t ., PER L' lSTITtJZIONE il~~ 19 Il llllflllllìll OMONTE AGRICOLO NAZIONALE PltESENT.lTO MllBIIS'll'llt.O DIEII.Z>EI II'I!R&R~S EdasliOnorevolissim1Membn !l>ll!l IDiJJll (JlqjiJSl!I(!}JA!I ll>lll,lA!Illlllll\&l'IP!I'Y!I DALL' !NGEGNE I\E rABRIZI O MANZONI ROMA l'ia drl Co1'1o N. :S07.
MAZ 0700 001.37 MAZ .3778
lJente l'Italia al pari d·i ogni alt m ?fazione, e lo Stato P(Jntifi - cio a preferenza di molti altri, le funeste conseguen.ze economiche de' presenti sconvolgimenti politici. N è fin' ora sono riusciti a bene gli sforzi di uomini, d' altronde eminenti di Stato, onde porre argzi1e a colanto torrente di mali, che minaccia strascinare seco nel vorticoso suo tm·bine si il pubblico che il privato tesoro. Sarà quindi tacciato il sotto-scritto di presuntuoso cdi audace facendosi egli innanzi a presentare 1111 suo progelto che t·itietlt cf~ ficace a ristorare tanto il pubblico Erm·io, quanto a soddisfare agli tt~·gentissimi bisogn·i dei particolari, le di cui grida cltt'edente soccorso si famw semprepiù imperiose. Onde nOil senza trepida:ione di animo si fà egli conpoche ed informeparole allo sviluppo della sua 'f"alunquc •iasi idea, pregando lo SS. VV. a non volere com/armare il pt·cserlle progetto dictm una semplice le/tura, ma anzi di volet·lo degnm·e di attento ed accunuo esame, pe!·- cltè /ungi dal pr·oporre idea t·ovinosa alla sua patria, lta ferma fiducia il sotto-sct·itto, che la misura e/te ora viene additando, presa nel suo vero senso, sia atta tWil solo a soddisfare ai pt·esenti bisogni economici del pubblico cmrio edelle prù;ate ristl·ette;;:e, ma ezia11dio capace di cancellare co11 una ben intesa ammiuistrazùme finanziaria l'enorme debito pubblico da wi il Govenw Ponttficio si trova veramente oppresso. E tanto più lta bisogno il sotto-scritto di fm·e appello alla indulgenza delleSS. VV. in quanto eh è iL mezzo unico, piÌI utile c piti conveniente onde sortire da tanto oneroso imbara:zo, che om viene proponendo, .~i è quello di avere n'corsolad una gnmdiosa:operazione di Carta monetata, la cui parolct soltanto, per moltissùni, può sembrare
ultimo crollo dtlle ~nan.:.t Pontificie. Se non che quuta cartamolltlata considerata fin ad oggi come un semplice giuoco di (anta- ...'a, perch< di mero valore conven:.ionale anzi chè in11·in.1eco e rtale, la vorrebbe il sotto-scritto vincolata a tali estremi da non lasciare sussistere nell'animo de' più dif!ìdenti, il benchè minimo timore di quelle conseguen:.e che furono sempre dannose a quei Stilli che ebbero necessità di ricorrere a questo genere di risorsa. E pero questa carta dovrebbe avere il suo apposito fondo di garanzia, af!ìnchè emergesse all'universale l'invat·iabilità ed indeperibilità dtl suo valore, il me:.:o imma•tcabile ed il termine certissimo ed immutabile in cui sarà per essere tolta dal corso, o come dicesi ammortizzata. Tutto il nodo con•i•terà adunque nell'imprimere a qutsta carta moneta/a un ùttrinseco valore, clte non sia merameute fittizio, convenzionale emomentaneo, in virttì di una legge coattiva, transitoria, n'movibile quanto le viciS5itudini dei mondani eventt';ed anzi tanto pitì variabile e fitti:.io ùt valm·e reperibile, quanto più · fervono i sconvolgimenti e le oscilla:.ioni politiche, Ùl cui ogni part-ito che si succede al timone del Governo u mbra compiacersi di disfare ciù che {11 fatto e disposto dall' alltecessore. La carta moneta/li deve arer i cara/Ieri d·i w1 ralore l'tale, 11011 deperibile ed alterabile, se vuu/e /tlter·e luogo n/ denaro metallico, imperocchè il principal p•·egio di questo consiste appunto, oltre la comodità 11el SitO picciolrolume, in quello della sua invan'abilità ed inalterabilità, per rr:<pctto a tempo e luogo, a frontt di ognialtra q11alsiasi merce; per cui a preferenza di t!ltte è idonea a misumre, Mltttare, e confrontare tutte !t altt·e me1·ci, al
wi concambio ed acqui&to &erce apprmto eli intermezzo e di mo· tlulo ef!icaci&simo. Questi estremi po&&iederà completamente la car ta monetata quando si faccia i11 modo che sia il rappresentante del ter·rcno, cosi chè questo possa dirsi monett':;zato, omobilizzato, ossia messo in circolazione ad uso delle giornaliere contrattazioni commerciali. In allora qual moneta più solida, immancabile, ed inesauribile? ed Ùl tdt ima analisi se ben si addentra fieli' esame della natura del de110ro meta/lico, e se volgiamo lo sguardo alla Spagna, che toccò il colmo della sua porertà quando fù innondata dal/a moneta metallica delle sue miniere Americane, non saremo for.te t'ndotti a persuaderei che siffatta moneta, anzichè valere pel .suo ''alort , elle ulcuuo e/n'ama intn'nseco e t'tale, e che si J'iassume 11el costo della sua produ:;ùme , 1:ale piuttosto per la sua a/littldine di misurare o meglio rappresentare idoneamente tutte le produzioni,o naturali omamfatturate,di ogni generedi necessità del terreno stesso? E questa produzione agricola non costituisce ella forse la prillctjJale, pe1· 11011 dire unica, ricchezza nazionale dell' Italia, t frà i Stati di questa ciel nostro Pontificio, a cui t'l Datore d'ogni bene fù largo, anzi generoso di ricco e fertile suolo, di dolce e temperato clima, nonchè di ogni altro addattato alle coltivazioni e produ:im1i più variate e feraci? E non è forse la nostra popolazione eminentemente agricola a preferenza di ogni altra dell' Europa? E Jitrò non dovrà sembrare al certo strano nè maravigliow, se ,·1 sotto-scritto fà appello alla produ•ione rurale stessa, che ogni anno abbondevolmer1te si rimwt•tlla, ptr ol/enere dalla medesima quelle ri.!orse, e/re altre
nazioni commerciali s'ebbero generosamente n'c01·rendo ad artifici-i basati sui redditi meramenti commerciali ed industriali. In Atlemagna ~r esempio, e t1ella Prussia in t'specie, le Associazioni, ivi conosciute sotto t'l nome di Credito agricolo, o in termini pitì proprù~ Associazioni o banche ipotecarie, null'altro 1ono se nor1 chè 'Associazioni di privati proprietari di una provincia, i quali pet· me~zo di esse si garantisco110 t·eciprocamente i loro beni-stabili; in modo che se taluno si trovasse obemto, l'associazione possa soccorrer/o col salvar/o dall' espropria~ione imprestandogli sonuna, dietro ipoteca.sui fondi. Se tWii chè si fà chiaro che da simili ist itu:ioni solo il privato interesse ne risente t·antaggio, c niuno il pubblico Et·ario. Nel nostro Stato per altro ot·c i bisoyni di questu sono oynura crescenti, oltre l' aygmvio di 1111 debito pubblico enorm·issimo, si rende indispensabile all'uomo di Stato, di ri11venire 1111 mezzo col quale portare sollievo st:. tmdtaneamente si al privato che al pubblico tesoro, .1en;:;a che questo abbia bisogno :eli ricorrere :a nuove imposizioni sui Cmsiti, già es ttbercmtemente gracati. Si ]Jerviene appunto a questo dappio .<copo pot·wndo nel sistema Prussicmo notabili variazioni, chiamandovi il diretto interrento del Governo , c!tC:assumerebbe l'~tdenda eli queste Banche agricole. Disceudc pertanto il solio-scritto animoso :e franco allo sviluppo del wo zn·ogeuo, fènnamente persuaso che esso sia per es· sere fàro luminoso di salvezza Ùl quest i tempi di violent(e~1ninacciosa tempesta.
-( 7)- IDa& Dilli Pao••mwo 1.' !1 Governo istituirà in Roma una gran BAti"C.~ AGRICOLA, che , per distinguerla dalle soli te istituzioni meramenl~ commerciali, conosciulo sotto il nome di banche, sarebbe forse meglio chiamarla IIONTE AGIUCOLO-NAZJONALE. Jn ognuna delle altre t re grandi Sezioni dello Stato, cioè nella Romagna, nelle Afa r·che, e nell' Umbria vi si istituiranno altre banche filiali a maggior comodo di quelle provincie. Ad ognuna di esse si proporranno onest i , abili ed esperti Direltol'i cd Amministratori ; c la di loro interna organiz1.azionc sar à ad un dipresso uguale o simi le a !Juella delle altre istituzioni di siffatto genere. 2.' Questo Monte aprirà la compra di tanti beni-fondi dai privati a prezzo di stima sulla cavata netta del 5 per cento, o ne pagheri1 il prezzo con una carta monetata da esso creata a tal"effetto, la quale equivalga ad oro cd argento in tutta l'estensione della parola in qualunque uso e conl rnllazione sociale. 3.' La vendita dc' beni rurali (ed ogni altro produtth·o) per parte dei privati , ~ 'olontal'ia, in modo che nessuno è obbligato a vendere il suo fondo, quando noi voglia fa r·c. .t.• Chiunque aspiri di vendere un fondo al monte, per csscr·c ammesso a questo benefizio, deve obbligarsi alla ricupera del fondo medesimo entro il lasso di tempo di anni 39 circa . ctuanto appunto importa il termine mediante la composizione degli interessi scalari , è della rata di ammortizzazione annua. nè prima, nè dopo, nè in diverso modo. 5.• Lo stesso \ Cnditor·c a cui si lascia il possesso del fondo: ed il pieno uso-frullo del medesimo , do' rà perciò dur·ante il dello periodo di anni 39 pagar~ annualmente il 5 per cento sul - la stima di esso fondo , o meglio dire sul totale della cartamonclata ricevuta a titolo di prezzo di compra ; Di questo il 3.60 per· cento sarebbe in via di fitto o interesse. il O. 25 per titolo di spese amministrative, mentre il re;iduo correrebbe a tutto beneficio di ri cupera del fondo stesso. o estinzione <Iella relatil'a carta monelata che lo rappresenta.
-(8)- 6." Colla riscossione del1. 15 per cento nel primo anno, del t. 194.275 per cento nel secondo, e così scalarmeote aumentando a misura che l' interesse và scalarmente diminuendo, sul debito cont ratto dai singoli possidcnli , il Governo opererebbe mano mano l' estinzione annualè Jella corri spondente quota di 1:arta monctata , la quale si cffettuarebbe, come sopra si è detto io anni 39 per ogni singolo titolo di compra e di rispettiva ca~ta emessa. Il fruttato del 3. 60 per cento, che il monte riceve a titolo d' interesse dal proprietario sul capitale non ancora ammortizzato, correrà a tutto profitto del pubblico Erario, dapl>oicbè le spese di amministrazione hanno il loro apposito fondo di assegna nel O. 25 per cento sulla stessa somma non ancora ammortizzala ; fondo provato suflicicnle nelle Banche agricole della l'russia. Onde il tesoro lucrerebbe durante la vita di ogni cento scudi di car la monetala emessa, non meno di oltre Scudi 87. 7. Ogni mese il monte, od i monti renderanno conto, per le pubbliche stampe, dei fondi comprali , col nome c la indicazione della mappa e suo numero , nonchè de l territorio in cui giaciono; e così il cognome e nome dei venditori , coll ' importo del valore di stima c della carta corri spondentemente emessa, allinchè a tutti si faccia 1>alcsc c dimostrabile il fondo rispettivamente rappresentato dalla moneta in carta che va possedendo. Cosi per la stessa ragione si renderi1 conto del mensile stato di ammorliZ7.azione di essa carla. S." La stima dovrebbe farsi da probi ed esperti Periti , appositamente incaricati dal Monte a tal' eflètto. Anzi per maggior sua garanzia potrebbero e dovrebbero essere suoi direlli impiegati . La spesa però della stima rimarrà accollata a tutto rischio e car ico del venditore d t· l fondo. 9.' La riscossione del canone o livello annuo si farit dai soli ti Esattori delle pubblirhe imposte , colla facollà dèlla mariO rtgia io caso di mora.
- ( 9 )- hnAIA!ISlll !Dill.t. IP!lliD(!}!AIJlN> Questo progetto presenta a colpo d' occhio uu comodo e vantaggio a tutti li cittadini, c si riassume io ultima a nalisi ad un pres ti lo che il Governo apre a favore dei suoi sudditi senza peso alcuno, anzi con notevole guadagno del pubblico Erario che vi lucra il 3. 60 Jl<!r 0}0 sulla car ta mooetata io giro. Il venditore di un fondo a l Mon te dopo aver rilirato in carta monetata il relativo prezzo, per valerscnc in qua lunque suo bisogno, lo ricupera comodissimamente con porzione del canone o livello ascendente all ' equo saggio del 5 per 0}0 ; di cui il :J. 60 sul debito tutt' ora vivo quale titolo d' inter esse; il O. 25 a ti to lo d i r imborso per spese di ammi ni~t raziooc, cd il residuo, a compimento del 5 per 100 sulla somma o valore di prezzo totale d' ae<(u isto, l'imane q ual fondo di ammortizzazione. La cifra del (3. GO eO. 25 ) 38.5 per 100,àdimi.nueodoscalarmentc ogni a nno , a mi sura del cor rispeuivo pagamento ognora crescente d i ammoo·t izza7.ione annuale; dappoichè col pagare a titolo di estinzione una data quota, si libera cscnzialmente di altre ttanti parl i il fondo, c le no entrare nel primiero assoluto domin io dello stesso vendi tore, per cui in proporzione di esse è giusto che non debba più llagarc alcun interesse a titolo di fillo o saggio annuo. l\la siccome il canone del 5 per 1.00 , sulla somma primieo·a di compra, si continua a pagare nella sua tota lità lino alla completa estinzione del debi to, o ricupera M I fondo, cosi è naturale che la !(uota di ammortizzazione và annualmente aumentando colla stessa progressione con cui l'interesse diminuisce scalarmentc; fin' a chè ogn i c2nto scudi si lrovcrà pienamente estinto in anni 39 circa. E ciò senza che il debitore o venditore ne sofl'l'i il bcnchè min imo peso, dappoich<· se da un lato paga il à per 100 sulla somma percepita pcl fondo venduto, dall ' altro gode l' uso-rru llo del roudo-capilale s tesso, con cui potere effettuare detto pagamento , e s i potrebbe <jUasi di re 1·h2 in ultima analisi egli pen iene a paga re tm Jebilo di se. tuO •·on ( t, t s . :!9 ) se. M . 85.
-(tO)- ~i è dello poi nell 'art. 4 del progell~ cl1c.la r.icupcra. debba rarsi in anni 39 in rate ognora crescenti , ne prrma , 11e dopo, tll! in diverso modo cd ecco il moti vo di questa severa prcscl'izione. Tullo il p'rofitlo dell ' Erario, ossia del Monte nazionale consiste nell ' interesse del 3. 60 per l 00 che pcrcepiSC'c sulld carla monetala in giro. Onde \uolsi che questo non diminuisca ed oscilli , se non 11Uanlo il Cllmporta la legge propor - zionale delle rate ognora crescenti, pagate a titolo di ricupera. .ftl a se la dimissione di ques te mte potesse clfelluarsi prima in diverso modo del com'ennio, ecco altrcllanti casi che diminuirebbero la percezione dell' interesse annuo di tullo profitto del tesoro ; ceco altrcllante incertezze cd oscil lazioni nel risul tato di quella ulilitù, di <1uclla r isorsa che il Monte ossia l'Erario pubblico deve t rovare sopra se. 100 di acquisto che và racendo, e di carla monclala relativa che cmellc, senza che a lcun evento possa intcrvrnirc a variarla giammai. ~la qui si presenta una considerazione gra\ issima sulle cautelo necessarie ad osser varsi, e mai sufficienti, per garantire il 1\lontc nella percezione del canone invariabile dell'annuo fìtto del 5 per 100 del valore del fondo com1ll'alo. Questa percezione per ill\1ontc de~ e essere sacra cd immancabile; per cui fà duopo inda~a 1·c ogni mezzo onde assicurarla iufallantemente con ogni possibi l rimedio. Per il chè si dovo·cbbc attivare una disciplina personale severissima in caso di moros itil, col diritto della mano-regia nel 1\lontc, onde la procedura rosse sollecita, cer ta cd economica, per quanto il può comportare l' interesse c la giustizia. Si è detto che la vendita del fondo dovrebbe farsi a prezzo di stima cavata sulla rendita netta del 5 per 100, se non che volendo abbondare in garanzia, il quanlitativo della carta monetatacon cui si compra il rondo, e che si emette in quella circostanza, potrebbe limitarsi ai 3ft del valore della stima, rimanendo il residuo 1}1 qual margi ne 1>er ogni sinistra r.ventnali lil .l\ta in caso che il 1\lonte fo sse costretto di derenire al materiale possesso tlcl fondo, stante l'assoluto inadempimento del Pro- !'rictal'io o usufrullnario al pagamento dell 'annuo livello, inallom dov do esso )fonte ' e1·sare al propr ietario il residuo 1}:1, del valore totale de lla stima del fondo, r itenuto, mentre non ò comeniente, per la morale pubbl ica. che il governo lucri indebi - t:unente. rondanclosi sulla ro,·ina dei particola ri. In questo caso d ispiacente, il Monte do1 rebbc ammortizzare altrettanta carta
-(t f )- monetata, quanto importa il valore del fondo '"enduto, rnentrr questo cessa, colla vendita fatta, di Cl>Sere proprietà sua. Facendosi la stima dai Periti stessi impiegati ed addett i al Alonte agricolo, cosi non ,,, è luogo'a dubitare sulla realli\ c verità della medesima, lauto più che ogni venditore si trova naturalmente impegnalo a far sì che la stima sia \'era e reale anziclJc eccessiva, onde essere in grado di pagare annua lmente il livrllo del 5 per 100 Però in caso che venisse scopertoqualch t· frode da parte del Perito a danno dello stabilimento, si lll'ocedcrà alla espulsione del medesimo dall' impiego, oltre all ' applicazionr di tutto il rigore delle leggi. I fondi dovrebbero essere giustificali di piena libertà del llroprictario c quando vi fossero i110techc, o altri' incoli, dovrebbero essere assoggettati alla rurgazioncsecondo il regime ipotecario, onde rcndcrli liberissimi. In ciò senza forse consisterebbe la somma delle diOìcoltà, stante il ,·iziosissimo codice iJ•otecario ,·igente nello Slato Pontitì cio. in causa del quale non v' è pos idenza che non abbia iscrizione ipotet:aria per una cifra assai maggiore dei debiti reali, che sopra v i gravitano. Ed anzi per causa delle ipoteche generali, di evizione si puù francamente asserire che nessun fondo è completamente libero d<• sifTatte iscl'izioni; al cc•·to poi noi sono quelli che appartengono ai particolari biso- ;;nosi di ri correre alla >endila dci wcdc;inoi a l Alonte, 1•ur ottenere una SOV\'enzione ai loro urgenti bisogni. Nasce quindi il sospetto, che ratti\ azione di 1 uesto monte nazionale dovesse essere preceduto da una generale riforma del nosh·o statuto ipotecario; cosa di gr·avc momen to nè al certo eseguibile d<tlla mane a lla sera. D' alt romlc l' istituzione di questo nuovo llenclìco stabilimento è or·mai indispensabile nece.silà, n è soffre dilazione alcuna a moti,·o dc' bisogni stringenti dell'universale. per cui sarà op~ra c cura di Cllperti giurisconsul li l' indagare c conoscere le piìt eflicaci cautele onde porTe il progetto ad CS2Cuzionc.anchc collo stato atlualc vizioso del codice ipetccario. Anzi qui cade in acconcio fare osservat·e come questo istituto possa essere d i efficacissimo aiuto. onde purgare e togliere dì mezzo quella serie stessa indefinita di i10techc cbc gravitano sui fondi : dappoichè i venditori cercheranno di approfittare dei palli c qui c giusti del J\loatc. ouùc. col ricavato della vendita. soddisfare alle ipoteche di dchilo reale, c·hc hanua dato Inogo successi ,·anwnlc a quelle di c' itioni, c gcnt•rali.
-(12)- ll franco o margine del 1}4 del valore di stima del fondo venduto sulla carta moneta/a sborsata, a titolo di prezzo di compra. potrebbe variarsi in più, a sc~o~da dello st.ato li~ero del fond?, il chè sarebbe !ascialo a ll ' arbtlno ed alla dtscrcztone del Consiglio Amministrati\ o del Monte Agricolo. Passando ora ollrc, sopra quanto concerne la parte esecutiva ed amministrativa, che sè dillicile c scabrosa, non è al certo impossibile, ritoma ora il sotto scrillo a tenere ragionamento del merito intrinseco del proggello, onde dimostra re, sino all 'evidenza. il benefizio che ne risente il governo, co1ne il privato, oltre la morale pubblica, da CJUCsta istituzione. Il vantaggio deltmbblico Erario si riassume nel 3. 60 per 100 sulla somma non ancora ammorti zzata, ossia sulla porzione del fondo non ancora ricuperata, per cui ascende a se. 87 circa pet· o~'lli cento scudi di carte' moneta/a emessa, durante i 39 anni, di tempQ necessario a lla ri cupera totale del fondo venduto. E siccome il concorso dci venditori dci fondi non JlUÒ che essere g randissimo, stante la modicith del fru llo, c l' equità dei patti a fronte delle gt·andissimc rislrettczzc finanziarie, io cui si trovano la maggior parte dei possidenti, e sirrome ognuno rimane in possesso del suo fondo , come se uon r avesse venduto giammai, senza ne anche sentire il dolore d~ll o spropr io, nel chè consiste una somma allettativa, per non rifuggire da questo genere di vendita; così rimane manifesto quale vistosa risorsa attenda il tesoro da questa benefica istituzione senza avere bisogno di ricorrere a nuove e sempre crescenti imposizioni fiscali. Volendo poi speculare sopra un rtualche dato, se non certo almen probabi le, ci ripor teremo !JUÌ ai risultati ottenuti io l'russia, nelle cui provi ncie circola la massa enorme di 105 milioni di lallari di IlOte di credito, di quelle associazioni agricole, con immenso benefizio per !Juel pacsc.(Vedi- La Prusse , exposé historique de son pro!!rés polilique et social par A. l\lorcau dc Jonnes.)Nella 5ola S/esia poi, provincia di quello Stato che U~'llaglia in cii·ca la popolazione e la gmndezza del nostro Pontificio , ma che gli è inferiot·e nella produzione e ricchezza rurale, noteremo che la cifra delle Note diCredilo ascende a taJieri 40 milioni. l'er cui non si potrà al cer to essere tacciati di fantastico ed esagerato se assumiamo dello est r emo per vel'ificabilr anche nello Stato Pontificio· tanto piìt che sappiamo che lr l ransazioni rurali sono pres~ di noi talmente frequenti da giungere , prr lilolo eli rompra r ,·rndila depurata .
-(i5)- al medio annuo d i scudi sci milioni circa (di cui scudi 4200000. si riferiscono al rustico e scudi 1800000 a ll' urbano) E però di O. 10 del valore totale dello Stato, valutato a scudi 400 milioni circa, sul dalo del 1al or~ censuale di se. 221 milioni. In si ffatto essere di cose, non si fil egli palese sull ' istan te cbe l'Erario percipendo sulla delta somma di scudi 40 milioni il 3. 60 peo· cento, avrebbe un reddito annuo di sc.1 ,140,000 con cui ammortizzare il Yistoso suo debito pubbl ico, in non luogo periodo di anni ? Co))' inlroduliOnC delle 8.\NCIIE O MO~TI AGRICOL I non si avrebbe aggra1•io per alcuno; nessun peso, nessun \'iocolo , nessuna ferila bcuchè minima alla proprietà. Anzi tull' apposto ! Vende cui vuole ' endcrc il fondo al mon te; non vi è alcuna legge che lo forzi ; nessuno ha luogo a lagnars i ; anzi lutti a\ raono moti\ o di chiamarsene contenti ; percloè YcndonQ i loro fondi a prezzi di stima, e ne cootr:oggono un debito al modico saggiodel 3. 8:> peo· cento; debito cbe vengono salolando col fruttato del fondo stesso cbe loro 'ien lasciato in usofrutlo, fino alla totale o·icupeo·a in cui ritorna ad essere di suo pieno e libero dominio. Ono!' è che il Possidente agrit-olo si troverebbe li berato dal le funeste conseguenze delle usure smodcralc, a cui nei suoi es:reoni bisogni è tah·olta costretto di chinare il capo. E però coli" atlil azione di siffatlo lloote nazionale agricolo si otleo·rebbc il grandissimo bene pubblico di altimre il vero ed int rinseco valore dei terreni , che sono pure la prima cd iodeperibilc ricchezza di ogni Sta to, massime del nostro eseozialmente agr icolo. ~ i ccomc poi il valore maggiore o minore del terreno è sempre il primo c più sicuro tcnnomcl ro della proprietil c ri cchezza nazionale, così col piano proposto, l' esempio pcl Go,·eroo sen irebbe, come suoi dirsi, di modelloalle comJlre o vendi te frio i prh ati , giaccbè nessuno più si addattercbbc a ,·endere il suo fo ndo a meno della giusta stima , loccbè offende sempre la buona morale, quando a questo saggio potesse sempre trovare nn rompratore nel proprio Govemo, il quale in questa parte csrreilercbbe così le funzioni di buon padre di fami glia. Col rendere al terreno il suo intrinseco 1·alm·e, si ristabilireb be il vero liYello fra il prodotto del teneno e l' interesse del denaro , che ora di gran lunga lo SO\ erchia; per cui le usure ~modateed illecite, che invano i diversi Go1erni hanno tentato di togliere di mezzo con apposite leggi . al rli sopra delle quali
-(H)- ba sempre saputo elerarsi P uman.a malizia, ver rebbero a catl~ re ipso-fac/0. Il prot>l"ietano rovmato. o sconcc~tato avrebb.e ol tempo etl il capitale occorrente per rmfrancarst delle perdi te; ed il colliva10re bramoso di intraprendere dei miglioramenti agricoli avrebbe la ca~sa ovc.ricor~cre, onde ottenere soccorso pco· sviluppare la sua mdustna agn cola. Ollrccchè il possidente sapendo che il fondo ritorna ad essco·c di sua libera proprietà dopo il corso di 39 anni , luog i dal pro('edcre dci soli ti aOitluarj temporanei , che cercano di spossare il terreno, porrà ogni cura per aumentare la sua produzione , afiincbè possibil mente gli rimanga un franco netto , oltre il livello che paga a titolo di uso frutto; c cosi si avrio un altro vantaggio d i sempre crescente miglioramento di agricoltura. J\Ja diranno alcuni che la prosperitio che vuolsi con questo mezzo conseguio·c sario sempre immaginaria c fittizia . perchè dipendente ùa una moneta fittizia. = Da banda ogni allarme >ulle conseguenze rovinose cbe suscita, J>arl<mdo in generale, la carta montUilll. Qui è forza rendere ragione, o ceder e alla ragione. Frà quante garanzie cbc l' umana fantasia sii immagioarc, uiuna più solida c piìo sicura puossi cout·epirc della fondiaria. Non si tratterebbe quì di cosa tìttizia, perché la carla mouctata emessa nel modo che si è detto nou s:trebb~ che un rappr!lscn tan te del terreno. Dunque perché temere di <tuesto 54..'- gno rappresentati\ o , !JUa ndo il suo rappresentante è di sua natura indcreribi lc? Col presente progelto poi si fa palese la maggior sicurezza della carta nostra, sù que lla delle nole di ncdito del sistema Prussiauo, ovc queste uou fJguraoo che Ileo· un semplice diriuo •)wtecario, mentre col nostro piano la ca rla sarebbe figurati\ o c rappr esentante del residuo pre:.:.o, anzi del fondo stesso. Oltre <li eh è cootamlo lo Stato no:.l ro :Ji>O mila ari icoli di possideula, cui corrispondono 200 mila fami glie avremo un mi lione d' individui possidenti , ossia lj:J della popolazione complessiva, cbi più chi meno direttamente ed indi rettamente interessato a sostenere il credito c valoo·e di fJUCIIa car ta, siccome oro ed argento cO'ollivo , in tutto le t o·ansaziooi sociali ; Onde può quasi asserirsi la superOuità della legge coattiva sul suo corso. Le annue rate, pagate dai venditol'i dci fondi a titolo di ricupera. odia suddetta misura progressi"a , offrirà li mezzi
-(15)- rerti cd immancabili per togliere ogni anno una corrispondente porzione di carla dal corso, fino alla totale est inzione dopo 39 anni. Nè sembri troppo lungo questo lasso di tempo, ma si rifletta rhe non vi è già da aspcttarc '39 anni. Appena creata, eccoci addosso a diminuir la subito col primo anno, c cosi nei successivi anni con progressione ognom crescente. Onde sempre meno si conoscerebbe l'esistenza di questa carta.c quindi J'estimazio ne di essa aumenterebbe sempre più, in ragione del suo dccrcscimcnto; c perciò al contr-ario di quanto anade ordinariamente delle altre car te, cb.: più invecchiano più perdono di credito, la nostra subendo sempre una necessaria ed inunancabile diminuzion.:, dovrebbe ogni emissione terminare la sua vita con tutto lo splendore che può avere seco l' oro c r argento. t <1ui si può far luogo ad un' altra riflessione, cbe cioè negli ultimi anni veros imilmente non vi sm·ebbc piìt carta monctata , cioè Jlrima della scadenza dell 'estinzione totale , impcrocchè tlorril calcolarsi un certo deperimento per le disp~rsioni cbe accadono in conseguenze di tutte le' iecude dell' umana vita, dispersioni cbe l'Economista calcola naturalmente anche nella massa stessa dell' effetth·o metallo , e che nella carta monetata sarà alquanto maggiore. Ecco per tanto un' ulteriore vantaggio jlCr il ftlonle agricolo ossia pel tesoro, il quale goderebbe cosi per inliero de lle rate di <1ucgli ultimi anni , nei quali non vi fosse più carla da ammortizzare. Si domanderà da qualcheduno qualc sia la misura c quaulità di questa carta che si viene emcllendo , mentre sìt di !Juesto punto il proggetto nulla determina, tacendonc afl"atto. A ciò si ri sponde brevemente, che siccome la emissione della car ta monetata è determi nata dalla compra dc' beni che si fà dal Monte, c siccome la\ endila di questi beni per partu dei cittadini dipende totalmente dalla loro volontà, la quale poi naturalmente è mossa dai loro bisogni , cosi ne \iene che il bisogno pubblico sareblJC il regolatorc e misuratore della emissione maggiore o tnino- •·c di questa carla. Qual migliore livellosaprebbesi mai desiderare 1 ogni timore di eccedenza rimarclJIJc così escluso. Quando il bisogno pubblico comincia ad essere saziato, si conoscerà da sè: nessuno coo·tJlarirà più al Monte per vendere i suoi lJCni. Ques to termometro del bisogno si abbasserà di mano in mano sino allo zero, flUando sarà diminuita la causa che lo aveva fallo rialzare.
-(i6)- Tutta~ ia quando pure l ' abbandonarsi alle oscillazioni di questo termo~etro si reputasse un azzardo, il governo potrebbe sempre imporre un limito estremo all' operazione, chiudendola affatto oltre il medesimo, O\'e credesse realmente che il concorso dei venditori fosse eccedente, e la emissione di carta soverchia, L· equilibrio poi fra il credito cd il valore reale della carta si rnanterril ognora costante in causa della annua ammortizzazione, alla quale dovrebbesi dare la maggior possibile cclattanza e pubblicità, onde dimostrare a tutti la buona fede ed il retto operare de l go,•erno nell'amministrazione di sinà u a delicatissima istituzione; nell' atto che lu!la la massa residua circolerebbe con una r•erfe!la sicu•·czza, perchò ogni carta è rappresentante di una particella di terreno, ))()Sta per mezzo suo in circolazione ad uso delle giorualicrc cont ra ttazioni , che alla sua volta verrà annullata c rccuperala dal venditore, permezzo del Monte, elle si fà organo ufficiale o governati vo per l'esatto adempimento di questo sacro do' ere, Che se il Governo crede conveniente rinunziare al vistoso utile, nella misura più volte enunciata del 3 per cento , lasciandolo correre a tutto beneficio del portatore, allora il pregio di questa carta mouelata SUJ>PI'erebbo• di gran lu nga quello del denaro metall ico, e si vedrebbe subito rintanare la medesima nelle casse dei ricchi , cbe in contracambio emetterebbero il metallo in fruttifero in circolazione , ad immenso Yantaggio di tutto il commercio; della quale ,·erilà J>Orgono fede i Boni testè emessi del Tesoro. In questo caso l'opera del :Monte si riduce a quella di semplice mediatore fra il Possidente che vende il suo fondo ed il ricco cbe compra la rarta. Roma li 16 Luglio 184.8 FABI\IZIO ING. MANZONI
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