Ernesto Buonaiuti - La Chiesa e il comunismo

più propri al mantenimento della sua vita, non solo pel momento che passa, ma pe~ tempo futuro. Ciò val quanto dire che oltre il dominio dei frutti che dà la terra, spetta all'uomo la proprietà della terra stessa, dal cui seno fecondo vede essergli somministrato il necessario ai suoi bisogni avvenire. Imperocc.hè i bisogni deU'uomo hanno, per dir cosi, una vicenda di · perpetui ritorni, sicchè, soddisfatti oggi, rina- ~" scono domani. Deve pertanto la, natura aver dato }M"" ~..;' ' all'uomo il diritto a beni stabili e perenni, propor- v 'iJ' n" zion,ati alla perennità del soc?9rso ond'egli abbi- ~" sogna: beni che può somministrarci solamente la ·\-i.,L· " terra. con la sua inesauribile fecondità». t-v tL Messo così in sa~vo ii principio invulnerabile •della giustizia natura~e della proprietà individuale, la Rerum novarum fa del suo meglio per far sentire alla proJ>rietà stessa 'la sua funzione. sociale, distinguenào preliminarmente l'uso legittimo dal possesso legittimQ. L'Enciclica si riporta alla dottrina di San Tommaso: « Naturale diritto per l'uomo è la· privata proprietà dei beni e l'esercitare questo diritto è specialmente nella vita socievole non pur lecito, ma assolutamente necessario - è lecito, dice San Tommaso - anzi necessario all'umana vita che l'uomo abbia la proprietà dei beni ». (II II Quaest. LXVI, 2). Ma se inoltre si domandi, quale debba essere l'uso di tali beni, la Chiesa, per bocca del sainto Dottore, non esita a rispondere che, per questo rispetto, l'uomo non deve avere i beni el!terni QQIDe pr_?prì, bensì c_omecomuni,· in__modo che f~cil!lJ.ente li comunichi nell'altrui necessità. Onde l'Apostolo dice : - Comandà ai' ~icéhi di questo secolo di dare e comunicare il proprio facilmente -. (Ila IIae Quaest., LXV, a. 2). Niuno al certo è tenuto a sovvenir gli altri di quello che è necessario a sè ed ai suoi ; anzi neppur di quello ·che è necessario alla convenienza, e al decoro del proprio stato ; - ·perchè niuno deve vivere in m·odo · non conveniente - (Ila Ilae Quaest. XXXII, a. 6). Ma soddisfatto alla necessità e alla convenienza, soccorrere col superfluo ai bisognosi è dovere: - Quel~o che sopravv:J,nza, date in elemosina - (Luc. XI, 41). Eccetto il caso di estrema necessità, non sono questi, è vero, 9 Biblioteca Gmo.Bianco •

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