Ernesto Buonaiuti - La Chiesa e il comunismo

nale e pedagogica del magistero cattolico. I princìpi soiennemente affermati dalla Sede romana nei suoi pubblici documenti e nelle manifestazioni ufficiaU dei sno magistero risuonano come enunciazioni indiscutibili di un patrimonio _dogmatico ~ si è mantenuto inalterato neC secoli. Il pubblico ecumenico ne riconoscelà '"impeccabile validità astratta e la perfetta coerenza al patrimonio tradizionaie dell'ortodossia cattolica. Ma in concreto il mondo sem~- bra procedere per le sue vie con una logica che si direbbe si sottragga ostin~tamente ai1a presa e all'efficacia del magistero medesimo. Non è in questa soluzione di continuità e in questa mancanza di I contatti tra l'insegnamento canonizzato dell'ortodossia romana e il corso fatale dell'evoluzione storico-sociale, una delle ragioni più profonde del disagio attraverso cui il mondo sembra essersi avviato ad una delle sue più preoccupanti crisi che da secoli e secoli si siano nl.ai registrate 1 • L?Enciclica Quadragesimo .Anno, riecheggiando la Rerum novarum, stimolava i Governi a favorire e a praticare, neJ1a più· vasta misura possibile, una politica sociale, mercè cui f9ssero tutelate le legittime esigenze della classe operaia nei contratti di iavoro, neila pubblj.ca assistenza, nel miglioramento sempre più avanzato delle condizioni igieniche e morali del popolo. Esagerava un po' probabilmente l'Enciclica nel definire la Rerum novarum come « la magna charta » sulla quaie doveva posare tutta l'attività cristiana nel campo sociale, come sul proprio fondamento. Ed era forse eccessivamente dura ed aspra nel boUare « coloro che mostrano di fare poco conto di quelia Enciclica e della sua commemorazione» con parole partico\armente severe. Diceva infatti che costoro cc o bestemmiano quel che non sanno, o non capiscono quello di cui hanno solo una superficiale cognizione, o se lo capiscono meritano di essere solennemente tacciati di ingiustizia e di ingratitudine». La storia, tutta la storia delle agitazioni sociali degli ultimi decenni non era lì a dimostrare che fra le teorie della Rerum novarum e la pratica della vita internazionale correva un divario incolmabile 1 21 Biblioteca Gino Bianco

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