Leonida Bissolati - La ipocrisia reazionaria

·- ... ' \ 23 Stiamo dove vogliamo. Sono venti giorni... (Rumori in va'J'·io senso). Presidente. Facciano silenzio! ~ Bissolati. I petulanti che intendessero di interrompermi. .. (Vivi rumm~i a destra). Presidente. Ma, onorevole Bissolati, non pr<?- nunzii parole che non sono parlamentari. De Felice-Giuffrida. N on hanno idee, hanno urli. " Bissolati. Le interruzioni le accetterei come le faceio io; ma le interruzioni inartieolate aono atti da bruti, non da uomini. ( Vive proteste a destra). ·· Qel Balzo Carlo. Ma tacete, abbiate tolleranza. Non sapete·che urlare. (RumO?"i). Presidente. Onorevole Del Balzo, non iriter- . rompa. Del Balzo Carlo. Hanno interrotto me quando parlava: non posso interrompere anch'io·? Bissolati. Dimostrato così come manchi, e perchè, al Governo e alle maggioranze il coraggio di dire interi i propri intendimenti, (Rumori a destra) toccherò rapidamente della legge p~r le a~sociazioni. La formula della ' legge è diretta contro le associazioni che con vie di fatto, mirano a sovvertire l'ordine sociale. (Ru1nori). i La legge contro le associazioni. Io osservo femplicemente che voi non avrete il coraggio di applicare alla lettera. questo articolo di legge. Non ne avrete il

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