Mario Barone Consiglieredi Cassazione Membro di MagistraturaDemocratica DIFESA E CONTROLLO POPOLARE Questo libro può soddisfare interessi di vario genere. Per un sociologo, le interviste raccolte fra ufficiali delle tre armi costituirebbero un test eccellente per una analisi di microsociologia della conoscenza che è quella indagine condotta con lo scopo di rilevare il rapporto fra i fatti nella realtà sociale da un lato e, dall'altro, i pensieri e i prodotti 1nentali di uomini condizionati da una organizzazione istituzionale o di altro tipo. Per un moralista, il libro indurrebbe a riflettere che c'è anche brava gente nell'istituzione militare (non solo i Miceli, i Birindelli, i Fanali, i De Lorenzo) che si interroga per trovare la ragione delle proprie frustrazioni e per superare le condizioni alienanti del proprio vivere comunitario. A me ha interessato come testimonianza delle capacità espansive di una lotta minoritaria, ingaggiata per primi dai giovani in ferma di leva, cinque o sei anni fa, e condotta da allora con rabbiosa tenacia, per conquistare, palmo a palmo, un posto di interlocutore valido nell'insieme dei processi di mutamento che il paese sta vivendo a vari livelli. Ha interessato per l'attenzione che da tempo vado destinando a questo settore, non per hobby culturale, ma per le strette connessioni di quest'area con quelle di altri corpi separati, come la magistratura o la polizia, e per le comuni dinamiche degenerative che hanno ormai pervaso tutte le strutture politiche e istituzionali dello Stato. Il movimento democratico dei soldati e quello dei sottufficiali dell'aeronautica hanno avuto il merito di far uscire il problema militare dal chiuso di un dibattito ristretto ad una élite di specialisti e di riproporlo in ter-
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