Vita fraterna - anno III - n. 12-13 - 30 giu.-15 lug. 1919

VITA FRATl!.RN .... dezza se non la parte che ogni popolo ha di farsi guida e modello ad altri popoli ·in modo da rappresentare, almeno per un dato tempo, la forma di civi,Jtà più svi'luppata che si conosca? · Siamo oggi noi iita.Jiani da tanto? II. No, certamente. Quel ..tal-e smarrimento che occupa ciascuno di ·noi ne è l'indiice ,più sicuro. Nessuno si domanda più che cosa avverrà domani, ma tutti riconoscono fa necessità di un dotilani. Gli uomirn,i,preposti a'1la direzione del ,popolo sono del popolo stesso: potranno ancor bene; intèrpretare i propri bisogni, non quelli· ·degli altri. La vecchia classe dirigent_e che sopportò per oltre un cinquantennio il peso della nazione senza comprenderla, oggi dichiara fallimento. Ancora una volta la storia si vendirca, ·mettendo fuori corso gJ.i uomini chi~. non sanno mairciare del suo passo, come si vendica dei popoli che non sanno seguirlo. · Ma .se i dirigenti faUirono, il popalo è ancora in piedi : una guerra di quattro anni per i,· quali tutte le resi1stenze vennero messe a dura prova, e tutte le ,prove egli seppe superare, un tpopolo si.mii-enon può naufragare per colpa di pochi. Come seppe trarr-e ieri dal suo seno v.irtù insiperate, saprà trovare oggi neHa sua massa uOlllllihidegni' di diri-gerlo. L'abÌ'to del potere non si eredita come una corooa gentilizia, lo si acqui~ta invece mediante un p:rocesso di autoeducazione •perchè non si può ben .governare senza sapersi prima governare. E il governo di se stesso - d'ice un vecchi-o -filosofo - è cosa ben difficile e rara. Proviamoci a r-icostruire qu:e~ tale spi.rito · nuovo. Siccome sia:mo in materi.a io credo -che una, forse ·la principa'1e mancanza· della vecchia classe dirigente, . fu queJ.la su.a irreHgfosità sostanziaole per cui ogni problema spirituale era messo -garbatamente fuori di circol,az.ione, come se l'o spi.rito fosse estraneo da:! governo di una nazione che di per sè stessa trova origine in quel mistero r-eli,gioso della Storia tanto bene lumeggiato dal Croce. Questa Ìlr.rdi,gios.ùtà,che in fondo a!ltro non era che ·una forma di pigrizia morale, potè per un periodo di .tempo ,avere .Ja-sua fortuna, ma ogigi che la guerra ha esaurito ogni riserva, non v'è ciieco che non veda a quare abisso, persistendo, potrebbe •essa còndurci. Nor dici.amo che c'è « cri,si èli uomini» quando inv·eice doBiblioteca Gino Bianco

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