L'Unità - anno VI - n.16 - 19 aprile 1917
per pa1' 8.re un'altr-a aggreestcne tedesca, invece di disa trmar e, come sarebbe necessario. .Per la Germania un debito sarebbe assai men grave; e assai più facile risanare rapidamente le pia ghe della gue!'Ta, e riprend ere il traffico, e continu a– re negli armamenti terrestri e navali. Dunque porr o unum necessarium è per la Ger– mania conser~are l'Austria, attacc arla al suo de– stino, assorbirla nella Pangermania. Sorte curiosai L'Austria, cacciata ·dalla confe . derazione germanica , perchè la Prussia potesse plasmare la Germania a sua imm agine e s01ni– g!ianza, vi è rientrata di tatto, se noni di nome, cedendo ,per amore o per forza alla Prussia tutto il vecchio bagaglio de' suoi imp erialismi, più o meno rientrati, in direzione dei P aesi Ba ssi, del· l'Elgeo, dell'Adriatico. E la Prussia tend e a re a· lizzare il progtamma austriaco nella forma del grande impero germanico . L'unione doganale della Mitteleu,,opa , non è , che una delle tante mani!estazioni del pp.ciflc1>assor – bimento dell'Austria nella Germania .. La liquida – zione di!!!'Austria , di cui -tante volte si è parla t o ne~ secolo XIX, avverrebbe a vantaggio , mm del – le p9polazionl dell'Austria oppresse dai , tedeschi e dai me,glari, ma della Germania, accorsa,,in aiu · to dei tedeschi e.dei magiari. :F;ç_co ,perehè , ;ec~ptement' e il congre,sso dellElc as · sociar.ioni economiche tedesche ed austro-ungari – che, tenuto a Berlino, ha votato la conclusione di un 'Alleanza doganale ed economi ca ·tra •·i due imperì mediante un trattato a • lungo. soadenza. Ed ecco perchè ·anche il , gruppo ,parlamimtar~ so– cialista • tedesco, discutendo della .futura ~ (agosto r,1915) respinse ogni proposta di smembra · mento dell'Austria con 72 voti contro 21 « essen· do il mantenimento di questo stato condizion e necessar.la della potenza germanica». L'Austria e l'Intesa Ora l'intereue ,dei nemici della ~Gennania è in opposizione assoluta col programma tedesco. Non solo ,importa .a ,Russia 1 Inghilterra , Fra.noia e Ita – lia che •la ·questlone , d'Austnia . sia risolt a. diversa – mente ·in ,qua,nto desidera la Germania, Se la guerra non deve ,;riuscu,e inutile, se la pa ce non deve essere un agguato tedesco, se la,,cfviltà ,eu – ropea non ,deve • soggiacere al calcagno ,teutonico, è necessario che l'Austnia cornee, stato sia di· strutta :• L'opinione manifestata generalmente dalla stampa <inglese , e· francese, specialmente in questi ultlmi 11 tempi, sembra abbastanza con corde :ro questo argomento ..· La dichiarazione 'llfficlale del nuovo governo russo per bocca del ministro degli es_teri • Millukolf combina perfettamente .con quest.'l ·veduto .. Gli · Incoraggiamenti •del -ministro Briano alla 1 propaganda per le rivendicazioni dei Ceco · Slovacchi condotta dal Masaryk u (Le Matin., 4 febb. 1916) mostrano il tramonto ,•deflnltivo d'Ògni velleità austroflla , in Francia. Cosa ne pensi il governo italiano non sappiamo per dichiarazio – ni u!flclali; ma • sarebbe assurdo "immaginare che in Itia.Jia possa apparir desiderabil e •o tolleJ-.abile la nconservuione d<illo stat o ·ausliri aco. A ohi 1 potrebbe , dopo la Germani a, int e~essar € questa · conservazion e? Al Vaticano , ai olerical ' intransigenti d.! tutt o il mondo ; e forse a.nch e 8 qual ohe'•nazionalista nostrano che , per paura <li un remoto pericolo slavo, si· rassegn erebbe al pi~ alltr. di un'Austria , conser,vata sia pur ·con ' qualchP. ritooco ·.e torse qualche go.ranzia di innocuità . Ma queste sono ubbie . La politica dell 'equilibrio, eh~ ha , gar,antito 11 per tanto •tempo la conservazlanP. dei due organismi statali più •bacati ·, come sono l'Aostri'a e , la Tùr dhia , ha messo ca.po a ques ta guena •Immane. Quella politi.ca è mortà per sem – pre . Sarebbe delitto non risolvere oggi tutte le questioni che son giun te a maturità ·: eliminare la · Twiehia ldall'Euro-pa sopprimendo questo J>Un– tello delle ambizi oni teutoniche, ahbllr e l'impero austr0-unga1'1CO risolvendol o nelle nazioni che lo compongono artifi cialm ente . Fuori di ques te soluzioni , non v'è salvezza. . Una mezza soluzione , inve ce · d'un a soluzion e radicale, del problema o.ustriaco avrebbè potuto essere ben vista dal governo dello Cza'r, perchè malgrado le tant e am arezze ~onai e alla san• ta Russia dalla perfid a politi ca degli Absburgo In ogni tempo , l'assolutismo russo pot eva sperar e tutt av ia di escogitare an coro. un modtts t>h,endi coll'Austria , arco santo. d'ogni principio conser - neo L'UNITÀ vat ore e reazionario . Ora non più . La rivoluzio ne ru ssa ha tolto di mezz o anche ques to pericolo . L'autonomia con cess a dalla nuova Rus sia alla Finlandia, la promes sa uf,ficiale d'indi.pjlnd enza a lla Polonia, portano come con seguenz a logica la libe rt à nazionale dei popoli dell ':Austria . La soluzi one del problema austri aco impli ca fata lment e colla soluzione quasi automa tica di molti fra gli altri pro.bleml d'Europa. Etnografia e geogr afia s'accordano a permett e– re l'applicazione del principio di nazionalità agli imperi centrali. I tedeschi dell'Austri a son meno di qu anto af– fermano le statistiche ufficiali. Supponiamo che siano 11 milioni, invece di 12. Eccettuati i tr e milioni sparsi in Boemia ed Un;g<heria, che • non possono .essere territ ol'ialmente separati ' da,gli stati nazionali, nei cui confini si trovano ad•'abi · tare, gli altri • otto mil ioni di tedeschi' dell'~rcidu – cato d'A11stria. poss ono congiungersi all'a. Germe -• nia, che si compen sa cosl della perdita dei po– laoohi, alsaziani-lorenesi e dànesi, cl-rea sette ml· lionh - I ,polaéchi dell'Austria si uniscono al po· lacchi di Germania e di Russia nella . libera Po – lonia. - Vanno alla !Russia i rnteni. - I rumeni di Transilvania si associano allli Romania, gli italiant all'Italia, • g-1 4 sle.vi" de) Jsud oaHiv Ser.bia. , – Glln Méih:i-etovacchb •·fdnnano 1 uno , stato " lndtpen ,, dente ,, L'Interesse eurc,peo non s'è, mal -•accordato • eosl fra -ncamenui " coll'inter.ellse •nostro " italiano come in • qu,igtd 1 ·momento 1< Guai ,,se •la ' fine dellll.,'guerra ci foogllease oim!)l 'epara.tl •o dtsoordf ndlJJf,rante alla :;oJurione •di Jquesto ,•p.Mblema •ca,l}tt&lel I trucchi , della..Ge~mania Quali particole.rt tcondizi'oni dh,pace vagheggla– !10 al pre~nte i pangermanistr ,' non sapMnno tor– se neanohl! rlorG1, poichè "i ·loro 1disègni -•sono •stàti aconaert.a,i 1daUe.,·,rivoluzlollè russa ,, e dallllnter , vento ,.,americano ,1,e non, ,>ploseono,prevedere •quale esito .,awàr. la ,·!battaglia ,,ingaggiata il! Francia . Quando if programma minimo " deiJ, pangermo -, nismo , ,par.ve raggiunto , g,i •est edoo.vest, le prin– ciP,ali, ossociaaioni' ~agra~ie •el-industita ,11 itedesche pJ:!Ovionatu.ralmente ,,acc0rdo col governo , presen'. tarono un loro memoriale al Gr.an Cancelliere · (20 .maggio .19t5t. Secondo ,quel memoriale ; le con– dizioni che avrebbe imposte allora la Germania , erano, a:d , oveati•l'annessione •del Belg,io e della regione , costiel!a •,ti,ances e.rpnossimai ,a,b'Belgio per avere uno .sbocco- sul!!Atlantfco, , più 1runr hinterland compr.endente li bacino minerà.rlo ,idb' Brley e le fortezze di Verdun e Belfort ; ad est, ·ranneasio'ne di non specificati territori agricoli , per contra'pp e– sare l'aumento di potenza Industriale ad occi– dente f La conquista della Serbia e l'insuccesso anglo· francese ai Dardanelli diedero poi ,affidamento al – la Germania di poter attuare jJ p~ogramma Ber– lin o.J3agdad. Avemmo allora il tru cco d'una pa.ce separata fr a la Turchia e l'Int esa , organizzato in Svizzer a nel febbrai o 1916. La sta mp a germo.nica non la vede.va di mal occhi o. Quella. pace non avrebb e nociut o a.gli interessi tedeschi, poi chè con serv ava in piedi , sfruttabil e, dopo ta guerra meglio di pri – ma , pei tedeschi l'imp ero ottomano , e assi curav a il potere ai Giovani Tur chi compari dei pange.,·• manisti Poi, nel dicembre 1916, è venuto il tru cco delle tratta .Uve di pa ce pr oposte a tutta l'Intesa dall e Germania e dall'Aus tria : m anovra machiavellic a il cui intento era di sfrutta're il buon moment~ delle conver sa zioni pe r intorbidare le acqu e, rom – per e la concordia dei nemici , e sventare il colpo mortale . Che la Germ ani a s'aspe tt asse un vero e propri o insucce sso all a propo sta uffici.aie di pace, non è credibil e. Ancorch è avesse prep a'ra to i!. suo pian o inf ern ale per intensifi ca re In guerr a dopo un even– tu ale rifiut o, la Germ an ia, nel suo orgoglio , s'è illu sa di sconcertar e gli a,-versarl e d'ind urli a tra tt are. E sar ebbe fors e .stata più remi ss iva che no n la.sciasse . cred ere, per chè niente orm ai è più necessa rio ai flni del pan germ ani smo che la pa ce, anche la pa ce S'Uila base della " partit a null au. Orm ai a qu est'uni ca àncor a di sal veua di un a pac e che lasci le cose com'era no a un dip resso di prim a. della gue rrn , i tedeschi s'a ttacca n o con tutte le forze e mos tran o tan to più di volerla quanto più infieri scono nell e stragi e distruzi oni 12 senza alcuna ragion e mili ta re . Le str ombazzate offensive che si devono at tuar e - tempo perm et– tendo - e contro la Ru ssia, . ver so la capitale, e contr o l'It alia in una o più direzioni, hanno lo' scopo .di p ersuade.r e s-Ji avversari che bisogna •tare la pa ce. ' E la pace la vogliam o anche noi., Ma la voglia – mo dopo che sia assicurato il fallimento del pro · gramm a pangermani sta . Ora il punto d'appogg _io illldisp ens a.bile al pang ermanism o è l'Austria.. Bi– sogn a quindi' 'di struggere l'Austri a. Uria pace, che · conse rvi l'Austria , piu ttosto che un · riposo per la Europa diss anguata , sar ebbe l'or i.gine di nuove guerr e e convulsioni in tutto il mondo, sarebbe per l'Italia, in parti colare, l'impo ssibilità di"vive· re tranquilla, anche dopo a.ver raggiunto gli' sco– pi territoriali della. sua guerra. G. Surra . (1) Le consider~ioni woLte in questo ar-tiool.o_ 1rovano una • tipu:a conferma nella pr,opoda , di• pace, eh~ sarebbe stata fatta d1Ji sociaUsti •tede– sch.i•ai socialisti ruui ,t che hanno , te~uto ,,di que– sti giorni riunioni segrete a Copenhagh.en. Stando aL!e indi sc-reiioni :di iun socialista russo, ecco l'elenco deL!e•proposte, secondo un ,teLegram– ma dt!la Reuter: • ' " t• La Germania evacuerà la Francia •occupa· ta, ma conserverà l'ALsazia·Lorena. 2• La Germania ,evacuerà il• 0 B eLgio, eh.e resta Stato indipendente, ma sen:a esercito. go La Serbia, 'i! Montenegro e •tutte Le provin– ce slave deLL'Austria sar1Jnno unito •in i,una Gran– do Serina eh.e entrerà a far panie deU'Au.stTiarl Ungheria come una tera unUà (iL trialismo!). 4° La Polonia •formerà uno · Stai-Oindiprnden- • te comprendendo Le provincie pola.cehe; a.ustria• che e tedesche - 11d•èccezione di Puaen·-; ma non avrà esercito. 5° La Curlandia sarà cedùta •aUa 1Germania,. & Un'Armenia indipenden\ e sarà,1formata, con t territori russi, sotto il protettor-ato della Tur chia. 7' La Germ11nia consente a , neutr.a.liuare ·i Dardanelli sotto il prot ettorato tttrco. - Riìuter. " In questa proposta l'Italia ~ completamente di,, menticata! In questa proposta la questione del ·'dbarmo o del!d riduzione generale degli a.rmamenti ' non t ac'cennata; solo si impone i! 'disarmo 'al Belgio I! alla Polonia , considerati e trattati coll come Sta– ti vassalli della Germ11nia. In tempo dii, guerra. Il sindac o di Piacenza ha mandatd aJ prefetto della prO'Vincia da seguente protesta, che le«giamo . noi Popolo d'Italia del 6 tebbra!o : " Jtl:mo Signor •P.,.eftllo , della Provincia di 1Piacerua, " Ha prodotto •un vivo senso di disgusto e di sdeg)lo nella , cittadinanza il maniteeto delld spet– taoolo indetto per questa sera di sabato al Poli– teama ,pia.centino del signor Alfiredo Bamhi, sul quale si le~gon o queslie testuali 11>arole: « Reper – torio 5'peciale lioen1.ioso - Avvlao ai viveur1 ». « A nome della Giunta e siouro interprete del – !'anim o della .cittadinanza. esprimo parole di pro – testa per simili sconvenientissuni metodi di re – clame, ohe aoonano ingiuria alla città nostra che non alb e"rga " viveurs » o gente licenziosa, ma cit – tadini tben. compresi dell'ora gran.de e tragica che \'umanità attrave.rsa . « Oso inv ocare quindi dalla s a,piente enef6Ìa di V. S. rn .ma che sia l)!lr questa sera sospeso lo ~tta colo qua;le salutare ammonimento pe1' l'aT – venir c oo a giusta rilparazione ,verso la cittadi – nanz a. " Con a lta o&S8l'V6J'IZ8 « LI sindaco : lng _ Ra,ua "· Pi acenza, 3 febbraio 1917. E sull a Na•ion e do! 6 febbraio leggiamo : " feri sera ,al,,Politeama ,,nazionale ,' malgrado 'la, sconairl pochade / cho,si , rappr>eeentBJVe.«Niente ,dlt òa d o », notammo neJ, pubblico molte , stgnore. AbbiamO '·notat o: il cont e senatore Vittor.elli,• l refetto1 M Firtn~e , con . la, figlia,, Il colon– nello, ecc., ecc., iJ comandantP., ecc., ecc., li m&r che se; ecc., ecc. , e cosi di seguito , ecc. eoc, "·
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