Ulderico Grottanelli - Attentati... letterari!...

43 - gia vcni,·a sbattuta contro i vetri delle finestre, il conte con voce fioca si chiamò Yicina la sua Elisa . o o Le prese le mani c (·mala sedere sulla spond.t del letto, dopo a\ocrh a lungo gu:trd.tta, le disse: - Elisa mia, come potrò ringraziarti di tutto quello che tu ('li per me: come potrò r icompensare questo tuo alTetto? oo o E quando penso che ho passata la mia vccch iaja solo, come un cane ringhioso, senza un sorriso, mi pare di essere stato tanto cattivo o oo A\·eyo Yicino a me un buon angiolo c non lo ho conosciuto o o o Ma tu non avr.li r.t ncori col tuo vecchio brontolone o o o Xo, no o o otu mi Yorrai sempre bene perchè sci buona ooo perchè sci mia figlia o o o E piange\oa, piangeva o o oElisa prese fra le sue mani l:t testa del babbo, e stringendola forte forte la baciò piu c piu volte, poi, quasi trasfigurata, alzò gli occhi al cielo

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