lJente l'Italia al pari d·i ogni alt m ?fazione, e lo Stato P(Jntifi - cio a preferenza di molti altri, le funeste conseguen.ze economiche de' presenti sconvolgimenti politici. N è fin' ora sono riusciti a bene gli sforzi di uomini, d' altronde eminenti di Stato, onde porre argzi1e a colanto torrente di mali, che minaccia strascinare seco nel vorticoso suo tm·bine si il pubblico che il privato tesoro. Sarà quindi tacciato il sotto-scritto di presuntuoso cdi audace facendosi egli innanzi a presentare 1111 suo progelto che t·itietlt cf~ ficace a ristorare tanto il pubblico Erm·io, quanto a soddisfare agli tt~·gentissimi bisogn·i dei particolari, le di cui grida cltt'edente soccorso si famw semprepiù imperiose. Onde nOil senza trepida:ione di animo si fà egli conpoche ed informeparole allo sviluppo della sua 'f"alunquc •iasi idea, pregando lo SS. VV. a non volere com/armare il pt·cserlle progetto dictm una semplice le/tura, ma anzi di volet·lo degnm·e di attento ed accunuo esame, pe!·- cltè /ungi dal pr·oporre idea t·ovinosa alla sua patria, lta ferma fiducia il sotto-sct·itto, che la misura e/te ora viene additando, presa nel suo vero senso, sia atta tWil solo a soddisfare ai pt·esenti bisogni economici del pubblico cmrio edelle prù;ate ristl·ette;;:e, ma ezia11dio capace di cancellare co11 una ben intesa ammiuistrazùme finanziaria l'enorme debito pubblico da wi il Govenw Ponttficio si trova veramente oppresso. E tanto più lta bisogno il sotto-scritto di fm·e appello alla indulgenza delleSS. VV. in quanto eh è iL mezzo unico, piÌI utile c piti conveniente onde sortire da tanto oneroso imbara:zo, che om viene proponendo, .~i è quello di avere n'corsolad una gnmdiosa:operazione di Carta monetata, la cui parolct soltanto, per moltissùni, può sembrare
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