"Proletari in Divi a" e i compagni lo prendevano enza paura e lo leggevano. Quando il corteo è ripartito gruppetti di ldati ci hanno seguito camminando ai lati, ano venuti on noi fino in P .zza Maggiore dove abbiamo fatto il comizio. Ce n'erano tanti e si ferma van a fare i capannelli e a prendere il giornale fregandosene dei guardiani che c'erano in giro. I padr ni e i loro ervi ufficiali volevano pr parare in gran pompa la fe ta del 2 giugn e farla pa are per fe ca del popol e dei oldati, tutto que t con l'app ggio esplicito del PCI e della giunta comunale che ave a affisso in giro un manifesto in cui alutava "l'e ercito popolare, difensore e garante della libertà e della costituzione". Noi invece la nostra festa l'abbiamo fatta il 29 con una giornata di lotta in cui almeno per un momento proletari e soldati si ono trovati insieme. Ma non è finita lì, la sera nelle camerate girava "Proletari in Divisa", si discuteva. Questa cosa è molto importante per hé a Bologna in quei giorni c'erano più di 5.000 soldati provenienti da rutte le parti. L'esperienza che hanno vi - suto la porteranno nelle loro caserme. Il no tro obiettivo principale oggi è rompere l'isolamento dei soldati estendere le lotte in tutte le situazioni battere la repressione che dentro e fuori dalle ca erme si abbatte su chi vuole portare la lotta di clas e nell'e ercito. Per que to l'e perienza fatta a Torino per due volte in breve tempo, a Bologna abato, va ripetuta in cucce le ituazioni in cui è po ibile; i no tri cortei devono· d'ora in avanti pa are davanti alle caserme: è un modo per dare forza alle lotte dei soldati. Lotta Continua 11/6/71 ORGANIZZARSI INSIEME AI PROLETARI Da tempo ormai i proletari in divi a delle caserme di Novara esprimevano l'e igenza di rompere l'i olamemo cui gli ufficiali vorrebbero co tringerli. Oggi non ba tana più la situazione di 102
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==