essere ascoltati da un pubblico vastissimo, e hanno continuato a parlare di pace, di non violenza, di abolizione delle frontiere, non capiti prima, non ascoltati poi dalle masse dei soldati e dei proletari. L'episodio già citato di Udine, di estraneità dei soldati al dibattito, si è ripetuto spesso, mentre i compagni di Lotta Continua si ono forzati di portare, sia pure in modo parziale, la discussione ui bi ogni e gli obiettivi dei soldati. Le lettere dei soldati, lette in piazza, sono state lo strumento più diretto per la spiegazione e la discussione sulla lotta dei proletari in divisa. Un altro gros o limite della marcia ha riguardato il collegamen- _ to tra i soldati e i proletari. Si è parlato molto delle servitù militari nel Friuli, ma in modo ociologico e descrittivo senza avere la capacità di inte~rare questo pro61ema con la realtà dello sfruttamento complessivo del proletariato friulano, emigrazione, disoccupazione, controllo economico e politico delle forze armate. Trattato in maniera così parziale, questo problema ha finito per avere sbocchi contraddittori o riformisti. In pratica è stato proposto uno "sviluppo industriale alternativo" a partire dall'aboliz1one delle servitù, _dimenticando che i padroni non investono qui in Friuli, non certo per le servitu, ma per la volontà di tenersi un grosso serbatoio di manodopera a poco prezzo. La presenza dell'esercito in Friuli è tale da obbligare i proletari ad una lotta massiccia a partire soprattutto dalla sua funzione antiproletaria e dalla sua funzione di controllo e di oppressione politica ed economica. La lotta contro l'esercito fa parte integrante del programma dei proletari friulani per riscattarsi dalla condizione di miserie e di asservimento cui sono costretti, e questa lotta per essere vincente deve essere condotta da un fronte proletario unito costituito dai soldati nelle caserme, da~li operai studenti, contadini e questa unione si può già ora com!nciare i costruire su obiettivi comuni, il 109

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