L'Unità - anno VI - n.16 - 19 aprile 1917

L'UN ITÀ Intorno alla "Ferro e Acciaio,, Lu let.teru, che qui pubblichiam o, del March ese ltill olfo RidoL{ì , pr esidente della « J,'cr >·o e Accia– io», è stata provocata ilalt'a ·rti coto « La Peno e Accio.io », pubblicato da « Senator » nel mu nel'O 2 febb .rtiio dell'Unità , eci è vecchia di div ersi m esi. J; noi avremmo · volut o pubbli carla assai JJri111u M a ·i ~locumenti, a cu& voleval no appoggiare Le nostr e rispos te, 110 11 ernno faci!i a consultnr e: n.essun co11t1nerciant e, 11c.:ssnn i 11llust riale ~·i atr i· schia a mettersi contro apertam enle alla « Fer ro e A cciaio» , anch e in queslo m omento, in cui la " F erro e Acciai o» è sciolta: tutti sent ono che tma nuova organi.za ;ione mon opol isti ca sorg erà dtL un mom ento all 'altr o, e non owno sfida re Le vendette dei creatori della nu ova org1mi:z a: io11e, che sono coloro stessi che mis ero su La oroa iii:;a – :io11e anti ca. Non ci è stato po.,si bile, per es., 7iro– curarci un volume stampat o a Milano eia/la tiJJO– ora{ì 1t Cappello e Polctti, sen;a data, m.a net 191.1, che la « Ferro e Acciaio» ha distribuito ai s,in i consociati. Nella dis cussione col Mar chese Rid ol– {L, dunqu e, noi ci troviamo in una strana ' con,l ·i– :ione d'inferioritd. J:: speriamo che il Marche se Ridol{ì, se vorrà con tinuare n ell a di-<c![ssion e, ,·i favorirà una copifl di quel vol11me, e ci permrt – terà anche di esaminar e i libri comm er ciati dell a sua società. Ad. oani modo, an che senza possede– r e tutti i documenti , che sarebbero necessari, 1101 JJ0SSediamo ormai elementi abbastan:a sicuri per discutere anche Lesmentit e e retti{ìche che il Mar – chese Ridol{ì ha volut o dare a! nostro ,, Senat or ». Ylilano , 15 febbr aio 1917. A II Senator » Giornale « L'Unità » - Roma . Ogni opinione è ris1>ettabiJe. anch e se in con – u·a.sto colle propri e; e ver ciò con attenz ione e dc· lerenza ho letto il Suo articolo pubblicato nel giornale l'Unitd . del 2 corr. in cui, ,, perchè il pubblico sapp ia» , si sco.glian granate incendiari e contrò quell'orgo.nizzu.zione indus triaJe e cominer– clale da me promo ssa nel 1911, chiam ata ta So· cietà Ferro e Accin.io, ora in liquidazione. Nel Suo scritto si cito.no, con quasi scrupolo sa esa ttezza, i patii fondamentali degli atti costitu – tivi cl<i que sta Società, patti che non hanno a lcu n carattere occu lto e insidi oso di mist ero; da qu e– sta citaz ione si tragg ono consegu enze da cui di s· sento, ma:, come dett o, ogni opinio ne è liber a e degna di rispett o e non in ten do polemizzar e in proposito; soltant o stimo mio dovere rettifl cnre alcune in esattezze di ratto che posso no do.r luogo a trarne appunto te conseg uenze da cui dissent o. Ella, nella Sua lealtà di av, ·crsa.rio, vorrà ri – conoscere la n ecessità di certe rettifi che sull o pre– messe, pur restand o per Lei in alterat e te concl11- sloni a cui giun ge il Suo preg i scritto . Può s0rpre nd ormi che in It a.lia, specie net mo– ment o attuo.le, in cui dobbi amo constat.a1 C n qu a le grado di perfezione fosse giunto lo spirit o di organizzazi one indu strial e e commercia le del· In Germo.nia, tanto da di\·eni re un organo mir n– bil e di penetrazion e e di late n te e gradual e con· qui sta nel camp o econom ico e politi co, e da cosii– luir e quella merav iglios a forza di agg ress ione e di resiste nza che rende cosi ardu o il compilo de– gli Alleati , si possa esse re osti li a quei no tri scars i e incompl eti tentath •i di di sciplin a ind u· st rial e, pallide imi taz ioni di ciò che av \'iene nei paesi economicament e di noi più evoluti , come I~ Pot enze centrali , il Belgio, la Fran cia, l'In ghi l– terra, gli Stati Unili. ~la, come di ss i, su questo punto di ma ssim a non intend o polemizzare . Mi prem e solo di rettificare: 1°) :Essere asso lutamen te cont ra rio a lJA ver ità dei tatti che il reg ime della Ferr o e Acciai o vin · colasse, come è detto dal Suo a rtico lo, 11 tutt a La i11'dustria e /tt lt o il ar osso comm ercio m etall t1roi • ro italiano ». Comin ciamo ad eliminar e la designoz iono ,, metallur gico" sostitue ndolo più pr opri amente ron "si derurgic o" e anzi più nrop riamente colle par ole stesse del citat o alto di mand ato del 30 giugno 1911 : 11 lamina ti di f erro e acci aio» . La produzi one sideru rgica non è che 11na part e dello metallurgia ; quella dei laminati di ferro e di EU:· clalo non • a sua volta che un a parte della pro · o Bianco Il duzion e sideru rgi ca; e solo un u p,cco/is si ma par • te del hL produzion e de.i lomit1ati era vincola to 11 regi me della Ferro e Acciaio. La produzion e veram ent e e pl'Opriam eule delta sideruq ;ica in !Lnlia asce nde annualment e n circa 2.520.000 tonn. ln quesl,t cifra è co.mp1·e,a la produzione di: 1) ,getti di fonde.ria di cui è libero il commercio, sem,a alcun a in tromi ssio· ne o intervento per }Jart e il ei/a F er ro e Acc ia io, in circa . . . . T. :J00.000 2) circa 250.000 toru1. di ghis a da af– finaggio che in gran parte ò consurn o– to. per ulteriori lavo1·nzioni dalle stes · se Società che la produ cono, e ne son messe in co1nmercio, sen-;.a vincolo con La Ferro , e Acciaio, circa . 50.000 3) Circa 800.000 tonn. di blooms e lin – gotti, pur e in gran part e consumo.ti Ila produttori stes_si e me~ i in commer · cio, pur e cnn Liber11ve,ulita, per cir ca » 50.000 i ) ci rca 300.000 lonn . ùi Billett-0s, bi– doni, ecc., consum ati - in po.rle 11egli sta– bilimenti -produttori e messi in com· mercio, con libera ven1lita, per . . . " 200.000 5) Lamiere, lamierine, ba11de nere, piombato, ;zincate, &lagna te, rota ie e t'Olaiet.te, tondinell a e vergella, lib eri da ogni vin colo coli « Ferr o e Acciaio, messe in comm e1•cio per d rra . 230.000 T. 880.000 6) ,Prodotti fucin a ti e forgiati, bollo– neria, molle da veicoli, cerchioni, as· si montati e in genere tutti i manu – fatti di secon da la, ·or az ione, ' in cu i lu 1-'erro e Acciaio non interveniva ;,, al – ctm modo nè nelle trattative cii ven - dita n è nelle determinazion i ciel pr e:– zo, Oil'.Ca . 7) Accio.io da proieUili, acciai per utensili e Jn gene re lutti i f}rodotti sin laminati , sia di prima fabbri cazione, sia manufatti ùi second a lavorazi one occore rnti allo Stato, allo Amminist rn– zioni pubbliche, ai Cantieri navaJi , di cui alla Ferro e Acciaio era vi etala La ven dita e per un quantitativo (in tem - r-,o.o<io pi normo.li ) di circa . 180.00 8) Ferri e acciai lamin ati di prim a lo.vorazion e -simili a qu elli vinco lo.li da alcuni Stabilimenti per la \'endita alln Fer'ro e Acciaio mo. vendt 1ti 1.iberam en– te da stabilimenti non vin col ati all a Forro e Acciaio (Cobian chi : P. M . Cor– retti, Ossolana , Chivasso, Sangu Inetti , Novi, Bruz zo, Crema, Ansaldo, e<>c.). " · 80.000 Tota le T . t.090.000 Di questa inge n te quo.nlità di pro – dC1t ti siderur gici la Ferro e Accia io non si occupava; ess i sfuggi vano a quell o che si vuol chiama.l'e il suo imp ero, il s110dominio a:ssolut o. Come fu già notato , son consumat i ne.gli stess i Stabilim enti pr odutt ori p-0r 11so int erno e success iva lavorazio ne Tonn . 200.000 ghisa do affl11nggio 750.000 lin gotti 100.000 blll ettes r>er d rrn 1.050.000 Cioè ern no consumate o vendut e libe- rament e . T . 2.1.«J.000 Che cosa restav a di vincolalo allA Fe,rr o e Acciai o? Come insegn o. l'aril · melica, come posso dimo stra .re con re- gistr az ioni autentich e, appena 980.000 1>er forrn nre pless ivo. di . In. pr oduzion e rom - . T. 2.520.000 Ri assume nd o, di questa produzione •ide r 11rgicn: = il 45 % è consumato negli stessi Stnbilimen ti produtt ori; = il 42 % era vendut o liberamente senza vin coli dai produ ttori In aperta conco rr enza ; = e solo i! /3 % era vendu to dall a Jl'erro e Ac ci alo ch e fun geva da Com.mil!slonarla . 125 E' i l caso di dire che uni camente io potessi ven – dere in Ito.lia, che a ,·ess i lego.lo mani e piedi a tutl i i produtto ri e consumato ri, che am m inist ra· tori dell a F . A. pot esse ro fa re e disfo.re 11 1,11·u pio.cimento nel m erca to italiano, avendo impegna – lo tutta l'industria e tutto il gr os$0 comm e1·cio? Si noti che se in tempi nonn ali la p1·oduzi one di cui era affido.la la vendil a a lla F. A. rapp, ·l'· se.nta.vn appena il 13 %, dopo la con flag razi one bellica, -essendo en or 1ntlJllente cresciuta la richie– sto. di Stato (non vin èolat.a Od F. A.) discese '11 1'8, o.I 6, al 4 % !!_ 11°) l patti che legava no la F erro e . \ccia.io co11 atcuni dei principo.l i comm ercio.nti di ferram en– to. non furono imposti, ma furon o la rgamente dÌ– scussi fra le par ti, che avevano int e,,essi dive,·– siss imi -0 rappresent ava no un accor do di oppor – tuna conciliazione appunto fl'o qu esti · divergenti interessi. A nessun o fu preclusa la via di aderire all o comune convenzione. A qu elli chr vi aderi rono 11 a·rosso premio di prot ezione, di cui si parlo. nel Suo articolo, sotto form o. di " n not evole aum en– to sul pr ezzo di vendilo. da J)l'J.tfoarsi O quelli che non avessero ader ito, era di trenta cent esimi a quintale (non· si è cit ata la cilra); ciò con, ,,pon – deva alla norma.le e certo non notevole p1•ov,·i– gione cieli' 1 ½ % che guadagno. qu_al11nq11drnp p re. sentrunte o commissi o1101-io. 111°) La scelta dc.gli a rbitri non fu imposta da lla F erro e Acciaio nè o.i fabbricanti nè a i commercianti; non so rend ermi rag ione come si possa formular e recisa mente un o n.ccusn cosl in– fondata. I nomi dell e 5 eg regie perso ne indi cate come component i il Collegio arb itral e fur ono lun ga . mente e largam <1nt e discuss i, va.glial i in conlracl– clitorio con fabbri ca nti e con negozia nt i e co11- cordati; nessun o dei cinque erano II fldu cia ·ri » dello Ferro e Acciai o, nessu no aveva il minim o intel'Csse nè dire tto nè indir etto sio. colle Societù o Ditt e produttrici che vincolovn no a F. A. In vendi ta del 13 % dei loro prodotti, nè quo.n.lo meno colla Ferr o e Acciaio. IV•) Sull a leggenda, rip etuta no.I Suo orticol o, che la F. A. abusasse del suo cosi detto mon opo– lio (13 %) per impor re i pr~ ::i che vo leva, ucci· dendo la concorr enza fra fabbri canti sarà detta l'ultimo. pa rola quand o sia tèrmin at.o' lo stato di guerr a. Oggi carità di Patria insegna di tacere. Sarà dim ostr alo come la F. A. abbio sempre fa t– to da calmiere al natu ra le isti nt o dei fabbr icanti di eleva re i pr ezzi; non appena pe r lo sta to di gue rr a lu reso quasi imp ossi bile a F. A. di fun · 1.ionare e i cominitl enli (compre so lo Stuto ) do– verono dirig ere ai fabbri ca nti dir ettam ente te lo– ro richieste, i prezzi ebber o un sen sibil e mo\'imen – to di ascesa ... Snrà oggP.llP di dlscus~ion~. n tempi nonno.li , ed io mi im pegno a fornirn e, le pr ove, che l'orgo– nizzo.zione della Ferro e Accia io cosi osteggiala, ero. stato !benefica an che pel consum o.Loro in t.om · po di p~ce, e avre bbe reso servigi alto Stot o o sarebbe stato opportun o conservn rlo. in tempo di guerr a. Affido all a cortes ia di un i8n oto mo. t>regiat o mio oppositor e di Idee queste modeste riflessioni . R. RTDOL Ft . \iil aoo - 1, via Gabri o Casati. Post illa IL Mar che._ J1idol{ì si merav,ylia che in I tali a tr ovin o ostac oli II gli -~carsi e in completi tentat ivi di diSciplin a in dustri al e, pallid e imita;i oni 1ti ciò che avviene nei paesi economicamen te ili n oi pi tì rv oLuti": e ci ad.dita l' esemp io dell a Germ ania . Ma vi sono due man i.ere Ili discip/i11 ar c l'indu – stria . Una mani er a è q11clla di sostituire le grandi aziend e all e piccole a.iend e, migl io rando ; proc e– dime nti tecni ci , rid ucendo le spese gener ali, m et– tendosi in orad.o di 1>enrlere a miglior preu o ; pr odotti migliori. L'al tro è : ott en er e dal Governo, che i l pr o– prio pa ese sia ctr con// ato da una barr iera di da zi prote tt or i, che esclud ano ogn i conco rren. a esteru ; all'ombra di questa pr ote: ione associa r e i pr o– duttori col programma di evitar e qu alunque ne– cessità di migliorare la tecni ca, ridurre le :rpe1e

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