C. Gide - Concorrenza e cooperazione

nato si erano sindacati e che si erano pure intesi coi produttori di zolfo della Sidlia cht è il so,lo •paese che oggi somministri lo zo.Jfo. Nello stesso tempo veniva loro annunciata a mezzo cli una circolare che il prezzo era stato loro a·umen,- tato cli clne o tre lire. E la stessa ci,rcolé!Jreaggiungeva molto cinicamente ch'essi avrebbero fatto molto bene a sollecitare i loro acquisti inquantochiè si contava di aumentare di 50 centesimi per quintale ogni mese. Ed è ciò che .essi hanno fatto - quelli almeno che a,yevano denaro a loro disposizione: essi si sono affrettati a dare le loro crclinazioni per timore del peggio. Io potrei citare altri •esempi: lo stesso fatto si è prodotto,per il solfuro di •Carbone e pure il solfato di rame. Che possi·amo noi fare in questo caso? Ciò .che noi possiamo far:e? Certamente la ,cooperazione p1uò fare molto, è, nell'esempio che io ho qui citato, essa è la sola forza - bcil più dello Stato che non può far niente - sulla quale consuma.tori possono contare per difendersi. E come ciò? I viticultori in Francia i quali hanno costituito dei grandi Sindacati, i Sincla•cati agricoli, che non ·sono in realtà che delle società cooperative di consumatori e che sono ben decise a r1esistere e a far,e cader.e questi sindacati di grossi fabbriC'.anti. E se essi ri.u·sciranno, come io spero, bisogner,ebbe riconosc,er,e che è .la concorrenza sotto la forma della: lotta per la vita, che aveva creato il monopolio, ma che è la cooperazione quella che è venuta a restaurare il regno della libera concorrenza ! E le Banche popolari e le Casse rurali che fanno esse fornendo i capitali ai piiccoli .propri,etari, agli artigiani - se no.n impedire a questi d',essere mangiati dai grossi conservando una libertà di la·voro e un.a libera concorrenza effettiva e non solo allo stato di va.na dichiarazione di principio?

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