217 ·i trova s,pe.sso ndla triste circostanza di attacca-re baruffa. Talora. grida ind:avola~e arrivano fino al!' orecchio de;la Mamma _che, se appena può, evita di intervenire, lasciando ai due contendenti la. libertà ..... di picchiarsi e di riconciliarsi spontaneamente. Ma qualche vo-:ta la sua autorità è necessar:a per evitare che le vie di fatto vadano troppo oltre: '.a Giusepp:na sembra più agile e p_repotente, ma 'l'altro ha due mani non meno poderose del:e estremiità inferiori, e c'è da temere che lascino qualche segno. Però, grazie a Dio, il temporale dura poco. E la Mamma non può a meno di so·rridcre vedendo i suo•i b-amb:·ni abbracciarsi e accarezzarsi con seri,età compnnta, come per adempire un rito necessario al ritorno di un accorcio completo. * * * .« Mamma; voglio dirti una co'Sa », ·dice qualche volta la G:useppina, ia sera, quando ha posato .Ja testina riciciuta sul guancia e e ha ricevuto le u:time carezze e ha reci'::ato !a sua breve pr ~ ·ghiera. E quarido, sente il •viso de:;a Mamma vicino vicino al suo. le c•)nfoda: « Voglio es·sere buona, domani, voglio essere b tua consolazione ». La Mamma si sente intenerire. benchè abbi.a poca fiduc:a in que la promessa. Tutto è co•sì fallace, ahimè, guaggiù ! - Ma aj)- profitta di que:Ie buone <l.isposiz'oni per cavarne immediatarrentc qualche fru•to: « Al!ora incon1;ncia a far la brava adesso: con parlare, chiudi i tuoi occhi, -e dormi tranquilla, Vedrai che l'angelo ti V'errà vicino». Subi~o dall'altro lettino, una vocina flebile si leva: « Anca io -sono bravo. Anche da me viene l'angelo perchè io non parlo». E fOSÌ la Mamma dOP-Oaver:i ancora ab'bracciati_ (~fammi tm bene tremendo», dice Giulio) se ne va co-1 cuore co-mm;osso da quel~a do'.ce e tenera innocenza affidata a:Je sue cure, Sarà ·essa c;:cpace di educare -quelle pure anime per Dio e per la vita? E ripensa, e ricorda tutte le manifestazioni, tutte le tendenze intraviste, tu' ti i moti s1piaf trepidando - e confida a Di-o la sua grande sper.anza: « In ogni modo non saranno esseri passivi ..., i. Poichè :e f,emb-ra che g:à fin dall' alba del:a loro esistenza, i suo: baml ini s-iano dotati di qualità vive, Avranno da lo~tare, dovr.anno soffrire e dominar-si·; ma la stoffa c'è. Specia:men-e pensando .a'.1aGiuseppina, le sembra qualche volta che il « Divino Mtista » si sia compiaciuto di gettare nel ptccoto giardino chiuso de:la sua anima, a piene mani e alla rinfusa fi-ori magnifici e erbaccie dannose. C'è di tutto là den"':ro ! - Ma la M:1.mma.veglierà, soffr:rà_ pregherà; e Dio -non permetterà mai che la gram:gna soffochi i fiori nel loro nascere. Essa si rifugia sopra tutto nel gran cuore de;a sua piccina: po1chè. essa ha un cuore largo e generosamente aperto, e la stessa violenta rib.e11ione che Biblioteca Gino Bianco
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