88 PER DIFENDERE CHI? stato di pace e uno stato di guerra, previsto anche dalla Costituzione; la Costituzione prevede anche che ci sia una limitazione alla normale attività di tutto il paese; art. 78: « Le Camere deliberano lo stato di guerra e conferiscono al Governo i poteri necessari»; ora tra i poteri necessari ci sono i poteri piu vasti; piu vasti entro certi limiti comunque, non so, per esempio imporre un coprifuoco, requisizione, imporre una certa disciplina anche culturale, cioè la manifestazione del pensiero non può essere piu - lasciata libera ecc.; esistono quindi delle limitazioni oggettive imposte al paese e di cui si fa carico il governo, quindi esiste anche un modo di vivere in stato di guerra diverso dallo stato di pace. Ora perché questa filosofia, questo modo di concepire i due possibili stati di un paese non è previsto anche nel Regolamento di Disciplina? Insomma ci sono questi problemi che vanno affrontati. Ipotizzare due tipi di disciplina. In tempo di guerra oppure in caso di allarme, in caso di preallarme, cioè quando si configura uno stato che o per simulazione o per realtà diventa uno stato di guerra, allora si che la disciplina dovrebbe scattare in modo diverso con ovvie limitazioni alle libertà di ciascuno. Il soldato per esempio in libera uscita potrebbe benissimo andarci in borghese, in pace; è chiaro che in caso di allarme il soldato non potrà uscire perché serve alla difesa del paese, mi sembra giustissimo: però non ho ancora capito perché adesso non può andare in libera uscita in borghese. TENENTE B.G. ( aviazione): Essendoci due situazioni ben differenti, cioè di guerra e di pace, diversa deve essere la prospettiva in guerra e in pace, cioè è evidente che in una condizione contingente di guerra non è che ci si può permettere il lusso di avere, in una forza armata, individui cqe contestano un determinato ordine, questo no. Insomma, l'efficienza di una determinata forza armata, visto che la si dovrebbe avere per quella contingenza, non esiste piu. È anche vero il discorso d'altra parte che se io ho una nazione in cui ognuno fa un servizio militare configurato in una certa maniera, conscio, non dico che un domani andrà con piacere alla guerra, ma non si sentirà piu uno strumento cieco al servizio di un'entità che non
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