36 PER DIFENDERE CHI? sinistra il che ha creato l'insorgere nelle FF.AA. di una ideologia tipicamente di destra e di una forte politicizzazione del vertice. 5) Occorre un piu incisivo controllo da parte delle commissioni Difesa sull'opera delle FF.AA.; occorre che le commissioni Difesa possano avvalersi di gruppi di studio appositi i quali possano esercitare un'azione critica anche nei riguardi degli aspetti tecnici dei problemi. Forse se tali gruppi di studio fossero esistiti, certi scandali nelle forniture militari avrebbero potuto essere . prevenuti. . 6) C'è poi il problema della «non violenza». La difesa de~ paese è garantita oggi non solo dalla violenza delle armi o dalla minaccia di violenza quanto anche da una componente «non violenta». Occorre insomma una consapevole prova di volontà per resistere al nemico anche sul piano ideologico. e Missili) i cui presidenti furono i generali Casero, Savi e Cizerza. Tramite il CORAMI, la Contravers, a cui era passato il comandante di Marina Piazzesi, ottenne un finanziamento per il missile M TG 56 che venne sperimentato al poligono di salto di Quirra, allora in fase di costituzione. Il SISPRE intanto procedette a studi per i missili Rigel e Vega. L'attività del SISPRE fu poco chiara, tanto che nel 1967 furono incriminati vari ufficiali in servizio, esperti di missilistica che percepivano un secondo stipendio dal SISPRE. Cosi riferisce la questione Angelo D'Orsi nel suo libro La macchina militare, (Milano, Feltrinelli): «Sembra - gli elementi noti sono scarsi - essersi trattato di uno scambio di "favori" in cui intervenivano dipendenti della società da un lato, rappresentanti e alti ufficiali dall'altro; nel gioco ancora una volta chi faceva la parte del leone erano le ditte produttrici di materiale bellico a cui in sostanza il SISPRE forniva notizie utili ai fini dell'ottenimento delle commesse ministeriali, notizie che derivavano dagli alti ufficiali implicati nell'affare quel tanto che poteva riuscir utile alle industrie da un lato e a procurare -un illecito arricchimento ad essi.» E commenta Angelo D'Orsi: «In definitiva, il modo dei rapporti extra-costituzionali fra uomini politici (di governo o non, ma compresi nell'arco dei partiti di destra e di centro), generali e industriali, può essere sciolto come segue: l'industria bellica condiziona fortemente il funzionamento delle FF.AA.; i politici fungono da tramite che cerca di trarre vantaggi di potere sia dall'industria, o meglio dagli ambienti economici che la sottendono, sia dall' élite militare; quest'ultima, frazionata in gruppi ostili tra loro, cerca di costruirsi un potere di tipo personale fondato su precarie alleanze con i politici e su una modesta partecipazione agli utili, anche indirettamente, dell'industria militare.» « Il Messaggero», il 2 ottobre 1970, riporta dettagliatamente i fatti e i nomi relativi al processo del personale del SISPRE.
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