Da quando son partito militare - Franco Travaglini - 1973

riportino la discussione avvenuta in caserma sulle lotte proletarie in tutta la città, ad esempio appiccicando volantini e manifesti che chiariscano a tutti i proletari da che parte stanno i proletari in divisa. Tutte queste iniziative richiedono che l'organizzazione sia più responsabilizzata verso l'intervento sui militari, e non lavorando a compartimenti stagni come spes o è avvenuto. In seguito la discussione ha cercato di approfondire il legame tra il governo fascista di Andreotti e la riorganizzazione dell'e ercito, l'aumento della repressione al suo interno, il suo u o contro le lotte proletarie. Ci siamo così chiariti che la ristrutturazione dell'esercito oggi significa, nel proce so generale della fascistizzazione, renderlo più efficiente, non certo in difesa della "patria", ma eer difendere il potere dei padroni: ecco perché si intensificano gli addestramenti antiguerriglia, l'impiego di reparti in so tituzione di lavoratori in lotta (postini, tranvieri, telefonisti) e cresce quotidianamente il tentativo di lavaggio del cervello da parte della gerarchia. Lotta Continua 27/7/72 Questo appena riportato non è stato l'unico tentativo in questa direzione. Ma, nel migliore dei ca i, si tratta di episodi esemplari, più spesso di semplici testimonianze di una volontà che deve superare _grosse difficoltà politiche e organizzative per poter diventare pratica costante. D'altra parte le gerarchie usano tutti gli strumenti che hanno a disposizione per rendere le cose ancora più difficili. I FASCISTI PROVOCANO MA LE PRENDONO 28 gennaio, i soldati escono in libera uscita, un proletario sardo offre delle caldarroste ad una ragazza, il ragazzo (Scarpa, noto fascista di Av. N az., famosissimo picchiatore, più volte denunciato e condannato, era in servizio militare a Bologna al 40° 104

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