Ricciotti Garibaldi - La camicia rossa nella guerra greco-turca, 1897

x. La situazione in Atene. Ma facciamo un passo indietro. Il nostro l • battaglione partiva por r Epiro il 2ò aprile o ne ritornava poi 1'11 di maggio, arrivando in 'l'essaglia il 13. La colonna Bertel partiva da Atene il IO giungendo a Zaverda l' 11 di maggio. Quanto a l grosso della mia colonna (2• e 3• battaglione) cd io stesso ci imbarcammo per la 'l'essaglia 1'8 del medesimo mese. Dalla partenza del nostro primo battaglione (25 ap•·ile) agli 8 di maggio, io, rimasto in Atene, ove mi raggiunsero poi i deputati Galtorno, Fratti, Fazi o tanti altri volonterosi, potemmo raccogliere da ottocento volontari chè tanti costituirono il 2• c il 3• battaglione. Mettere insieme, alloggiare, vestire e armare tutti questi giovani - con le indecisioni e le orienta li l!'ntezze del Governo gr('('() - non fu però piccola fatica. 8 a tanto ragioni di perplessità venne ad aggiungersene una mwvu; la quale, con degli element i come quelli che componevano il nostro Corpo, mi metteva in una posiziono assai difficile. Parlo del movimento rivoluzionario che si andava accentuando giorno per giorno. P er f01-tuna i nostri volontari, in gran parte repubblicani, o So<'ialisti o magari , qualcuno, a narchici, si erano <:onvinti ~he par lare ai Greci di repubblica o di socialismo era come parlare a loro in chinese. Una nazione come la g reca - ancora a llo stato primordiale in politica - preoccupata solo dalla quP"Iiolle dell'ullilcì c dell' indiJ){'Ildenza nazionale (r he quando ancora esiste per un popolo è quella che ho. su tutte ltt pr iorità) - non poteva scaldarsi per la forma di Govrrno, nè per le libertà interne, nò per la giustizia economica

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