L'Unità - anno VI - n.16 - 19 aprile 1917

n on necessarie, prod·urre m eglio e più a buon m ercato; e cosi sfrutt are fino all'estrem~ ,nmt e possi bile il ma rg ine cii p rotezione cvncesso dallo Stato a spese dei cons11111atori na:.ionali. La primµ form a di disciplin a non deve es•et·c confusa a n essun patto co11 la seconda . La prima non contn ut a con l'interesse del consumatore, ed è un element o preziosissimo di progr esso econo – mico, e non ha nessun bisogno di proteiione do• ganale . La seconda è diretta appun to allo scopo dt sfruttare i consuma tori, e di libera re i produt – tori da ogni nece ssità di ~cui.re.l'inaean o per mi – gliorare la produzione, e condizione sine qu a non di euo è iL protezionismo doga nale. Ora La disciplin a, a cui la « Ferro e 'Acciaio" ha sottomess o in l talia il commercio del ferro, ap– parti ene a questo secondo genere di disciplin a. IL Marchese Rid olfl conosce certament e anche ' lui la Ten a Memori a. presentata nèlL'int eresse dello Stabiliment o metallurg ico ·ligur e Nella ca usa ar – bitrale della Societ à u Ferro e Acciaio " contro lo Stabilimento metallu rg ico ligur e. E sapend o che a pag . 74 di questa Mem oria è rivelàto che un o degli obblighi, a cui erano · tenut i i soci della " Ferro e Acciaio " era di « non f are nuovi im– pianti durante il con tratto », riconoscerd · c!te noi abbiamo i! diritto di far e la n ostra distimi on a fra la disciplina cara al Marchese Ridolfl , che noi combattiamo, e la disciplina dei paesi « economi– camente di noi più evoluti", contr o cui non ab- b/ amo nulla in contrario . · · E)iiurita cast la discussione, diciam cosi genera– le, possiamo passare alla d,iscussione degli arti coli. 1°) Le cifre, di cui ci inon da in qnesta parte del– la sua risposta il Mar ~hese 'Ridolfl, 1wì non pos- · siamo in alcun m odo contr ollarle una per una, perché ci mancano i registri della u Ferro e Ac– ciaio"· Ma non ci è difficile osservar e che in tut– ta questa parte del suo discorso il Marc/J,ese Ri– dolfl ha· il torto di non ind icare la data a cui s't riferiscono le sue cifr e : se que ste si riferis sero al 1915 o al 1916, esse n on dimostr erebbero null a , perchè la gu erra è venu ta a sconvolgere tutte le basi del contra.tte dell a cc Ferro e Acci .a.io "· 1-o stato di cose ant eriore alla gtterra è descritto nel– le parole segu enti, che estraiam o dalla sttdd etta Terz.a. Memo.ria della Stab. Metal lurgi co Ligur • " Quando si costitui F . A., si calcolò la pot en– " ziautd complessiva di tutti gli stabiliment i in u 800.000 tonnellate ; questa poteni ialltd compr en– • d:e le due catego1'Ìe A e B, quella A per' 6651.00Q « tonnellat e, quella B , per 135.000. u E' incontestato , e lo confessa la stessa F. A., « che nel 1911 fu considerata e cont emplata come « princip ale ed auorb ent e la produi ione dello . ... « tegoria A, m entre quella di categoria B fu con– " 1ider.ata e contemplata come a:Ssolotament e. se– " condari a. Sarebbe stat o assurdo costituire F . A., u interdire le vendite libere, 1 dare a F . A. il mu-1t– " dato esclusivo di vend ere all'effett o di coordina– " re e disciplinar e rindu stria e il comm er cio si– « derurgico e di dominar e i pr ezzi, se non si fos· « se pensato che in tal modo si vincolava la maa – " gior part e della produzione totale ital iana , se si " fosse cioè anche lonta namente sospettat o che .o t " temp o una min ima part e soltant o sarebbe rtm a– " sta vincolata , mentr e la mass ima pa rte delta u pr odui ion e sarebb e rim asta libera, s{rcnatam en– " te libera (in quantitati vi e pr ezzi)! Se si conces– " se l'eccezione per la cat . B., si fu perché quella " produiione · non si •pensò affatt o potesse esorbl – " tare da modesti limiti, in ogni caso non pot e8- " se grand emente · spostars i il rapp ort o di 125 a cc 665, che;tu dalle parti cont emplat o non come as– " solut amente (tuo ma certo come approssimat ivo « a qu ello in cui le due prod.ui io.ni si s<r:rebbeT(I u trovat e fra loro. ' « Ma è , sopravvenut a la gu,ewa! ,, ·Dopo la guerra è, avvenuto .che Ja .pr.odu:iione « di cat. A t andat a dimi nuendo , la produdo ne u di cat. B (e, più esattam ent e un o .dei cesp'it l del– " la produzione liber.a, ciot il ,lavoro per mun iii o– «,ni da guerra ), è . and.at o .invece . tanto ..moltip lt– " cand osi che non solo ha r.aggf,u.nto ,na -ha..sup e– " rato la ma ssa di lavoro di categoria A "· Ma c'è di più . Mentr e in ,,quest(l lettera il Mar– chese Ridolf i n ega che la « Ferro e Acciaio " ab· bia vincolato tutta l'indu stria metallur,oica it a– liana, sta il ,fatt o che in tutt e le innumerev oli cause , che la « Ferro Acciaio » ha avut o~avant i i , u.oi famiger.ati arbitri, essa , ha se171pre ,, oste– mito •che i •prodotti ,della categoria ,B,, di. cui nel o L'UNITÀ rnandat o 21 giugn o 1911, nei quali rie1'trano gran par te dei prodott i ·indicati dal!a lettàa Ridol[i come estranei al 11uzndat o (acciai o proiùtil i, t orniture GI pV.bblil:he·.a,nmin ist,,ai ioni),.,sono,..ila consi derarst come vin colati al manda to precisa– ment e come quelli di categoria A, dovendo la u P erro e Acciaio " essere in/ omnata della data e della quantitd delle ve ndite e dovendo · iL quan ti– tattvo essere porta to ne l conto lavoro di ciasc un con soniato, e v ia dicendo. In base a questi docum en ti, it •March ese Rid olfi non si me ravi glierd , e noi siamo della , opini on e che tutta la sua pr ocessione di cif,re. ha bisogno di non pochi chiarimen ti prima di- servire di base a una u tile discussione. ' E i chiarim enti !on o i seguenti: 1. 0 bisogna escludere dalla discuss ione quei 45 % di materia prima, che, come il Mar chese Rid olfi riconosce, è consuma to,negli stabilimenti, che fann o part e del trust della "' Ferro e Acciaio " E' natura le che il trus t serva ,a. 1 domina re i prez– zf dei prodotti degli stabilim enti o1arsociati a de– linqu ere, -non a dominar e i ;preni ,del!e I materie prim e necessarie agli stàbilimen1ti. Un trus t si fa contro gli altri, non contro.... se· stessi; 2. 0 bisogna- spiegare quan ta•par-te di quel 42 % di prodotti, che la « 'Ferro e Acciaio " Lasciava vend ere liberamen te, 'ri.spon,da ai due seguent i r e– qui si ti : a) prodotti d~ secondo grado, 'llUi quali si faceva sentir e di rim bali b quel dominio dei prezzi , che la « Ferr o e Acciaio " esercilava, sulle mater ie prime: è ·evid en te che questi prodotti poteva.no esser e lasciati alt.a « apert a conco,rre11- za " senia alcuna diff icoltà da parte del -trust, che gid aveva esercitata sulle mater ie prime la sua rapina ; b) prodot-ti consum ati esclusivamen te dalle amministralioni dello S tato civbii-e1mi !itari , con le quali sono sempre possibili 11deg!t •acoomodf,- 111:Cnti, come col cielo, e che · sono esoluse i dalla legge della concorren za ditta la ·mi tieitd d.ei con• sumatori e la faciUtà degl'i accordi •preve nt ivi •fra le ditte fornitrici. Fatte queste sottrazi oni , allora st che potremo discu tere il valore di quel povero resiquo d.el 13 % 'ii cui il marchese Ri dolfi circoscriv e il domini o della u Fer r o e Acciµio "· Perché se quel 13 % 1'appresent a, come noi affermiamo , quel che è in u.n a battaglia campale una posizione st r,utcyica, conquis tata la .quale cadono tutte le altre, il Mar– chese Ridolfi dovrà riconoscere che tutta quella temp esta di cifr e, con cui ha volut o épater le bourgeois, non ha la mi nima imp ortani a. II ) N on è serio clire che i patti' d~lla cc Ferro e Acciaio ,. sono stat i accett ati liberam ente dai comm ercianti, quando i più grossi indus triali e commerc ianti erano riuni ti in un tru st come quello della cc Ferr o e Acciaio "· In casi com e que.sti la libert d di non accedervi è del tu tto teoriéa. 11 pic– colo, che fa att o di ind ipendenz a, ne risente con– seguenie immed iat e, è boicottato , è priv_ato delle m ateri e prime quando gli occorrono, è pospoS'to a tutt i gli altri acquiren ti, è costre tto .a pagare pre::i maggiori, vede proibito alla sua cUeittela di rivolgersi a lui, e via discorr endo. III 0 ) Quando al Collegio degli arbitri, vorr em– m o per esempio un po' sapere dal Marchese Ri – dolfi , se l'avvo cato Ri ccardo Luzzatto - quello del Palau ò di Giusti zia -, nomina to arbitro in un o dei tant i atti 30 giugno 1911, non sia pr eci– same nt e l'avvocato abitu ale della F. A. e se qu e– sto sist em a gli sembri corrett o. Che sia content a la F . A. dei suoi arbitri si compr ende. ' Ma vor– remm o sapere se a ques ta dichiaraz ione di soddi– sfacim ent o il Marchese Ri dolfl pu ò van tare l'a– aesio.ne di molti altri part ecipan ti al consorzio! IV 0 ) Ct du ole che la carit d di patria vieti per ora al Marchese Ridolfl di dim ostra re che le in – gordigie dei siderur gici •italiani erano superiort anche a ciò che la " Ferro e Acciaio II loro con– sent iva di guad agnare , taglieggiando l'ltal! a. N oi speri amo vivamen te che il Marchese Ri dol(I possa presto dare Là sua dimostra .i one. Da essa ricave– r emo nuovi argom enti per sosten ere che un re– gim e doganal e, il quale consent e la costitu.ion e . di ttn tru st com e la «· Ferro e Acciaio ", ed esa– spera le ingordigie dei siderurgici fino a rend er!! insodd isfat ti sinanche del siste ma ,di stroui naggio creato dal tru st, questo regime doganal e va com– battuto oon la mass ima energi a e,, enia rigu ardi. L'Uolfi - - - - Un '1ibto antiaustriaco - -- ,Austria , e Germania , E\ stato pubbli ca to in Fi·anci a nel ,giugno del 1916, ed ha ,·.aggiu n to in pochi mesi la · 15' edi– zione, ed è stato tr adot to in ing lese , un libro di .1n dr é Chéradame, « Le plau pangerma.niste d é• masqu é " · (,Paris, .Plon, lire 5,50). Sebbene, dopo la sua pubbli caz-ione, sian o se– guiti alc uni oap itali .,avvenim ent i, come l'òffert a della pace..da parte dei tede schi, lo stat o di gu.e1Ta fra la Germani a e ,gli Sta ti Uni ti , la cad uta di Bagdad e la ri voluzione ru ssa ; la ver ità e l'op– portunità , o u att ua lità " del libr o non sono pun – to di/71inuit e. li I>Cricolo della pace sull a base del · rit orno ,a;llo stat·u quo ante, e la import anza del pro blema ,a,ustria co, sono a rg omenti che acqui sta – no ogni gior.no ma.ggior e.in )port anza. Ed è meri to dello Chéradam e d'ave rli - p rimo o f.ra i primi - fatti entr ar e nella p ubbli ca discussi on e. E n oi. sentiam o di far e opm·a utile, l'ichiama n do l'atte n· zion e dei nostri amici su qu esto libro , e ra ccom n.n· dand o loro vivamen te di legge rlo e diffonder ne la lettur a. La tesi dello Chérad ame si può riassumere in poch e parole. - Non c'è altr a via per ridurr e al– l'impote nza , la Germ an ia , all'infuori dello sm em– bna.mento dell'Austria. O l'In tesa r iesce a liber are i popoli oppress i dai tedeschi e dai mag ia ri nel– l'Imp e,ro au stro -un_ga r.ico, e .a isolare . cosi iI) Eu – ropa i tedes chi e i mag iari; opp ure la German ia si tr.overà dopo la guer r a più forte di prim a, an– che se avrd dovu to rinuncia re ad ogni conqui sta. La tes i n on è nu ova p~ i lettori dell'Unitd. Fino d aL marzo 1915, la vecchia Unità sos tenn e questa teor ia. E la nuov a Unità h a insistit o fino– ra sistematicame n te su questa nota . Ora è ben e ch e i n ostri amici sent ano che non si !,ratt a di sempli ci opini oni nostre personali. Il suocesso del volume dello Chérad ame dimo stra che or am ai• H pr ç>gramma antl austria co è dlv.enu to li pr o– gr amm a di. ,tutta la parte più int elligent e e più colta delle nazioni dell 'Int eso.. T utta la politi ca tedesca - dim ost ra lo Chéra– dame nel suo libro - da l trattat o di Berlin o in poi, è stata diretta ad accrescere l'Au st r ia di po – tenza e d'i nflu enza. a spese di tu tti i vicini , _non per lei, ma per la German ia : l'Imp ero aust ro– unga ri co è la pietra quadra ngola re su cui poggia tutto l'edifizio del pa ngermanesimo. Sarebbe In avvenir e li trampo lino, da cu i i pangerman isti s'picchere'bbero di nu ovo li sa lto a tentare la rea– lizzazione del loro r>rogramma , qua lor a dovesser o oggi ri nu nziarvi In tutto o in parte . Se, per una danna ta ipotesi, i tedes chi r iu scis– ser o, con qua lche al tr o molJlenta n eo successo 'bel– lico, a disgregare la compagi ne dell'In tesa, e pre – valesse nel sen o di qu esta , dop o tutti gli alt ri ~r– rnri perpe tra.ti n el corso della guerra, l'opl nion è che va lga meglio ormai una ma gra pa ce che un a tr oppo lont an a vittoria int egral e, qu all ne sareb – bero i r isul tati? Poli ticamente : l'egemon itL germanica assicu r ... la in Austria, Balcani e Tur chia; - la ma,ggtor pa r te dei possessi asiatici tornere bb~ro a lla ' T ur– chia in ca mbio di 1·in unzle tedesche ad· orie n te ed occidente ; - un territor io comp lessivo, ·adur.que, di 3 milioni di kmq . con cir ca 150 mili oni di abi– tan ti, che dareb be I>Cr le fu ture imprese p anger– ma niche un esercito di 15-20 milioni in ca so di mobilitazione; - per la F ran cia e la 'Ru ssia la ri entrata in possess o di territori desolati dal Kriegsbranch; - pe r l'Ita lia, in parti colare, nes – sun a sicurezza di vita , a nche se dove sse con se– guir e qu alche più o men o amp ia conq uista terr i– toria le. Firt anzlari mnent e: la rovin a econom ica Irrepa – r abile delle potenz e dell' In tes a ; le q uali hann o con tra tt o debiti im men si per la gu erra - mol – to più one rosa ag l'impreparat i che ai previde nti - e dovr ebbero an cora profon dere capi tali Ingen – ti a resto rar e I dan ni della gu er ra per terra e per mar e ed a continu are per · forz a negli -armamenti

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