V·ITA FRATERNA X X X Domenica 6 luglio, l'annunciata riunione in via Brisa 3 - raccolse un piccolo grup-p·o di Amici e Amiche della rivista, in una viva interessante conversazione. Come ci si era proposto si parlò della « Lega democratica per il rinnovamento .della politica nazionale», costituitasi sulla base di una dichiarazione dei principi formulata dal convegno degli-Amici dell' « Unità >J lo sçorso a-· prile. Vi erano tra noi Amici che avevano già. aderito alla Lega, e altri dhe ne erano ancora estranei, Da tutti, presa visione della dichiarazione di principi, si rjconobbe la profonda serietà. e onestà delle idee e del gruppo promotore, e la intelligenza, e la reale conosce·nza dei problemi che la informano. Si notò come, se si osservino da taluni lacune nella « dichiarazione di principi », questo non é difetto insanabile perchè la «·dichiarazione» non è un blocco definitivo intangibile, ma un punto di partenza, che può - e deve - arricchirsi via via del contributo di nuove esperienze nel vivere. La Lega va raccogliendo ad~sioni lente e non numerosissime: il che è, secondo noi, non deplorevole, perchè risponde al suo carattere iniziale e lo conferma: non azione di massa è la sua ( ci pare) ma formazione di dirigenti, coscienziosi e competenti, che poi sappiano guadagnarsi e guidare le masse. Lavoro più lento e paziente ma non certo_ meno necessario, nè meno .importante nè di effetto meno sicuro di quello che si propone un'azione immediata tra le folle: poichè l'esperienza più rei;ente ha dimostrato che le masse italiane sono fondamentalmente buone, e quello che loro. manca soprattutto sono i dirigenti. Si pose in rilievo anche la libertà spirituale che la Lega rispetta nei suoi aderenti, anzi, promuove: vi è stato detto infatti che chi aderisce ai principii e ai propositi della Lega deve certo lavorare per quelli anche se della Lega non fa parte formalmente; che invece chi avesse dato il suo nome alla Le:ga anche senza esservi iscritto, potrà seguirne il lavoro, -utilizzarne gli studi, far propaganda de'lle sue idee nelle proprie orga-. nizzazioni: « O quel che la Lega dirà e farà sa·rà giusto, ed essi « dovranno t.rarne norma per la !loro condotta, anche se non saranno « soci della Lega; o non sarà giusto, ed e·ssi non dovrebbero tenerne <1 conto neanche se fossero soci della Lega, dalla quale anzi « dovrebbero dimettersi biasimandola». Cosi, si è partiti, nella foudazione della Lega, da « comuni repugnanze verso i vecchi partiti», eppu.r"e si ammette che qualche aderente alla Lega possa pure rimanere in un proprio partito, e fo si invita anzi · a svolgere in seno a quel qualunque partito la propaganda delle idee e dei principii propugnati dalla Lega. Riconosciuta l'onestà, l'intelligenza, l'autorità e insieme lo spirito di libertà che informano la Lega, si espresse l'augurio che essa raccolga l'adesione e la collaborazione di quanti onesti, intelligenti, studiosi e liberi _si inBibliotecaGino Bianco
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