Vita fraterna - anno III - n. 12-13 - 30 giu.-15 lug. 1919

VITA FRATl':lUfA -'- « Lasciateli dire, Donati: sapete, in cuor loro - ne so.no certa - loderanno -altamente _gli alpini». - Ma Donati non 1,adava già più aille mie parole: ripeteva fra sè - e nella voce era ancora il fremito di emozione: - « Non abbiamo fatto il nostro dovere sino ali' ultimo, là sullo SJelvio, sul Tonale!.... J>. · Rizzando subitamente il -povero volto mutilato sui cui era - adesso - il riflesso della luce di indomita ed indomabile energia, esclamò: - « Lei, signorina, però, crede che noi abbiamo fatto sino all'ultimo, ii nostro dov·ere·? » -. · Poi, senza ascolt_are la risposta che c"ommos,sa gli davo, proseguì a bassa· voce: - « Sa, io· ho avuto la medaglia d'argento!». - Arrossì, mi guardò turbato, timoroso forse di aver fatto cosa non lodevole svelandomi il suo va1lorc, ma, come lesse nel mio sguardo la .viva partecipazione alla sua gioia, co·ntinuò: - « Vuole vededa, signorina?». - E adagio - quasi religiosamente - levò da una scatola !_'astuccio e mi mostrò sorridendo di giubilo la fulgida mèdag,lia, il suo tesoro. Intanto alcuni compagni si erano avvicinati e guardaYano lui e la medaglia· con occhi umilmente am.nùrativi . •(< Come te la sei ·meritata, Donati?» - gli ·chiesero. - « Sì, come ve la siete meritata?» - aggiunsi io. Scosse le spalle: - « Oh! così! Per niente!» -. E rise del suo buon riso infantile. Poi, quasi a dissi11Jare quella piccola aria di gloria che sentiva ventilargli d'attorno, importuna, si fece portare !_achitarra e. tentò accompagnarsi una strofa di guerra. S'interruppe dopo un ,poco: - << Che peccato che io non sia intonato: vi divertirei tutti! >J -. · Si faceva ora più espansivo anche con le suore e con le signorin-e, e sovente, quando - dopo il rancio - ci radunavamo' in guardaroba a riordinare la biancheria -- il che accadeva nei rari giorni di minimo lavoro - veniva a noi sul &uo cigolante veicolo e si offriva di aiutarci. Gli face'hmo piegare i fazzoletti, e- si rallegrava t;.:t·~~c•.pov?~'J f, •· 1~ol; •'.: f1 d~r~ .. e-.sserc HH poco utilel · Poro alla yc-lta ve;mc ~ contarmi finulm nte -de1 suo !Passato di soldato, delle giornate tremende e gloriose, del più grave combattimento. · · Era giunto al.l'Ospedale, ferito, un suo compaesano che, appartenendo al suo stesso battaglione, aveva partecipato con lui sul Tonale al combattimento, durante il quale l'Alpino era stato sfier rato dalla mort-e, e, una parola oggi, tina paro1a domani, rievocando fatti e pe·rsone col compagno Donati, venne a farmi conoscere quasi a sua insaputa, la sua meravigliosa virtù di soldato. Un nucleo di austriaci aveva assalito la sua compagnia da tempo in una trincea àvanzata del monte Tonale, quasi sulla vetta. - « Le forze austriache, erano suiperiori alle nostre. Ma questo non importava, sa signorina?» - si rivolgeva così a me, col suo rjso giocondo, quasi a dissipare ogni mia inquietudine in proposito. BibliotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==