Henry Barby - Il martirio di un popolo : i massacri dell'Armenia

,, 'I " ,. , . ' . ceutin~ia, migliaia di cadaveri. Non un precipizio, non u11a gola cl1e non sia una tomba a cielo scoperto, in cui gli scl1eletri imbianchiscono accatastati, in p1ena aria, poichè quasi in nessun luogo i massacrf!tori hanno avuto·· il tempo, o si sono pres 1 a la pena, di sotterrare le loro vittime. In quelle vaste contrade poco prima animate da numerosi e fio1·enti .agglomera1nenti di Armeni, oggi regna la desolazione e la solitudine. Dal 1nar Nero alla frontiera persiana tutto è distruzione e deserto. * * * ' Nelle contrade ancora turche lo sterminio delr la popolazione armena parrebbe essere stato più I ) • , completo, più: sistematico ancoxa che nelle regioni vicine alla frontiera del Caucaso, perchè là i carnefici hanno avuto il tempo di agire con tutta comodità. Kharpout ne è un. esempio. << A I(harpout -. scrive il Console americano della città, che h.o .già citato~ - le misure di deportazione cominciarono con l'arresto di parecchie migliaia di uomi~i. Furono condotti, di notte, nelle :JD.Ontagne vicine. Fra essi si trovavano il prelato armeno, i professori del collegio americano, i notabili <l·eila c~ttà ed anche tutti i soldati armeni e tutti gli uomini che, soggetti alla coscrizione,, avevano pagata la tas~a di esenzione. Nessuno di. essi ritornò. « La ·mattina del 5 giugno furono arr~stati aneora cinquecento uomini, che il giorno dop:o fuI -. 76 ~ I I Biblioteca Gino ~ip1nqo • I I I

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