Henry Barby - Il martirio di un popolo : i massacri dell'Armenia

.. flENRY BARB}. « Il· crepiitìo dei· colpi di fucile copriva i nostri t1rli di terrore e le nostre grida di sofferenza e di . . . disperazione. Quijsi tutte le pallottole colpivano il seg~o in qu1ell'agglo1neramento di donne e di fancri:ulli, cbe brancolavano .in piena follia. Molte fra noi ubbidirono all'or·dine che i I(urdi non cessava110 ·di gridarci e si gettarono ne11'Eufrate. Anch'io mi gettai nell'acqua. « Alloxa la fucileria raddoppiò. I,e · te~te, alla su-perficie dell'acqua, servivano da bersaglio ai tiratori. Io non avevo uhbandonato il mio piccino e, - siccome sono buona nuotatrice, poteJ, sostenendolo fuori dall'acqua, lasciarmi portare dalla cor.; rente, fra una massa di cadaveri che galleggiavano e mi nàsco11devano. I Kurdi non mi videro ed io riuscia, a raggiungere l 'alt1·a riva ed a rifu~ giarmi fra i. cespugli>). ,, * * * ·((Calò la notte. Delle ~ieci~ila persone che avevano formato la carova11a non esistevo che io! Centinaia di morta, uccisi a colpi di fucile giaceva110 ammassatì sulla riva opposta. Migliaia d.i donn-e e di fanciulli e1·ano am1egati e trasportati dalle_ acque dell'Eufrate. Cessata la carnefic1na, i Kurdi si' allontanarono portando seco il poco bottino che avevano potuto raccogliere e portando seco le poche giovani dom1e e g;iov'inette che, pri- -62r • ' I .Biblioteca Gipo Bianco

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