( 314) loro ; e la politica stessa, che ieri lo difendea come sacro, oggi lo ha distrutto a Cracovia, senza aver tempo di stabilire il nuovo diritto , iniquo come le intenzioni dei tre potentati, e farlo universale quanto il primo in Europa , senz'altro lasciar intatto che il colosso di Pietroburgo. Il quale sogghignando tace , e minaccia nel medesimo tempo il Turco e il Cristiano , Asia ed Europa ; appiattato e sicuro tra le nordiche nevi, fa combattere per la sua causa gli amici, lìnchè consunti gli amici , li getti da parte come un abito vecchio , li spazzi per iscagliarsi furibondo sopra i nemici. E il suo più forte nemico è la civiltà nostra. In questa apertissima lotta del principio liberale, che intende proteggere la una indipendenza e le ragioni de'popoli, contro il principio assoluto che ripone ogni sua forza nell'insidie , nell'armi e nel patibolo , se Francia e Inghilterra mancano agli obblighi che sembrano loro imposti dal loro ordinamento politico e dalla Provvidenza , non dobbiamo abbandonarci a vile dissidia ; mentre le forze nazionali si destano , non dobbiamo )asciarle sparpagliate morire. Secondo i pericoli crescono , cresca un ragionato coraggio ; anche soli, saremo forti, essendo la giustizia e il Cielo con noi. Quando gli antichi si accingevano ad una grande battaglia , preparavansi la vigilia con preghiere e digiuni. Noi pure gia siamo alla vigilia d'una lunga e formidabil giornata, che Italia da molti anni aspettava, e che deciderà la nostra vita futura. Fin d'ora prepariamoci dunque con atti onesti, con gagliardi
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