C. Gide - Concorrenza e cooperazione

rativo così bene nello stesso modo che col sistema della concorrenza. Certo! Noi abbiamo così i nostri eletti! Con questa diHerenza sola che la s•elezione della cooperazione serve più gli altri mentre i selezionisti della concorrenza sono più atti a servire sè stesis.i che gli altri. Non si tratta che di una piccola ... sfumatura. Io so bene certamente, che i membri deLle nostre società cooperative non sono tutti degli eletti rispondenti a questa definizione. Noi abbiamo anche degli incapa•ci, dei lenti, dei brontoloni, che non hanno altro scopo - in v,erità però anche questa funzione è assai utile - che di criticare tutti gli altri che fanno qualche cosa di utile. Ma, scusatemi, forse che la Lotta per la vita 11011 ha anch'essa l,e sue perdite? Qual'è il regime che più di questo ne :sia rkolmo? Sia per la ressa degli intermediari, sia per il numero dei candidati a tutte le funzioni ,e sopratutto a quelle meno util-i, sia per la creazione di ciò che si chiama il proletariato intellettuale, sia anche nel ,proletariato industriale per i suoi scioperi che mettono l'operaio sulla strada e lo trasformano in non valo,r-e, o in sussidiato? Per un uomo che la concorrenza ha portato dalla strada su fra i ,grossi commercianti ed industriali, quante individualità ha •ess-aschiacciato sotto i laminatoi delle sue ma•cchine ! E, senza sping,erci a cercare i casi •eccezionali, non vedete voi che il salariato tutto intiero (questo salariato che la ,co:o,perazione si ripromette se 11011 di abolire almeno .di trasformare mentre i -campioni della concorrenza ce lo danno come un: risultato definitivo), con tutti i suoi uomini che non compiono che la fonzione d'impi,egati, di operai, di istrumenti hands, come dicono gli inglesi di ma.n-i,e non di uomi:ni - costituisce una: prodigiosa perdita -di forne vive ,e di individualità?

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