Ugo Rabbeno - Le Società cooperative di produzione

A questo punto sentiamo il bisogno di prevenire una obbiezione, che si presenta naturalmente contro le idee ora svolte, e che ha tanto maggiore importanza e gravità per noi, ed in questo studio basato completamente stti fatti, dai quali si vuole derivare la teoria. E la obbiezione è che, a questa stregua, tanto il concetto generale della « società cooperativa», qllanto il concetto speciale cli « società cooperativa cli produzione» non troverebbero qL1asi akun i-iscontro esatto nei fatti; così da dover concludere che la vera società cooperativa quasi non esista! Lasciando a parte le altre forme di cooperazione, cli cui qui non ci dobbiamo occupare, e limitandoci soltanto a quelle cli produzione, la vanità cli tale obbiezio•· 'ne si può facilmente dimostrare. Già il Brentano con una analisi molto sottile, partendo dal concetto, che nelle società cli produzione tutti i compartecipi alla intrapresa assumono tutte le funzioni dell'impresa stessa, escluse dalla « forma purn cooperativa» tafone forme che più o meno se ne discostano, c che noi abbiamo avuto agio cli incontrare e cli criticare spessissimo nel nostro lungo studio di fatti. Egli escluse: 1° le società in cui non tutti i compartecipi all'intrapresa ne esercitano la funzione, ma solo Lina parte di essi (vale a dire le società che occupano degli ausiliarii sa:lariati); 2° le società in cui una parte soltanto dei compartecipanti partecipa alle perdite e tutti partecipano ai gL1adagni; 3° le società in cui solo coloro che concorrono alla impresa con capitale (anche se siano tutti operai) partecipano alle perdite ed ai guadagni, e, aggiungiamo noi, in proporzione del capitale ( cioè quelle numerose società capitaliste di operai, che noi vedemmo in tanti luoghi esser considerate come cooperati ve). Ora tutte queste forme debbono essere escluse anche secondo il nostro concetto. Ma noi dobbiamo fare altre esclusioni ancora: dob-

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