Alessandro Ademollo - Alessandro VI, Giulio II e Leone X nel Carnevale di Roma

11el Camerale di Rcmn Bj b:1tato in terr:l , et passò gram pericolo, pcrcl1\! il toro vi era intorno; et se non fosse st:\ stimulato con ferite non se gli levava da presso che lo amaciava ; et intendo cì1e il p:~.pa diceva : povero Serapic:1, et molto si dolea ; li morti forno porta ti in campo s:wcto per mtmdan·i le osse. Hozi (~Tanedì) ,·er:unente si è corso a bneb denanti la porta del Palazo, stante el papa a quelle finestre, et con lì presì i gi:\ scripti, adiunctol i uri_ n:1 li, et poi si sono co~sc le buf:1 le, che è g!":un piacere a vedere quell e b~sti,tcie corere; che per un pocho vano inanti, et poi tornano adricto et qu:mdo giongeno al palio, inanti lo possano tocc are li voi del tempo assai, che mo ,·ailo un pa sso i n an~i et qu:ttro indri eto, et de modo sterno in contrasto a quella ascs:t che l' uhima ,.i gionse fu quella che :tndò in:mti et have il p:1 lio, et forno in numero diece, et per mia fe, che fu grnn solazo. i\·[e retirai poi :1 casa dc Bembo, et visitai sua Signoria, che vi er:t lo cpisco?o Baiosa, ( 1) et non si parlò se non dc masca rc, et cose piacevole. Il buon P:tolucci finisce la relazione al suo Duca scrivendo : - 11 Et per esse re la sera di Carnevale son st:l to in qucst:t ci.mciaria . >J - Se llL'Il lo ringraziò il Duca ringraziamolo noi, trecentosessantasettc anni dopo, della sua cianciarin, per la qu<l le abbiamo potmo assistere ad un Carnc,·alc di Leone X. (1) l.o(\o\'ico C~11DS5:1. \"u:o\'o di B:~.yeux .

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