So società di produzione appaiono diversi, e sono diversamente formulati, secondo che essa si formi fra artigiani indipendenti o fra salariati. Nel primo caso si tratta di rafforzare la loro industria che, di fronte alla concorrenza delle altre imprese, corre rischio di esser sopraffatta, facendoli passare alla condizione di salariati a quella di imprenditori indipendenti. 1 vantaggi della società di produzione fra artigiani sono bene illustrati, fra gli altri, dallo Pfeiffer. Per gli artigiani essa presenta un notevole risparmio di spesa nella sostituzione di un solo opificio comune ai singoli piccoli laboratori i; una concentrazione cli forze che rende possibile l'acquisto di macchine ed il perfezionamento della produzione, che potrà lottare vantaggiosamente con quella delle altre fabbriche; la possibilità di dividere nell'opi.ficio sociale il lavoro, utilizzando meglio le forze dei soci. Effetto ultimo e complessivo è il fermare che la società di produzione fa l'operaio su quella china, che inevitabilmente lo condurrebbe al salariato. Ma in generale i vantaggi di questo istituto sono considerati dagli scrittori dall'altro punto di vista, da quello dei salariati: l'associazione rende costoro partecipi dell'impresa per la quale lavorano, ed assicura loro una serie di vantaggi, che noi veniamo brevemente ad esaminare: 1.0 In prima linea è da porsi l' « indipendenza:;, sia economica, sia anche morale e fisica, che agli operai ne cons,egue. La società di produzione pone gli operai, dice il Walker, in una posizione indipendente e più elevata; per essa i salarìati possono essere elevati alla condizione cli imprenditori; in questo regime il lavoro non è più una merce, chè l'associazione fa << dei lavoratori degli uomini», e questi uomini determinano da sè medesimi tutte le condizioni cli lavoro, tranne la mercede; 2. 0 La trasformazione del lavoro, di merce in elemento della produzione partecipante all'impresa, assicura ad esso una rimunerazione giusta, quella rimu-
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