Harold J. Lasky - Il battaglione segreto

HAROLD J. LASKY IL BATTAGLIONE SEGRETO UN ESAME DELL'ATTEGGIAMENTO COMUNISTA VERSO IL PARTITO LABURISTA

• ]hDUSTRIE GRAFICHE ITALIANE SruccHI - Via Marcona, 50 - MILANO - 1946 BibhotecaGinoBianco

·• HAROLD J. LASKY IL BATTAGLIONE SEGRETO UN ESAME DELL'ATTEGGIAMENTO COMUNISTA VERSO IL PARTITO LABURISTA CASA EDITRICE "CRITICA SOCIALE" Bibl'oteca Gino Bianco

UNITA DEI LAVORATORI In nome della « unità» il Partito Comunfsta chiede l'affiliazione al Partito Laburista. Nel marzo dei 1946 ìl Corrùtato Esecutivo Nazionale del Partito Laburista emise un comunicato in cui dichiarava: « I: chiaro che l'attuale campagna dei comunisti per l'unità della classe lavoratrice dietro il Partito Laburista è unicamente un goffo travestimento del loro reale proposito di disintegrare il movimento laburista, così da aumentare le loro possibilità di instauràre una dittatura di partito. « Se i cdmunisti realmente credono nell'unità, la' loro strada è evidente: abolire la loro organizzazione di partito e congiungersi alla stragrande massa dei lavoratori inglesi, come leali e individuali membri del Partito Laburista. « Il loro costante rifiuto a compiere questo doveroso e naturale· passo è la prova migliore della insincerità della loro attuale campagna per l'affiliazione ». In ql\esto opuscolo, il Professor Lasky, Presidente del Partito Laburista, tratta la questione dell'affiliazione dal punto di vista delle fondamentali differenze che dividono i due partiti. Aprile 1946. Biblioteca Gino Biaoco

I SOCIALISJ-.40IIJODIJ4DIOI SOCIAUsno DIJ-.OCDAJICO Dopo che la Rivoluzione di ottobre in Russia fu seguita nel 1919 dalla costituzione dell'Internazionale comunista, si è ulteriormente approfondita la scissione in seno al movimento socialista internazionale. I partiti comunisti in tutto il mondo hanno accettato la teoria e la pratica di Mosca come la sola valida filosofia del Socialismo. Essi si sono convinti che solo una violenta rivoluzione può rovesciare un regime democratico borghese e stabilire al suo posto una società socialista. Essi hanno insistito sulla necessità di un partito fortemente centralizzato, con una disciplina ferrea e guidato da rivoluzionari professionali, mescolantisi con le mqsse dei lavoratori per educarle, organizzarle, guidarle. Quando suonerà l'ora fatale, il Partito Comunista guiderà i lavoratori alla conquista del potere politico. Essi stabiliranno la dittatura del proletariato per respingere in tal modo i contrattacchi che la borghesia sicuramente condurrà contrò la determinazione dei comunisti di consolidare al potere il partito. Sopprimendo ogni opposizione, se necessario col terrore rivoluzionario, spezzando il congegno dello stato borghese, e rimpiazzando la sua polizia e forze di difesa con uomini e donne che siano fedeli all'ideale comunista, essi prepareranno le condizioni in cui il passaggio dalla società capitalista alla società socialista diviene possibile. I comunisti ragionano così: Sarà una lotta lunga, dura e difficile. Nessuna classe dirigente ha mai abdicato al potere senza combattere aspramente per conservarlo. Vi sarà bisogno di espropriare, vi s·aranno duri scontri, vi saranno emigrazioni, vi potranno anche essere interventi stranieri. Ma se il Partito Comunista applica la sua filosofia all'azione, così da farla corrispondere all'esperienza delle masse, potrà conservare la sua autorità, tanto più che, oggi, i capi di una rivoluzione socialista possono apprendere dalla grande esperienza della Russia e sperare aiuto dalla sua sperimentata potenza. Al presente, il primo dovere di ogni partito comunista è di darsi, tanto· nella teoria che nell'organizzazione, quella forza proporzionata alla sua storica missione. I comunisti inglesi, in pa.rticolare, debbono apprendere i fondamentali insegnamenti derivati dalla prima guerra mondiale e dagli anni che condussero allo scoppio della seconda. Essendo guariti da quella « malattia infantile del comunismo di estrema sinistra » che Lenin èondannava così aspramente nel 1920, essi debbono permeare i sindacati e il Partito Laburista così da avere accesso alle posizioni-chiave da cui gli sforzi dei lavoratori possono essere unificati e controllati. Essi deb@ono 4 , ~101 oteca Gino Bianco

..... entrare in Parlamento, e usarlo, come i Bolscevichi usarono la Duma nella Russia zarista, per smascherare le imposture della democrazia borghese. Se collaborano coi socialisti « riformisti », essi non debbono esitare nel denunciare la loro perfidia e disonestà. Essi debbono inculcare nelle menti dei lavoratÒri quello spirito militante da cui nasce la volontà di avanzare richieste in ogni settore della vita pubblica, di modo che, quando esse vengono respinte, i lavoratori cominciano a riconoscere che la ·democrazia borghese è solamente la forma finale dello sfruttamento capitalistico. Grazie a questo progressivo dinamismo, i lavoratori saranno pronti a seguire la guida comunista, quando le intime contraddizioni del capitalismo avranno reso talmente pesante il fardello che grava sulle loro· spalle, che essi non vorranno sopportarlo oltre. Arriverà un momento in cui il complesso governativo non potrà più funzionare, e la classe dirigente non potrà più contare sulla fedeltà delle sue forze armate. Vi saranno vasti scioperi, dimostrazioni di massa, scoppi di ribellione, e sarà la fine del rispettò per le leggi capitalistiche. La borghesia, perdendÒ fiducia in se stessa, sarà incerta sul come mantenere « la legge e l'ordine». Questo è il momento in cui i comunisti metteranno a profitto la loro lunga disciplinata preparazione. Allora avverrà che essi, come avanguardia dei lavoratori, combatteranno per la conquista del potere politico. CIO' CHE HA DETTO LENIN. È importante rilevare che il Partito comunista non crede che una rivoluzione possa essere frutto delle sue attività; esso persiste nel ritenere che la rivoluzione sia il portato di condizioni storiche che un partito non può altro che riconoscere e usare al fine di stabilire la dittatura del ·proletariato. Il comunismo è contrario alla teoria del famoso socialista francese, L. A. Blanqui, che una cospirazione bene organizzata possa rovesciare un governo borghese e procedere alla conquista del potere politico. È nella coincidenza delle condizioni storiche con la prospettiva di una insurrezione vittoriosa, che la teoria marxista può distinguersi dalla teoria di Blanqui. Lenin stesso ha esposto questo pen~ siero con la sua co:osueta precisione nella classica lettera su Marxismo e Insurrezione (') . ~, Per riuscire vittoriosa - egli scrisse - l'insurrezione non deve derivare dalla cospirazione, e nemmeno da un partito, ma dalle classi progressive. Questo è il primo punto. L'insuIIezione deve derivare dallo spirito rivoluzionario del popolo. Questo è il secondo punto. L'insuIIezione deve derivare dai momento cruciale nella storia dello .sviluppo della rivoluzione, quando l.'attività delle avanguardie del popolo C) Scritta al Comitato Centrale del Partito Bolscevico, 26-27 sett. 1917. I 81.) ote ~ Gino Bi~ffco 5

. I . è al suo massimo, e quando le- titubanze nelle schiere dei nemici, e nelle schiere dei deboli, pavidi e irresoluti amici della rivoluzione, sono più forti. Questo è il terzo punto. » È evidente che Lenin concepiva l'insurrezione ,armata come il risultato finale di un processo in cui l'intero apparato coercitivo del potere statale è crollato, quando il governo del paese non è più capace di otte'.nere obbedienza ai suoi ordini, e quando il popolo nella sua insoddisfazione e nella sua collera è pronto a seguire una nuova guida. È necessario porre in rilievo questo punto di vista perchè esso è strettamente connesso con l'atteggiamento comunista verso la democrazia parlamentare prima dell'avvento della rivoluzione, e col metodo di governo a rivoluzione avvenuta. I comunisti riconoscono l'importanza della democrazia parlamentare per l'area relativamente vasta di libertà che essa assicura, entro la quale essi possono manovrare per conquistare l'avanguardia della classe lavoratrice. Essi riconoscono, come fece Marx quando esaltava la conquista delle 10 ore giornaliere come un trionfo dei lavoratori, che· l'ottenere importanti riforme sociali equivale ad ispirare una più profonda coscienza di classe ed un più ardente desiderio, fra i ·1avoratori, di ulteriori conquiste. Ma essi affermano che, al massimo, anche quando vi è una maggioranza socialista in seno ad un'Assemblea legislativa, come la Camera dei Comuni, la democrazia parlamentare non può produrre che riforme sociali; essa non,può produrre il socialismo. L'ILLUSIONE SOCIAL-DEMOCRATICA. « È una illusione dei democratici piccolo-borghesi e dei loro esponenti nel. momento attuale (i "socialisti" e i "social-democratici") - scrisse Lenin (1 ) :__ 'pensare che le masse oppresse dal capitalismo possano raggiungere un tal grado di coscienza di classe, una tale forza di carattere, una tale profondità e ampiezza di visuale politica da es-. sere capaci di decidere puramente col voto, o generalmente di decidere in anticipo, senza una lunga esperienza e lotta, quale classe o quale partito esse debbano seguire ... Solo il proletariato, di conseguenza, può guidare gli oppressi dal capitalismo al comunismo ... I de;voti di una "effettiva democrazia" perdono costantemente di vista questa circostanza. Essi pensano che gravi problemi politici possano essere risolti col voto. La realtà è che tali problemi, quando sono stati acuiti dalla lotta, vengono decisi dalla guerra civile; e nella guerra civile, il ruolo delle masse di lavoratori non proletari (particolarmente i contadini) nel confronto tra governo proletario e governo borghese, è di. capitale importanza. » (') « Le elezioni all' Assem/_}lea Costituente,;, articolo del 29 dic, 1917. 6 .. 1blròtecaGino Bianco

Qui è racchiuso il significato intimo dell'idea comunista; e quello che io ho chiamato socialismo autoritario è la logica conseguenza di tali argomenti. Esso postula che un governo socialista, anche con una maggioranza, non può, nel pa.rlamento di una società borghese, usare l'apparato del potere statale - le forze armate, la polizia e la burocrazia - per scopi socialisti. Ognuna di esse è uno strumento forgiato, e affilato per scopi borghesi. La loro forza è accresciuta dal fatto che tutti gli strumenti vitali della produzione e della propaganda, le banche, i teIIeni, l'industria pesante, la stampa, la chiesa, le scuole, il cinema, la radio, sono in mani borghesi. Usare di essi per trasformare la struttura classista della società significa provocare dapprima il sabo-· taggio, e alla lunga la sfida contro-rivoluzionaria. Il timore di tale sfida trattiene un governo social-democratico entro i limiti di riforme sociali. Se esso va oltre tali limiti, è condotto a distruggere la forma del potere politico che esso ha ereditato e, dopo lotte rivoluzionarie, a stabilire la dittatura del proletariato. 'n ragionamento non lascia dubbi sulla necessità della rivoluzione. L'opposizione deve essere schiantata; e si deve riconoscere che la risoluta e rapida distruzione di un tentativo contro-rivoluzionario è la via diretta per procedere, sia al co;nsolidamento del proletariato al potere, sia alla sconfitta delle forze contro-rivoluzionarie. Questo è il motivo per cui il terrore rivoluzionario è giustificato; in effetti, la rapidità con cui si sopprimono le forze contro-rivoluzionarie può salvare milioni di vite, ed è solo quando a~ potere politico è data la forma che esso ha assunto in Russia e l'apparato usato dai nuovo governo è adattato ai suoi scopi, che rimane effettivamente aperta la via per il passaggio al Socialismo. E non è affatto verosimile che debba trattarsi di un, passaggio rapido. Una società imbevuta di abitudini e tradizioni borghesi deve penare per trovare la strada verso il socialismo. Ma una volta che essa ha sopraffatto la resistenza dei suoi nemici - il che essa può fare solo col possesso dell'apparato del potere coercitivo e con la fiducia che coloro i quali portano a compimento i piani della nuova classe dirigente le siano fedeli - essa ha la libertà di avanzare e di aumentare la sua capacità di assicurare la collaborazione delle masse alla propria avanzata. LA CONCEZIONE COMUNISTA DELLA DEMOCRAZIA. :È chiaro che il comunista costruisce la sua immagine del futuro sull'analisi delle esperienze passat~. Egli nega che la democrazia capitalistica sia, nel suo miglior significato, vera democrazia. Egli afferma che essa è solo la più avanzata forma della dittatura borghese, e che non appena le basi capitalistiche di una società governata da istitu7 Bibl otec a Gino BianGo

zioni parlamentari sono minacciate, la classe dirigente agua m modo da rivelare la nuda forza su cui essa è in realtà costruita. La democrazia capitalistica permetterà libertà di parola, di associazione, anche di elezioni, fino a che nessuna di queste libertà è presumibile possa minacciare il capitalismo; non appena la mi_naccia diverrà seria, tutta la forza della legge verrà. messa in azione per reprimere il pericolo. Nemmeno un Governo Laburista permetterà una libera discussione su argomenti politici, in seno alle forze armate; qui, come nei servizi civili, vi è una presunzione di «neutralità», che, in effetti, è in pieno contrasto con la realtà. Gli ufficiali superiori delle Forze armate, della polizia, come pure gli alti gradi della burocrazia, appartengono tutti, di regola, a quella .classe privilegiata, il cui interesse è d'impedire il passaggio al socialismo. Di conseguenza, un governo costituzionai.e, quando opera in democrazie parlamentari come la Gran Bretagna, è solamente e saldamente basato quando il capitalismo si sente sicuro; lo sviluppo di riforme al punto in cui il capitalismo è in pericolo coincide col momento in cui i capitalisti cominciano' ad abbandonare la loro fede nel costituzionalismo. Essi rovesciarono il feudalesimo con la forza; ed essi resisteranno pure con la forza ad essere essi stessi rovesciati. Un governo socialista è così costretto, a meno che non sia pronto alla rivoluzione, ad amministrare la democrazia capitalistica nell'interesse dei capitalisti. Esso può riuscire ad ottenere concessioni, anch~ importanti, per le masse; ma non può legiferare con continuità nel comune interesse, in quanto in una società classista non vi è un continuo comune interesse, a meno che, come nella seconda guerra mondiale, non venga minacciata la stessa esistenza della nazione come libera e democratica comunità (1 ). A prescindere da tali eccezioni, un governo socialista in una democrazia capitalistica deve o lasciare inalterate le basi del capitalismo, oppure trovarsi a fronteggiare una sfida che significa rivoluzione. POLITICA DI PENETRAZIONE. li compito comunista diviene cosÌ evidente. Dove non vi è una situazione tale da garantire il successo alla rivoluzione, esso deve ottenere la massima influenza possibile sul proletariato onde prepararlo per il giorno in cui la rivoluzione scoppierà. A questo scopo, esso deve penetrare e cercare di controllare tutte le organizzazioni della classe lavoratrice, i sindacati, iJ Partito Laburista, i/. movimento cooperativo e cosÌ via. Esso deve far comprendere ai loro membri che, obiettiva- (') Questa è la distinzione fra i caratteri delle due guerre mondiali tracciata da Stalin nel suo discorso del 9 febbraio 1946. 8 ~- .)~ei..:'a Gino Branco

mente, respingere la tesi comunista è tradire gli interessi dei lavoratori, poichè chi respinge tale tesi diviene guardiano deJJ'interesse capitalistico. In questo senso, i capi del Laburismo e delle Trade Unions i quali perseguono la trasformazione della democrazia capitalistica in socialista col metodo delle riforme costituzionali, vengono meno alla missione che professano. E in verità, ogni qualvolta le loro dichiarazioni sono confermate dalJe loro azioni, si troverà sempre che essi non sono conseguenti alJa dialettica della storia o capaci di comprenderla. Essi pensano che i mutamenti vitali nei rapporti di classe possano essere conseguiti con la persuasione; essi non vedono che la persuasione dei cittad.ini è determinata principalmente dai loro rapporti di classe, anche se essi non ne sono coscienti. Essi preferiscono attuare riforme. fondamentali col consenso anzichè con la violenza; essi non si accorgono che stanno collaborando con una classe che considera ogni fondamentale riforma, anche se basata sulla maggioranza in Parlamento, una violenza, se è dannosa al benessere particolare della classe stessa. Così, uno dei più urgenti compiti del partito comunista è di penetrare in tutte le organizzazioni della classe lavoratrice per indebolire l'influenza dei capi social-democratici in mezzo agli organizzati. Questo, un passo fondamentale per la conquista alla causa comunista delJ'avanguardia del proletariato. Fino a che esso non sia effettivamente compiuto, vi sono poche speranze che la rivoluzione possa trionfare. II l'AP(RIA PROffSSION( f IL S(OR(IO PROPOSITO Vale la pena di soffermarsi un momento a considerare la questione nella sua prospettiva storica; poichè si tratta di questione dietro la quale vi è una lunga tradizione, indispensabile a farla comprendere. L'idea di un partito centralizzato, con una disciplina di ferro, agente come avanguardia 'delle masse, risale al periodo giacobino della Rivoluzione francese; e fu questa ispirazione che condusse alla concezione di Babeuf della temporanea dittatura della sinistra che duri fino a quando il popolo è stato educato ad accettare il nuovo .ordine. Fu il cospiratore e amico di Babeuf, Filippo Buonarroti, che, nella sua Histoire de la conspiration des Egaux, espose questa dottrina in una forma che influenzò profondamente la generazione dal 1830 al ·48. Marx ed Engels fecero di essa la principale arma strategica della loro filosofia della storia; ma essi non furono i soli a seguire tale dottrina. Essa fu valida per Blanqui; fu valida per Bakunin; ed è in senso importante che essa si ritrova al centro di quelle cospirazioni bonapartiste che culminarono nel colpo di Stato di Luigi Napoleone. Essa ebbe, naturalmente, un 9 B1 hotec-,Ga inoBianco

ruolo vitale nell'informare la politica della Comune nel 1871: ,ed è sulla base ?i tutte queste esperienze, soprattutto nella sintesi della sua formulazione marxista, che Lenin plasmò la strategia vitale della Rivoluzione russa. Qualche cosa come un secolo e mezzo di azione e discussione hanno di conseguenza portato all'elaborazione della tecnica centrale comunista. Vaste :testimonianze sono state raccolte in suo sostegno, soprattutto, com'è naturale, quelle costituite dall'esperienza della Russia, e dalla pratica di alcuni Stati, specialmente quello nazista e quello fa. scista, nei 'vent'anni trà 1e due guerre. Come strategia di azione, essa può a buon diritto rivendicare che, , tanto per i giacobini chElper i bolscevichi, solo l'applicazione di questa teoria agli· avvenimenti poteva consentire loro di consolidarsi al potere. Certamente, solo la dittatura poteva consentire a Lenin ed ai suoi seguaci di proteggere· la Rivoluzione russa dalla gu~rra civile e dagli attacchi stranieri, e di trasformare una civiltà largamente analfabeta ·-e prevalentemente agricola in un'ai'tra che non solo ha vinto l'analfabetismo, ma ha compiuto anche una sì notevole trasformazione industriale da rendere la Russia capace di sostenere un ruolo tanto importante nella sconfitta del nazismo. Il prezzo pagato per queste ·conquiste può anche essere stato immenso; ma esse hanno mantenuto in piedi le fondamenta su cui è possibile ed_ificare un mondo socialista. LA SOPPRESSIONE DELLA LIBERTÀ. Chiunque consideri questo insieme di dottrine, non può fare a meno di rilèvare alcuni sinto_mi allarmanti. Fu detto da Michelet a proposito dei Giacobini, che essi salvarono la Rivoluzione e nello st~sso tempo la rovinarono. E f{;.così perchè essi si basarono sul terrore e sull'uso 'di una polizia segreta che li rese padroni dei loro concittadini e nello stesso tempo servi della Rivoluzione. Il governo delle masse divenne il governo di un partito strettamente disciplinato, che non sentiva ragioni all'infuori della propria, che faceva dell'intolleranza una virtù, ,e che in tutti i principali provvedimenti sostituiva alla libera discus- ·sione una imperativa e rigida uniformità di dottrina che non perdonava gli errori nè degli amici nè degli avversari. Esso impiegava una jndi- :scriminata ingiustizia verso gli· individui come metodo attraverso il -quale pensava di raggiungere la giustizia per l'intera comunità. Esso -considerava la tradizione del liberalismo e il rispetto della legge come debolezze fatali che indebolivano la sua volontà di consolidarsi al potere. Di conseguenza, esso non si è dimostrato tanto ostile alle libere istituzioni quanto incurante di esse, perchè partito con la duplice convinzione che esse sono impossibili all'inizio, e certe alla fine del pe10 ibl oteca Gino Bianco

riodo transitorio durante il quale la dittatura è necessaria. Non v1 e motivo per affermare, che il comunista desidera la violenza e detesta la libertà. Egli considera la prima come una necessità impostagli dalle condizioni in cui, come dato di fatto storico, il potere politico si trasferisce da una classe ad un'altra;. e considera la seconda come il necessario risultato di una società senza classi in cui lo Stato sia « dissolto ». Non è paradossale affermare che, durante il periodo transitorio dal capitalismo al c9munismo, egli salvaguarda quella libertà, cui aspira così profondameI?-te, sopprimendola. IL BATTAGLIONE SEGRETO. Ma questo non è tutto. Noi dobbiamo guardare alla dottrina in quanto essa influisce sulla condotta dei suoi esponenti, mentre essi lavorano per la conquista del potere in una società capitalista, e alla loro condotta dopo che essi l'hanno raggiunto. Nella prima fase, essi sono per metà agitatori e per metà còspiratori. È difficile esagerare1' ammirazione che i èomunisti meritano per il coraggio, la dedizione e l'indomabile energia che essi portano nel loro lavoro di agitazione; essi posseggono tutto lo zelo dei fanatici crociati marcianti « in partibus infidelium ». Ma la parte cospirativa del loro lavoro,. soprattutto a causa della filosofia da cui è informata, crea atteggiamenti diversi. Essi agiscono contro un nemfro spietato in una guerra sotterranea che, prima o poi, cercherà la loro distruzione in aperta battaglia; e il loro nemico usa .come scudo i partiti democratici di sinistra dietro i quali muove continuamente all'attacco. . Essi debbono, di conseguenza, distruggere quegli stessi partiti coi quali cercano alleanza, allo scopo di disporre delle loro risorse per i propri fini. Per fare ciò, essi debbono dichiarare che sono d'accordo con loro, fedeli ai loro princip1, pronti ad accettare i loro metodi, disposti. a militare sotio i loro capi. Ma siccome nessuna di queste affermazioni è vera, essi debbono anche, nello stesso tempo, rinnegare quei principi:, raggirare i regolamenti, e fare tutto quanto è in loro potere per screditare i capi che hanno accettato di servire, e, se possibile, impadronirsi dei loro posti una volta che sono screditati. · Essi agiscono come un battaglione segreto di paracadutisti in seno alla brigata, la cui disciplina hanno accettata. Essi si incontrano segretamente per stabilire la loro linea d'azione; hanno un insieme di norme per regolare i rapporti che essi tengono tra loro, ed un altro. insieme, di norme da osservare nei confronti di coloro che non fanno parte del battaglione. Organizzati come cospiratori, il loro primo desiderio non è quello di scegliere la miglior direzione possibile, per capacità e attitudini, ai fini che il socialismo persegue; ma bensì di portare coloro · t1 è Bint qteca Gino Bianco

sui quali poter contare per assoluta e devota obbedienza ai loro ordini, nelle posizioni-chiave di un movimento o partito, in cui penetrano con lo scopo di disporne per i loro particolari propositi. La contraddi- . zione fra le aperte dichiarazioni e il segreto proposito li rende pronti a sacrificare ogni rispetto per la verità ed il retto comportamento nelle relazioni sociali alla conquista di quell'a'{anguardia di cui abbisognano per il futuro. Essi esigono dai lqro membri il sacrificio totale ed assoluto delle loro coscienze nei riguardi delle decisioni ch!! la loro direzione segreta prende. Il rifiuto a compiere questo sacrificio è la prova di una personalità pericolosa e ribelle, per la quale l'espulsione dalla massa dei fedeli è il solo rimedio possibile. LA MORALE COMUNISTA. E, naturàlmente, un modo di vedere perfettamente logico. Se la libertà e la democrazia sono possibili solo in una società socialista, e se una società socialista può essere stabilita solo con una rivoluzione violenta che deve condurre i lavoratori al potere per mezzo della dittatura del proletariato, la strategia impone necessariamente le regole di condotta che i comunisti accettano. Ciò legittima le strane alleanze, le curiose e brusche svolte di politica, le aspre invettive, la doppia moralità per cui il Comunismo è così largamente conosciuto. Dacchè la dialettica della storia rende evidente il futuro nelle sue linee generali, anche se il caro.mino verso questo futuro è oscuro, il Comunista, operando a favore del futuro, giustifica ai propri occhi una condotta che egli_francamente, e perfino appassionatamente, condanna negli altri. La sua filosofia della stotia lo autorizza a giudicare le proprie azioni con un criterio, e quelle dei suoi rivali con un altro. Egli sviluppa una elaborata e tortuosa casistica che gli permette di stringere ,accordi, di prendere impegni, che può rompere ogni qual volta la sua dedizione a quel futuro di cui egli solo ha la chiave, sembra richiederglielo. Questo emerge indiscutibilmente, io penso, se uno esamina lo svol- ·gersi della dittatura del proletariato ed il terrore rivoluzionario cui essa è, fino ad oggi, collegata. Per importante che sia l'educazione che le masse ricevono nell'intensa attività di una rivoluzione, è necessario, se il corso della vita deve essere ripristinato, che esse possano stabilizzarsi in un lavoro produttivo. Ma pianificare questo lavoro, e riplasmare la società nel_ cui seno il potere politico è stato conquistato, non è compito cui tutti possano partecipare. Troppo pochi ne hanno l'addestramento, troppi mancano di volontà, perchè ciò sia possibile. Perciò questo deve essere intrapreso, nel loro interesse, dal Partito Comunista, che diviene così l'effettiva fonte della direzione nella 12 Bibl oteca Gino Bianco

dittatura del proletariato. Si tratta, in ve'rità, di una direzione che esso ha conservato fino dalla Rivoluzione d'ottobre; e a nessun altro partito è stato permesso di contestare la sua autorità. Esso ha avuto il monopolio di tutti i posti vitali nel governo. Esso ha avuto un assoluto controllo, dè,lla stampa e di tutti gli altri organi di propaganda. Esso ha controllato l'esercito, la polizia e i sindacati. Esso è stato padrone di tutte le istituzioni giuridiche. In una parola, e più propriamente, il Partito Comunista russo è stato, fino ad oggi, il governo del paese, il detentore del potere politico, così che ogni deviazione dalla politica che esso ha stabilito è stata non semplicemente una critica al partito al potere, ma, per oltre un quarto di secolo, una cospirazione 'contro lo stato; e di conseguenza le più gravi precauzioni sono state prese éontro deviazioni che possono essere giudicate in tal guisa. _ Ciò spiega· perchè i cittadini russi siano sotto la vigilanza di quella polizia segreta eh~ sotto i bolscevichi, come sotto gli zar, fissa i limiti entro cui essi vivono. Nessuno che conosca la Russia può dubitare che vi sono molti aspetti per cui, normalmente, uomini e donne vivono una vita più piena, hanno maggiori possibilità, sentono, de.cisamente, che il ·nuovo mondo è preferibile al vecchio. Ma nessuno può onestamente dubitare che la dittatura del proletariato non significhi la dittatura del Partito sul proletariato; e nessuno può dubitare che il potere vitale nel Partito Comunista è concentrato in un piccolo numero di· uomini che determinano quale politica si debba seguire. Per questo nell'Unione Sovietica non vige l'« Habeas corpus». Per questo l'atmosfer,a dei grandi processi per tradimento ricorda, ad uno straniero, un incubo emerso a vita reale da un romanzo di Dostojevski. Per questo, anche dopo un quarto di secolo, la Russia rimane così isolata dal mondo o·ccidentale, che i normali scambi fra studenti e scienziati sono in massima parte impediti dalle autorità. Gli artefici della Rivoluzione d'ottobre erano cospiratori di professione che, con un ardito e coraggioso colpo di stato, conquistarono il potere politico. Essi stabilirono non già la dittatura democratica di cui scrissero Marx ed Engels, ma una dittatura di Partito, che, malgrado tutte le sue grandi conquiste - ed esse sono state veramente grandi - ha completamente trascurata fino ad oggi la libertà politica. Essi hanno stabilito le forme di una democrazia con la Costituzione del 1936; ma la Costituzione rimane una facciata dietro cui l'inamovibile potere del Partito continua a stabilire i limiti di ogni possibile condotta. CAPRIOLE INTELLETTUALI. E i Partiti comunisti non Russi hanno seguito la politica tracciata per essi una generazione fa da Lenin. Essi hanno imposto una rigorosa 13 Biol ò eca Gino Bianco

ortodossia ai loro membri, con l'alternativa o di accettarla o di venire espulsi. Essi hanno chiesto l'alleanza coi partiti di sinistra, a volte sulle basi di un Fronte Unico, 'a volte di un Fronte popolare che voleva abbracciare anche partiti che non professavano principi socialisti. I loro membri sono stati risoluti ed instancabili nel ripetere che i capi socialdemocratici erano i « servi del capitalismo » ,o i « social-fascisti » o gli « agenti dell'imperialismo ». Essi hanno compiuto tali capriole nella loro agilità intellettuale, che bene spesso è ~tato difficile stabilire quale fosse la loro posizione -in ogni determinato momento. In Germania, vi furono momenti in cui essi collaborarono, prima del 1933, con le forze del nazismo, come nel ben noto caso dello scio-• pero dei trasporti a Berlino. In Inghilterra, essi sostennero il Govèrno nella resistenza a Hitler dal 3 settembre al 7 ottobre 1939; dal 7 ottobre 1939 fino al 22 giugno 1941 essi predicarono incessantemente che questa guerra era una guerra imperialista in cui il dovere dei socialisti era di insistere per una pace negoziata, e tennero anche una « Assemblea di popolo » nel 1941 a questo proposito, con la speranza di dividere il Partito Laburista e i sindacati; tuttavia, quando la Germania attaccò la Russia il 22 giugno 1941, essi ~odificarono immediatamente il loro atteggiamento e dedicarono tutta la loro energia per dimostrare che la guerra « imperialista » era diventata la guerra per la libertà e la democrazia. · Nelle Elezioni generali del 1945, essi appoggiarono l'elezione dei candidati laburisti in quelle circoscrizioni in cui non presentavano propri candidati; tuttavia essi sollecitarono, nello stesso teinpo, •che il Partito Laburista e Churchill formassero un governo di coalizione alla fine delle elezioni, sebbene la vittoria in Europa avesse post.o fine alla coalizione di Churchill, rjvelando l'impossibilità di conciliare i fondamentali princip1 di Churchill e dei suoi seguaci con quelli del Partito Laburista. LA STRATEGIA DELLO S'fRANGOLAMENTO. La storia del Partito Comunista Inglese è relativamente semplice a paragone di quella dei partiti comunisti in Germania, Francia, e soprattutto negli Stati Uniti. Ma tutti però sono stati caratterizzati da due principali motivi. Il primo di essi è la loro assoluta dipendenza, in ogni questione politica, dalle direttive del Partito Comunista russo, ai cui interessi essi sono stati fermamente fedeli; e il secondo è la loro continua pressione per ess·ere ammessi nei partiti socialisti, non già individualmente, ma come parte integrante, quantunque essi abbiano insultato tutti i capi di questi partiti, ed affermato, ad eccezione del periodo di guerra dopo l'attacco della Germania alla Russia, che i partiti -14 81011otecaGino Bi n o

socialisti erano, obiettivamente, nient'altro che l'ala sinistra del capitalismo. Essi hanno attaccato i partiti socialisti e i sindacati sia direttamente_ che indirettamente. Ess_ihanno cospirato contro di loro incessantemente. Essi hanno ricorso a .tentp.tivi di scissione senza nessuna esitazione. Essi hanno permesso ai loro membri di entrare in organismi quali il Partito Laburista Inglese senza rivelare il fatto che erano comunisti. Essi hanno creato numerose organizzazioni « apartitiche » con lo scopo di servire i piani comunisti, mentre dissimulavano lo scopo reale per cui erano create. Dati gli infiniti intrighi e le incredibili contorsioni di politica con cui hanno cercato di conquistare le organizzazioni di massa della classe lavoratrice, non deve stupire che nei capi di queste organizzazioni si siano creati dei.·sospetti circa la « buona fede » delle intenzioni comuniste. Il loro entusiasmo per l'amicizia assomiglia troppo all'atteggiamento del personaggio di quella commedia di Molière che « abbracciava il suo rivale per strangolarlo meglio ». Dopo tutto, è stato lo st,esso Lenin a dire che « egli sosteneva Arturo Henderson allo stesso m,odo che la corda sostiene l'uomo che sta per essere impiccato». ' I socialisti possono concepire una leale trattativa col Partito Comunista Russo per cercare una sincera intesa fra la Russia della grande Rivoluzione e i partiti socialisti del mondo occidentale. Ma essi sono ca.stretti a considerare diversamente I i partiti comuni'sti fuori della Russia. Non è solo che questi facciano degli interessi. della Russia i dettami della loro politica: nessun partito socialista potrebbe ammettere che gli interessi dei lavoratori, dentro e fuori la Russia, siano, nelle loro linee generali, differenti o contrari gli uni agli altri. C'è di più; è proprio perchè i socialisti occidentali sono convinti che i partiti comunisti fuori della Russia agiscono senza scrupoli morali, intrigano senza alcun senso di pudore, sono completamente indifferenti alla lealtà, subordinano, senza nessuna esitazione, i mezzi che usano ai fini che perseguono, che essi. respingono l'unità organica con loro. · Se è vero, come i comunisti in Gran Bretagna affermano, che essi sono pronti ad accettare lo statuto e i principi del Partito Laburista in piena lealtà e senza esitazione, i socialisti non vedono ragione perchè essi debbano esistere come un Partito comunista separato e soprattutto con una propria organizzazione elettorale. Ciò che sembra ovvio è che, . come partito separato, esso debba sciogliersi ed invitare i suoi membri a richiedere di divenire membri del Partito Laburista. Se ciò è vero, i capi del Parfito Laburista. non vedono un moFvo perchè i comunisti dedichino tanta parte della loro energia a screditarne la politica e rinnegarne i principi. Essi sono costretti a sospettare che i lunghi anni di o'stilità e di denigrazione siano collegati ad importanti differenze di ordine fiÌosofico che, per ragioni strategiche, è desiderio dei comunisti 15 B101 oteca Gino Bianco

dissimulare; e che, una volta che essi fossero affiliati come partito, essi distruggerebbero il Partito Laburista minandone il morale, e indirizzando l'energia dei suoi membri ad appoggiare con tutte le loro forze il tentativo di una segreta-minoranza entro al maggiore partito per farne uno strumento, non già del potere della classe lavoratrice in Gran Bretagna, ma di servile sottomissione alla dittatura del Partito Comunista di Mosca. Il Partito Laburista ha una profonda devozione alla causa dell'internazionale, ma non per questa sottomis'sione esso è stato creato. III Il SOCIAllSitlOIN INfiHILlt:RRA Il socialismo del Partito Laburista Inglese è un socialismo democratico. Esso non nega un istante che possa venire un giorno in cui il metodo democratico che esso vuole difendere possa essere in pericolo. Esso non nega la reàltà della lotta di classe e l'imperativa necessità di cambiare fondamentalmente le basi capitalistiche della società. Esso riconosce che il sistema capitalistico è passato nella sua fase imperialista quando si è dimostrato incapace di stabilire rapporti di produzione proporzionati alle forze della produzione. Esso riconosce che, al suo declino, quel sistema è costretto ad usare metodi militaristici per conquistare nuovi mercati, e perciò a tenersi in vita mediante la guerra; ed è sicuro che, entro gli schemi capitalistici della società, non può essere risolto il paradosso della miseria in mezzo alla potenziale abbondanza. Il Partito Laburista Inglese ric~nosce inoltre la necessità di stare in guardia contro il pericolo che coloro che vivono del privilegio capita- • listico tentino di sopprimere le libertà democratiche allo scopo di perpetuare il privilegio di una classe ricca e oziosa, che è sempre vissuta mediante lo sfruttamento della maggioranza della comunità a _suo particolare vantaggio. · Ma il Partito Laburista deve anche tenere presenti alcuni fattori storici che opetano in Gran Bretagna e che non agivano in Russia al tempo della Rivoluzione d'Ottobre. Quella rivoluzione fu fatta nel periodo immediatamente successivo ad una totale disfatta in guerra, da uomini che erano vissuti sotto una tirannia corrotta ed inefficiente, contro il cui terrore essi ed i loro ,antenati avevano lottato durante più di due secoli. Tutte le condizioni per la vittoriosa insurrezione di cui avevano scritto Marx ed Engels erano colà presenti. I socialisti costituivano un partito condotto alla battaglia clandestina perchè la dittatura ne aveva impedito l'aperta esistenza. Non vi era in Russia una tradizione costituzionale, insignificanti erano le formazioni dei ceti medi. ed es1stevano grandi masse di con16 Biblioteca Gino Bianco

tadini analfabeti, da appena mezzo seèolo liberati dalla schiavitù. Nessuna strategia,. tranne quella che Lenin applicò con l'intuito del genio, avrebbe potuto avere possibilità di gettare le basi di uno stato socialista. Nessun sistema, se non una spietata dittatura, avrebbe potuto consolidare il potere dei rivoluzionari e renderli capaci di disciplinare la vasta popolazione agricola della Russia alle necessità di un grandioso sviluppo indus,triale, che cercava di concentrare in meno di una generazione un processo economico che, altrove, aveva occupato un secolo e mezzo. LA SUPREMAZIA DEL PARLAMENTO. Vi sono pochi punti di contatto fra le condizioni della Russia e quelle della Gran Bretagna. Dall'epoca delle Guerre Civili del XVII secolo non vi è più stata una situazione rivoluzionaria nel significato marxistico del termine. Vi sono stati momenti pericolosi, come nel 1831-32 e durante il periodo Chartista; ma, fino ad oggi, in tutti gli svariati climi spirituali, si sono trovate possibilità di accomodamento. Nessun socialista in Gran Bretagn·a rinnegherebbe per un solo momento la nec~ssità di modificare le basi capitalistiche della nostra società, come premessa di un maggiore benessere e di quella eguaglianza senza la quale, come ha detto Hobhouse, la libertà è una parola di nobile suono ma di scarso significato. Ma nessun socialista vede una ragione qualunque per applicare i sistemi, che ebbero successo in Russia, in un ambiente di condizioni così diverse come è quello inglese. Ogni sodalista sa - come la stessa teoria comunista ammette - che nessun artificio può produrre le condizioni di una vittoriosa rivoluzione. Considerando la storia. del Partito Laburista dal 1945, ogni socialista è autorizzato a notare un deciso movimento di opinioni in favore di questo punto di vista. Il Socialismo in Inghilterra, attraverso metodi costituzionali, ha già assicurato grandi riforme alla classe lavoratrice di questo paese, sia nel settore economico che in quello sociale. Ciò ha reso possibile mandare al potere un governo socialista che, pure attraverso metodi costituzionali, muove fermamente verso la nazionalizzazione e il controllo dei mezzi vitali di produzione. Questi metodi costituzionali sono profondamente rad,i.cati nell'esperienza storica del popolo. Anche nel grave pericolo della minacciata invasione, la supremazia del.Parlamento sia sull'Esecutivo che sull'esercito non fu mai in discussione. Con tutte le sue limitazioni ed illogicità, il melo.do costituzionale qui usato ha reso possibile un clima di reciproca tolleranza, un riconoscimento dei diritti di maggioranza, un rispetto per la legge, una dedizione per la conservazione d,elle libertà civili, che, nel modo 17 BibliotecaGino Bianco

di vedere del Partito Laburista, sarebbe stato grande follia respingere in nome di unà teoria che avrebbe messo a brusco repentaglio la possibilità che l'Inghilterra ha di fare la sua rivoìuzione, indubbiamente attraverso· contrasti, ma anche attraverso il consenso. LA FEDELTÀ CONQUISTATA PER MEZZO DELLA LIBERTÀ. Dopo tutto, è una grande conquista l'aver camminato così rapidamente verso riforme sociali su larga scala. Non è senza significato che i sindacati britannici abbiano una posizione che non è seconda a . nessuna nel mondo odierno. La solida posizione del movimento cooperativo è una realtà che nessun governo in questo paese può fare a meno di, tenere in debito conto. Passo a passo, il Partito Laburista è andato accompagnanclo la sua conquista del potere alla Camera dei .Comuni con la conquista del potere nelle amministrazioni locali. Molteplici segni da ogni parte denotano che esso sta attirando incessantemente nelle sue file lo scienziato e il tecnico, ii medico 'e l'insegnante. Mano a mano che esso allarga le possibilità di educazione, il suo spirito pervade in modo ·crescente quei gruppi della comunità che, una generazione fa, sarebbero stati spaventati al solo pensiero di legare il proprio destino ad un partito socialista. Ed ess,o·attira uomini e. donne da ogni parte perchè il clima della sua attività non è pervas~ dalla rigida ortodossia del Partito Comunista inglese. Esso non chiede ai suoi membri di dare la loro coscienza in pegno a una Direzione centrale sulla quale non· hanno che un effimero controllo. Esso non cerca di renderli simili a soldati di un esercito rigidamente q.isciplinato, il cui solo dovere è di ubbidire agli ordini imposti dall'alto. Esso consente larghi margini alla discussione e al dissenso. Esso ripone la sua fiducia nella persuasione e non nella forza. Esso ritiene che la lealtà conquistata attraverso la reciprocità della libertà è più atta a resistere come una base della democrazia, che non la cieca fedeltà, la cui sanzione è data da una polizia segreta, che diviene un « imperium in imperio » e di cui gli stessi capi del partito sono timorosi. Se si è detto che il Partito Laburista inglese è stato particolarmente fortunato per le condizioni in cui esso ha operato e si è sviluppato, nessun socialista vorrà negare questo fatto. E nemmeno vorrà negare che la relativamente facile supremazia economica, di cui la Gran Bretagna-ha goduto per circa 40 anni dopo il 1850, è scomparsa, e nòn è da attendersi il suo ritorno. Egli riconoscerà anche che non piccola parte della potenza inglese è derivata dal dominio coloniale in condizioni che stanno rapidamente tramontando. Ma ciò che è significativo nel periodo .trascorso dalla fondazione del Partito Laburista è il fatto importante che la sua creazione è stata un potente fattore operante ,proprio il}_quel genere di miglioramenti nelle condizioni delle 18 B1bl1oteca Gino Bianco

masse, che Marx segnalava con tanta approvazione e simpatia quando esaltava la convenzione delle 10 ore del 1844 come una grande vittoria delJa classe lavoratrice. E particolarmente importante paragonare la funzione svolta ai nostri giorni dalla tassazione diretta con la funzione che il Partito Laburista ha svolto nel periodo fra il 1870 e ·go quando Giuseppe Chamberlain e Sir Charles Dilke andavano predicando il vangelo del ·« riscatto». E significativo che il campo dell'attività statale si sia_ così ampliato da quando l'aècostamento individuale. ai problemi della disoccupazione, della sanità pubblica, dell'alloggio e della previdenza per . la vecchiaia sembnwa più una eccentricità privata che non' una filosofia pubblica. Fino ad ora, in ogni modo, con la fiducia nel consenso reso possibile ,da una libera e tollerante discussione, il· ParHto Laburista ha potuto procedere, e far sì che anche i' suoi oppositori Conservatori andassero avanti, senza mettere in serio pericolo la tecnica storica di un governo costituzionale .• Non si deve dimenticare, in un argomento di questo genere, la profondità del malcontento che il popolo britannico ha dimostrato per i tentativi di costituire in questo paese un movimento fascista al modo di Hitler e di Mussolini. Anche nei peggiori giorni dE:!lla « pacificazione» çli Chamberlai.l)., mai vi fu un momento in cui Sir Osvald Mosley e le sue camicie nere non fossero considerate più una noia che una minaccia. L'ultimo Lord Rothermere si accorse molto presto, quando tentò, con caratteristica arroganza, •dì porre i suoi giornali a sostegno del movimento di Mosley, che metteva in pericolo troppo seriamente la loro diffusione per insistere in tale atteggiamento. Il popolo inglese, politicamente parlando, è un popolo fermo e maturo. Fu ingannato dalle elezioni di guerra di Lloyd George nel 1918; ha rifiutato di farsi ingannare dalle elezfoni di guerra di Churchill nel 1945. Malgrado l'immenso vantaggio che ChurchiU aveva, il fatto che era considerato · il simbolo de.Ila vittoria, l'ondata di esaltazione eroica che era piovuta su di lui nei paesi stranieri, e specialmente negli Stati Uniti, l'appoggio in proporzioni enormi della stampa e del cinema, egli non potè . convincere il corpo elettorale, e ancor meno quella parte delle forze armate che potè votare, che egli era indispensabile per fare la pace. Al contrario, proprio il fatto che egli volle dare alle elezioni il carattere di un referendum sulla necessità della sua cont.inuità al potere, è stato fatale a questa continuità. Nessuno ha negato gli immensi servizi che egli ha reso al pa~se; ma non si è creduto che la migliore ricompensa per questi serviz,i fosse una cambiale in bianco per governare la Gran Bretagna per i prossimi 5 anni, e tanto meno quando- si è pensato che 10 strumento che egli avrebbe séelto di usare era un Partito Conservatore che aveva provocato una miserevole confusione, 19 B16hotec@ Gino Bianco

negli anni tra le due guerre, nel campo interno, e non aveva mostrato . nè dirittura nè coraggio nelle sue relazioni internazionali. LA SFIDA AL CAPITALISMO. Un critico comunista potrebbe affermare che è futile pensare al futuro s'una scorta del passato. Egli potrebbe sostenere che il socialista il quale si propone di affidarsi ai sistemi costituzionali, dimentica che egli ha occupato solo le difese esterne del sistema _capitalistico; le vere difficoltà si presentano solo quando il Partito Laburista comincia ad attaccare la roccaforte intern·a del privilegio capitalista. :È allora che si vedrà quanto poco riguardo i suoi oppositori abbiano per i•metodi costituzionali; è allora che si imparerà il motivo per cui, dal 1931 al '39, tutti i Primi Ministri non hanno avuto esitazioni nei tentativi d.i ammansire Hitler e Mussolini. I socialisti dovrebbero sempre, tenere presente il fatto, che la pacifica abd.icazione di una classe dal possesso del potere politico per mezzo del quale essa mantiene i suoi privilegi, è uno dei fenomeni più rari nella storia; essi debbono ricordare il destino della Repubblica Spagnol'a; essi debbono pensare alle forze che portarono al potere Mussolini in Italia e Hitler in. Germania. Essi non debbono dimenticare il lungo e determinato sforzo dei governi capitalisti per distruggere la Rivoluzione Russa. Soprattutto, i socialisti debbono considerare la lezione della Terza Repubblica francese, che la reazione capitalista corruppe all'interno prima che la guerra lampo tedesca l'abbattesse dall'esterno. Le forze storiche della contro-rivoluzione - potrebbe insistere un comunista - l'unione della plutocrazia, del milita-· rismo, del privilegio aristocratico, e la reazione clericale, possono essere in temporanea ritirata; Jfna esse costituiscono un potente esercito ancora in forze, che alla prima occasione si impadronirà di coloro che sono accecati dalla loro speranza in un mutamento costituzionale e sono così del tutto incapaci di misurare la forza dei loro nemici. Nessun socialista, in v,erità, potrebbe essere così sciocco da tra- . scurare questi avvertimenti; se l'epoca recente non l'ha convinto che solo un'assidua vigilanza ·può salvaguardare la libertà e la democrazia, egli non ha imparato niente dalla sua esperienza. Ma noi dobbiamo essere ben ce_rti che la forma che la nostra vigilanza assume sia pro- · priamente adatta alla nostra situazione, e non fatta in modo tale da provocare lo stesso pericolo contro il quale essa cerca di stare in guardia. Esiste la possibilità, mentre il Governo laburista è al potere, di una crisi economica che venga usata dalle classi privilegiate come un mezzo per scalzarè il partito dal potere. Qui, almeno, possiamo essere fiduciosi che il tradimento del 1931 non sarà ripetuto; è stata 20 1blioteca Gino Bianco

buona ventura per il movimento laburista che, in quella circostanza, i nostri traditori si eliminassero da se medesimi. Non vi sono motivi per pensare che, in ogni caso, nei prossimi 5 anni debba verificarsi una grave disoccupazione; la nostra difficoltà sembra debba essere la scarsità di mano d'opera piuttosto che la• sovrabbondanza di essa. Vi è la possibiità, ancora, che le forze del privilegio cerchino di sabotare lo sforzo del Partito Laburista verso la ricostruzione, allo stesso modo che essi tentarono, nel 1937, di fermare il progresso del New Deal del Presidente Roosevelt. La risposta a questo pericolo è l'importante risposta che, grazie ad. energia e coraggio, un Governo Laburista con una solida maggioranza· alla Camera dei Comuni potrebbe sempre prendere le misure necessarie .a rendere vani tali tentativi. Non vi è certo bisogno di sottovalutare le forze del potere capitalista; ma vi è ancor meno bisogno di sottovalutare l'auto-· rità di un Governo che, in· possesso del potere politico e appoggiato dalla decisione dei lavoratori, è costituito in modo da mantenere i principi di una democrazia costituzionale. PROBLEMI COSTITUZIONALI. Vi potrebbe essere una crisi internazionale di fronte alla quale l'Organizzazione delle Nazioni Unite si dimostri impotente; questa eventualità - potrebbe sostenere un comunista - porrebbe in pericolo la posizione di un governo laburista. Potrebbe esserci un sommovimento in India; potrebbe esserci una rivolta nel Medio Oriente; potrebbe anche esserci una minaccia ad un nostro interesse vitale da parte di una potenza con cui una guerra sarebbe una catastrofe, anche se noi dovessimo uscire vittoriosi dal conflitto. La risposta al problema indiano è che nessun Governo laburista cercherebbe di tenere l'India a mezzo della violenza, e che di conseguenza, una volta accertatà la volontà di riconoscere il diritto dell'India a una piéna libertà, è già stato delin·eato lo schema di un accomodamento soddisfacente per entrambe le parti. Le difficoltà nel Medio Oriente sono reali e profonde; ma, a meno di un deliberato aiuto e incoraggiamento da parte di qualche grande potenzà ·agli Stati Arabi, essi non posseggono le risorse materiali ed economiche per avventurarsi oltre'quel genere di incresciosi incidenti che turbano attualmente i rapporti anglo-egiziani. Ogni minaccia ai nostri vitali interessi oggi non può essere seriamente fatta che dagli Stati Uniti o dalla Russia. ,,, Penso sia legittimo arguire che l'opinione pubblica di entrambi i paesi respinga la prospettiva di un conflitto anglo-americano; e a meno che i comunisti pensino che. la Russia nutra disegni strategici contro l'Inghilterra - un punto di vista che ciascun socialista accetterebbe 21 Biblioteca Gino Bianco

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