Via Consolare - anno I - n. 2 - gennaio 1940

Inutili sono i rimpianti tardivi; la situazione è ormai decisa ed a nulla valgono le fierissime resistenze contro gli invasori. Perduto il primato commerciale, disperse enormi fonti di ricchezza, abbandonate tutte le più utili iniziative industriali, avviatosi il traffico marittimo per altre vie l'Italia geme lungamente sotto l'oppressione straniera. Solo una magnifica ricchezza di vita spirituale afferma ancora la vitalità della stirpe. € la scienza italiana infatti che addita nuove vie di progresso e raggiunge altre conquiste; è la tecnica italiana che offre i miracoli di una rinnovata capacità costruttiva; sono le arti e la letteratura italiane che aprono nuovi orizzonti alla vita e alla storia. Questo splendido flusso sembra farsi più rigoglioso nella sensazione di un crudele costringimento politico; fe. nomeno strano questo che mentre vengono affogate nella odiosa prepotenza e nella crudele tirannia le aspirazioni politiche e le possibilità economiche, la stirpe trionfa con rigoglio inaspettato nel campo spirituale. i! la potenza della latinità imperiale che rivive nei protagonisti di questi secoli travagliati, è la superba civiltà di Roma che raffiora nella personalità dei nipoti. Si segue un processo inverso: mentre Roma col trionfo delle armi aveva preparato il terreno alla sua espansione spirituale nel mondo, l'Italia con la ricchezza spirituale e artistica del Rinascimento apre la via al suo immancabile risorgimento politico. Anche il Papato ora si fa centro delle aspirazioni unitarie. La Roma cristiana riprende la sua grande missione storica. Ed è in Italia che lo sforzo controriformista porta a notevoli risultati ed arresta la temuta disgregazione morale e religiosa dell'occidente. Paolo IV si fa campione delle lotte contro gli stranieri. Gli Italiani hanno finalmente capito VIA CONSOLARE FondazioneRuffilli- Forlì che ricorrere ad armi straniere per cacciare altre armi straniere è un gioco troppo pericoloso e colmo di svantaggi; hanno finalmente capito che l' indipendenza nazionale deve raggiungersi col sangue proprio, con una somma di sacrifici e di sforzi, con l'unione delle energie. Finisce il 600 e il dominio spagnolo va perdendo le sue posizioni. Nuove intense attività si svolgono entro l'ambito della Patria, nuove e più intense energie preparano materialmente e spiritualmente la grande riscossa. Sorge il Vico, che è l'espressione del nuovo spirito, nutrito di concretezza e di un profondo senso storico. Sorge il Muratori che richiama il popolo alla sue grandi origini storiche e addita le vie della rinascita. Il Piemonte diviene il centro delle aspirazioni italiane; la Casa Sabauda lega il suo nome glorioso al Risormento italiano. L'indipendenza porta il nome di mille martiri, di tanti patrioti. Non è un dono riflesso, ma una conquista ottenuta a prezzo di sacrifici incalcolabili. € la vera indipendenza, quella che consacra la nobiltà di un popolo di fronte alla storia, quella che non si potrà mai più perdere, perchè riposa idealmente sul capo di tanti e tanti martiri. Da quel giorno la marcia continua rapida e serrata. La funzione di avanguardia nel progresso dell'umanità è ancora la caratteristica inconfondibile del rinnovato Impero di Roma. Chiacchiere sul marciapiedi Il primo numero di « Via Coruolare « non è pa.ssato invano. Senza che ci fossimo sbrac• ciati per creare il « fatto > giornalistico, .senza che avessimo distribuito nei nostri scritti scapaccioni risorianti o sotterranei rabbiosi pizzicotti, il pubblico, il vasto pubblico si è accorto di noi. Da pochissimi (e certo per preconcetti che cadranno difronte alla nostra ~olonterosità e alla nostra serietà) .si è re.spinto il fascicolo che stava ad indicare una ripresa della Romagna culturale. ~ piaciuta la composta originalità della veste tipografica, la varietà degli ar,:;omenti esaminati, il tono serio ed equilibrato, lontano da ogni ricordo di goliardiche pose deteriori d'altri tempi, con cui abbiamo affrontato i grossi problemi della vita culturale italiana. In premio di questa nostra assoluta e meditata coscienziosità nessuno ci ha sottovalutato. Anche la critica - quando c'è stata - era evidentemente motivata dal peruiero che non. .si era di fronte ad una pubblicazione di dilettanti immaturi o alle produzUmi premorte di adolescenti deboli di midolle. Giovani e anziani, tutti si sono accostati a noi cordialmente e noi ne.ssunoabbiamo alloiv tanato : tutte le forze di Romagna debbono fare blocco e riu.sciremo veramente a tramutare in creature e pensieri vitali quell'inespresso che è ancora l'atmosfera e l'anima romagnola. Perchè noi, dopo il primo numero, ci sentiamo ancor più romagnoli che in partenza, se fo$$e po,.ibile. La Romagna colla sua gente, la sua storia, il suo significato ideale ci in,. leressa quanto mai. Vogliamo portarla all'ordine del giorno della Nazione. Insieme con noi sono i nostri collaboratori di ogni parte d'Italia; sono i giovani che accettando in pieno le nostre premesse di valorizzazione delle energie più vere e più sane della nostra stirpe ci hanno scritto il loro plauso e hanno iniziato la loro collaborazione. Con l'apporto della loro attività volonterosa giunge per noi 1d certezza di non soffocarci irt. un miope .strapae.sismo. Non dimentichiamo il complesso, i problemi generali per le questioni di campanile! In ul,. tima analisi, imerendoci compiutamente nel piano nazionale otte"emo anche più facilmente il trionfo del nostro fine : che si conosca e si ami questo angolo di mondo che è tanto bello e tanto ammirevole per la sua storia e che noi, per esservi nati, mettiamo avanti ad ogni cosa, come ogni uomo la .sua terra. • VIA CONSOLARE• 5

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==