Per difendere chi - a cura di Franco Travaglini - prefazione Giorgio Rochat - Mazzotta ed. 1976

58 PER DIFENDERE CHI? informe di gente piu o meno scontenta o che ha imparato a lamentarsi a comando - prima sente come la pensa il superiore - in effetti vive della minaccia di trasferimenti, di spostamenti. D'altra parte è comprensibile che non tutti siano disposti a sobbarcarsi un trasferimento con moglie e figli per una presa di posizione. La maggioranza degli ufficiali, quella che costituisce la parte che al bivio non sceglie, vive e subisce questa situazione di repressione, di ricatto, molti, caso mai, sono anche sensibili ad idee inno- _ vatrici, però sono costretti a recitare la parte del « si è sempre fatto cosi, una volta si che era meglio, adesso invece che tempi corriamo ... », sono costretti a recitare il ruolo dei reazionari. In una situazione poi drammatica come quella attuale, con la crisi che c'è, effettivamente si può immaginare come siano relativamente pochi quelli che ancora sono disposti a prendere una posizione decisa, in forma veramente democratica. Ci sono queste due categorie di persone, quelle che per convinzione o per calcolo si allineano su una determinata linea politica, la vecchia linea politica, dall'altra c'è questa attrazione - che comincia a farsi sentire anche nel nostro ambiente - per una possibile nuova linea politica e poi c'è una grossa percentuale di persone che sono li, indecise, praticamente non vogliono o non hanno la possibilità di rischiare di persona.

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