Vita fraterna - anno III - n. 12-13 - 30 giu.-15 lug. 1919

V1TA 1'1lAT1R.M'A zo3 Com' egli intenda la storia e •J.ageografia e-e -l'insegna Ja sua inouietudine d'itmarrri.sta errabondo che piange su la soglia di casa 1.e~pa,rdi e sogna ,estatico dinanzi a'l Battistero di Pisa. Ne'' suoi occhi è sempre accesa l'anima a .contemplare e le sue paigine son 1nonde di vani estèti,smi. Leggerle è riviverle con lui, è una gloria :Et un1 tormento. E' sopra tutto una preziosa esperienza. •Chè 'la sua inquietudine faciamente ci si comunica per fa sua stessa s.pontaneità e ci snebbia la vi,sta e ci fa più vigile fo ..pirito. X X X A tùtta prima semb.ra eh' egli si neutra:li:zzi in un caustico nmorLsmo. Che la .coinci'denza o il contrapposto fortuito l'interessi più <lelI'i11tima ditsarmonia o della grottesca fatalità. intrinseca. Ma poi ci si rivela nell':insistenza e ne'Ha coerenza dei ·rilievi, come un'irriducibi-J;e esasperazione. Ri,sa'ltà T'orgasmo d1una sensihi'.'iità scoperta e tormentata. A tnccarlo, ·l'awarénte velluto deHa sua pr,osa, pungé. · E' scettico soltanto per chi non ·sa leggere oltre i·l senso conHnuto delle parnle. -. Ma ci sono possibi'lità verbabi .che sfuggono a lo scr:upolo dei vocabolairi e c'è una sapienza di si-lenzi che supera qua:lsi.a:si magia di parole. E Panzini è fr:Equente di sottintesi e di paJU:Se. Ci addita con emozione una immagine suggestiva, u:n profilo caratteri,stico. Ci avverte ,con amarezza d'una nuova incoerenza, di tm''irriK:l.uciibile:i!i!t1sione. H suo giudizio non è nelle parolie, ma nel'Le vi,brazioni dell'accento. Basta, per chi legge con intelligenza e con amore. Basta sovente ad ina:spire in noi il· suo turbamento o almeno a rem:lerfo più attivo in noi stessi. Chè questo è vero: che Panzini tentenna tailvoJ.ta il ·capo con amaro sorniso quando noi vorremmo da lwi' un gesto dr sdegno, che semibra tal'a:ltra esasperare i suoi dubbi i111 sottili comiplicazioni dialetti-che mentre bastèrebb~ ad eHminarli: una scrolliata vigorosa. Che troppo spesso ripete la vanità di Cet'.te sante ostin:azio111iquas.i se ne volesse fina:lmente disarmare. Ma scettico non lo si .può dire. Di-sgustato sì. Diisgusto. però che non s'accoocia mai ad una definitiva ri-nuncia, che non si ·conchiucte in un giu<li,zio irrevoca-bi'le. AHora saltanto diverl'lebbe scettici:smo. Ha. invece le sue .crisi, ma a,nche le sue belle reaz,ioni. Biblioteca Gino Bianco

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