Per difendere chi - a cura di Franco Travaglini - prefazione Giorgio Rochat - Mazzotta ed. 1976

PERDIFENDERUENAPATRIADINOMENATO 71 non sto difendendo niente, qui c'è un flagrante contrasto fra l'appartenere alla NATO e la Costituzione. Cioè succede qualcosa a Bonn o a Cuba e mobilitano l'Italia; tu mi dirai che il Parlamento ha ratificato l'accordo, ma non è detto che il Parlamento faccia le cose bene, soprattutto quando derogano dalla Costituzione. Se si dice che io non interverrò armato in un altro Stato, perché, di nuovo, mi mobilitano quando scoppia la guerra a Cuba? Perché i 3/4 dell'esercito sono a nord-est? Il discorso dell'offesa vale anche in questi termini. Noi non siamo molto preparati, quindi questo discorso può anche essere confutabile ... TENENTE1.1. (esercito): È chiaro che detto in questi termini la NATO avrebbe un ruolo aggressivo e non consono alla Costituzione, però io penso che anzitutto ci sia una questione tecnica: nella guerra difensiva è ipotizzata anche una battaglia offensiva, quindi il presumere che ci siano dei mezzi tecnici offensivi non significa che noi necessariamente ipotizziamo una guerra offensiva, possiamo benissimo ipotizzare nella guerra difensiva una battaglia offensiva; quindi tecnicamente questo non esclude la possibilità che noi continuiamo a volere una strategia difensiva. A parte questo, l'essere mobilitato per i missili a Cuba significa solamente che i due grandi blocchi economici, capitalismo e comunismo, si sono realizzati in potenti alleanze militari che si fanno equilibrio strategico. La nostra posizione difensiva nella NATO è proprio in questa posizione di stallo, la nostra strategia difensiva si realizza nel creare un equilibrio con un altro imperialismo o un altro blocco economico. Il problema non sta nel ritenere incostituzionale o meno la NATO, sta nel ritenere il comunismo nostro nemico o no. Se oggi il nostro esercito è dislocato in una certa maniera è perché oggi come oggi il nostro nemico ipotizzato non è chissà chi, ma il blocco sovietico con la sua longamanus jugoslava, il nostro esercito è pronto per intervenire e fronteggiare un'invasione sovietica dalla Jugoslavia. È chiaro che in questo contesto il comunista italiano, essendo parente intimo del comunista jugoslavo e internazionale, deve essere considerato la quinta colonna nel nostro paese del comunismo internazionale e quindi nostro nemico. Ora come ora non bisogna chiedersi se è

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