QUALE RISTRUTTURAZIONE PER LE FF.AA.? TENENTECOLONNELLTO.I. ( esercito): Al mio livello la ristrutturazione è ben poco conosciuta sia nei suoi fini sia nei modi di realizzarsi. Gli ufficiali, inferiori e superiori, sanno che saranno ridotte delle unità, che esse saranno piu agili e piu efficienti, ma non vedono l'aspetto politico della questione; si augurano di trarne dei vantaggi personali, di essere piu riqualificati professionalmente, ma sono molto scettici che questa loro speranza trovi attenzione, come sono molto scettici sulla capacità del potere di attuare qualcosa di serio. Tutta la massa degli ufficiali si auspica di essere riqualificata ma non si pone il problema del significato politico della ristrutturazione, né di quello strategico (NATO). Qualcosa può cambiare nella mentalità «tecnica» (ad esempio certe unità di artiglieria sono passate da un organico monocalibro ad uno pluricalibro) ma manca l'acutezza per fare un'analisi politica che risponda alla domanda: «A chi serve? » Il procedere della ristrutturazione è inoltre così lento che è ancqra prematuro un giudizio in merito e ciò che cambia nei fatti. CAPITANOA.A. ( esercito): Direi che questa ristrutturazione dell'esercito si basa soprattutto su gente, senza voler fare divisioni che potrebbero essere interpretate in modo corporativo, parziale, che dà affidamento di e$eguire l'ordine senza curarsi della capacità effetti va di sapere interpretare l'ordine in modo responsabile. La ristrutturazione dovrebbe avere lo scopo di portare tutti i cittadini che svolgono il servizio militare ad essere istruiti, tanto piu che adesso in un arco di tempo cosi ristretto di 12 mesi, se deve
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==