Vita fraterna - anno III - n. 12-13 - 30 giu.-15 lug. 1919

2I2 VITA FRATERNJ.1 un così· confortante esempio - sia nelle assemblee di numero più limitato, si arriva spesso ad un certo punto in cui la discussione si fa così vivace e violenta che è vano illudersi di riportarYi facilment~ la disciplina. Intendiamoci bene: con questo non s1 ,·uol negare il valore ~ la bellezza della ·v•ivacità della discussione· in c1ii Si ·affinano le idee, in cui il susseguirsi del'.e idee e de.gli argomenti sl rìflette nel -dialogo, da .c,uC la propria convinzione esce rafforzata pel contrasto superato o pel consenso ottenuto e da cui ciascuno può ricavare - caso raro però - ·un diverso modo di vedere e di valutare certi ordini di fatti. Anzi: questa è la discussione sana, profì.èua, s-empre ufile. Ma vogliamo parlare di quelle adunanze - dove sian rappresentate naturalmente tendenze contrarie - in c;_uì comincian.o ad intersecarsi le discussioni, a sovrapporsi gli oratorii mentre· vi' è· una parte che si disinteressa delle questioni ed ua'altra pa, te che fa ostruzionismo e si producono quegli incidenti a base di ingiurie e di accuse e di grida scomposte ·che provocano cont:rorisposte, proteste, tumufti. E'· qui che veramente si rivela l'indisci:plina collettiva di una gran parte della cosiddetta classe dirigente, e dove si rivera come nott ci sia la coscienza di dover raggftrngere uno ·scopo superiore a certe meschine competizroni, è quasf con gioia ,ci si smarrisca in questioni di dettaglio senza iinportanza esseniìale perdendo di: vista il punto di partenza e il punto d'arrivo e abbandonandosi a duelli steri-li degeneranti spesso in incide"nti volgari e sciocchi. Anche in questo campo dobbiamo volere -che si arrivi ad un pit'1 alto liveUa di edllcazione. Le battagli_e polemkhe assumono un. carattere dr grande nobiltà ed hanno veramente il valore di sana espressione ·delle correnti deI1' opi,nìone pubblica quando si combattono con spi'rito lealç, quando non sono ttna gara di scambi di invettiv~ od. un gioco sleale di parole e di argomentazioni astu-· te sotto cui' appare fa malafede; ma sono costituite da un esame profondo e da una confufazione sincera delle idee altrui. E ancora non si deve volere che una discussione di questo genere, i• cuì la critica puèr essere spietata e condotta a fondo, si limiti aa mxa 'PtH"ademolizione, ad un dib11.Uitoa-ccademìco negativo: quesfo potrà: a'Vvenfre se non si partrrà: da un presupposto ben ch)aro, • a.vendo ,cioè di mira un dsultafo nettamente determinato; -potra sU:Ccedere se chi crilica vuor demoiìre per demolire, se·nza sa,pere ca:~a sostituire. Ma quando si aobia sempre davanti l'idea generale per cui si combatte, lo scopo a cui' butto deve tendere, 11.lfora l'analisi potrà: essere profondamente. benefica e costruttiva e risolversi in un'opera che concorrerà' a:d una: si11tesi superrore. Non Biblioteca Gino Bianco

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