Una città - anno III - n. 19 - gen.-feb. 1993

problemi di confine: le nonne mamme UNA LEGGE CONTRONATU Una tecnica molto sempllce, di origine veterinaria, clte nulla lta a clte fare con la manlpolazione genetica. l'assurdità di una legge clte affermi il diriHo di un nascituro a non nascere. Un p_otere della donna c-..e c'è sempre stato e contro cui si sono accaniti secoli di dirlHo. Intervista a lnriclteHa Susi. Bisogna tenere conto di tutte le relazioni che sono intorno alla scienza. Non è una comunità isolata, è dentro un sistema di relazioni sociali. La comunità scientifica è come una mediatrice, mette insieme e media tutte le spinte sociali, gli imput che le arrivano attraverso la cultura dell'epoca. Se non si tiene conto di questo, si va avanti con astrazioni. E allora o si dà addosso agli scienziati che sono tutti dei delinquenti, o si dà addosso alle donne, come succede sempre. Non c'è un rischio anche nel mercato che si crea attorno a queste tecniche, con le file agli ambulatori. Una volta si andava dal santone a farsi fare la grazia, adesso si va dal dio che ti fa fare un figlio a sessant'anni ... questo: avere i I controllo della capacità delle donne di riprodursi. Controllo attuato in un modo o nell'altro: facendo mettere loro il velo, tenendole chiuse in casa, imponendo l'identità del nascituro, lapidando le adultere, bruciando le vedove. Testard nel suo libro dice che gli uomini che fanno la donazione di sperma ci tengono tantissimo a che la bottiglina sia ben identificata, sono angosciati, ci scrivono loro stessi il nome e cognome sopra ... e dice anche che i donatori hanno spesso fantasie di onnipotenza, si sentono padri di centinaia di bambini ... allora provò a masturlJare delle mucche Enrichetta Susi è ricercatrice del Cnr di Bologna. Appartiene alla comunità scientifica "lpazia" di Milano. Rispetto a queste nuove possibilità di maternità, cos'è che spaventa? E' il potere della donna? In realtà quello c' é sempre stato. Alla fine, oggettivamente e biologicamente, è la donna che decide se vuol tenere un figlio o no. E' sempre stato così. Solo che non lo si è mai voluto riconoscere. E quel che dà fastidio di queste tecniche è che questa verità te la mettono sotto il naso: la riproduzione è della donna. lo non faccio neanche il discorso che faceva la Gramaglia su una pagina dell'Unità su un potere barbarico della maternità, incontenibile ... Non è così, è una cosa molto più semplice che c'è sempre stata: chi decide alla fine è la madre. Poi non è che la donna sia sola, con un pqtere illimitato e assoluto. Ogni madre è dentro una situazione, con le sue relazioni, con il partner, se c'è o se non c'è, se lo vuole o se non lo vuole, con le persone che ha intorno, con la propria madre. E' una donna calata in un contesto di relazioni che definiscono quella particolare maternità. Quindi non è mai un potere assoluto, però c'è. E' un fatto naturale sul quale non si può discutere. E che non si può regolamentare con una legge. In questo campo si fanno due tipi di confusione: sul potere, perché sembra che queste tecniche diano alla donna un potere che prima non aveva, e la confusione fra queste tecniche di fecondazione artificiale, che sono molto semplici, di origine veterinaria, con la manipolazione genetica, che invece è un'altra cosa, un terreno di ricerca diverso. E infatti quando si dice che non si vuole una legge di regolamentazione per questo tipo di interventi, ci si risponde che siamo pazze perché allora "faranno questo e quell'altro", ecc. ecc. Ma sono cose diverse. Inoltrec'èdadire che nel campo della ricerca le leggi non sono mai servite a nulla, perché l'unica possibilità è l'autoregolamentazione di quelli che fanno ricerca. E' vero anche che la storia della ricercaci dice che l'autoregolamentazione non c'è quasi mai stata, però questa stessa storia ci dice che quando si è cercato di porre dei limiti dall'esterno, non si è mai riusciti a fermare nulla. un reddito minimo per avere un figlio? In Francia c'è una legge che prevede che possano ricorrere a queste tecniche solo donne sposate o con un partner stabile e consenziente, e questo per la preoccupazione che questo futuro nascituro possa nascere in buone condizioni. Ma i bambini sono tutti uguali e allora se dobbiamo preoccuparci del bambino che nasce così, dovremmo preoccuparci anche di quelli che nascono naturalmente. Allora dovremmo fare una legge che stabilisca che donne sopra i 50 anni e uomini sopra i 60-65 non possono fare figli, perché non saranno in grado di seguirli? Ci vorrà un reddito minimo per avere un figlio? La prostituta potrà avere un figlio? Si crede veramente possibile e giusto fare una legge del genere, che vada a stabilire minuziosamente tutta la casistica di quando si può o non si può fare un figlio? E tutto questo in nome del bisogno di tenere presenti i diritti del futuro nascituro. Che poi equivale ad affermare per legge un diritto del feto a non nascere! E' assurdo, assolutamente assurdo. Una legge non è possibile. Anche Flamigni è contro la legge ... E' vero che alcuni medici, fra cui Flamigni, sono contro la CASSARURALEDARTIGIANA - FORLI' NEL CUORE DELLA CITTA' • i 4 UNA CITTA' legge ma perché pensano che dovrebbero essere loro a decidere. Ora, è vero che il medico ha un potere, perché per fare queste cose devi rivolgerti a un medico. E anche se fai come quella che ha fatto tanto arrabbiare Flamigni, -lui aveva detto di no, lei è andata dai suoi allievi che le han detto di sì, e questa è sempre una possibilità, c'è un mercato e tu giri, prima o poi ne trovi uno che te lo fa- però è indubbio che c'è un ruolo dei medici. Un ruolo necessario nel senso, ad esempio, che devono saperti dire tecnicamente i rischi che corri: se sei in grado di sopportare la gravidanza al caso specifico di donne in menopausa, ma anche in generale. Ma è una relazione fra donna e medico, una relazione terapeutica e scientifica e che ha necessità di essere regolata dal suo interno. E' la comunità dei medici che deve pensarci dandosi dei codici che garantiscano la sicurezza di ogni intervento. C'è stato il caso dello sperma contaminato da AIDS, per esempio ... Che ci voglia quindi una regolamentazione dei medici sui centri che fanno queste cose, che stabiliscano criteri di sicurezza, regole per l'uso, eccetera, questo è indubbio. il copione dell'aborto: porre limiti alfa donna Ma questa non è una legge. E infatti la legge che si progetta non è su queste cose, ma per porre limiti e controlli sulle donne che desiderano farlo. Se ci pensi è lo stesso dibattito che c'è stato rispetto all'aborto. Con lo stesso copione: i medici dicono, come allora, che devono essere loro a decidere, molti uomini chiedono la legge perché sia garantito il loro diritto ad intervenire, il dibattito se il padre debba o no sapere, dire o no la sua sull'aborto ... La questione vera è cercare di impedire che una donna possa decidere della sua maternità. E' una questione vecchia e non c'entra niente la fecondazione artificiale. E non è neanche una faccenda di diritti. In queste questioni non ha senso tirare fuori il diritto del feto, il diritto della madre. Non puoi separare il feto dalla madre, se non con l'aborto. Se separi il feto dalla madre questo non vive e ciò significa che non puoi parlare di due diritti separati, visto che si tratta di un unico organismo. Voler per forza introdurre una legge dove non c'è spazio per una legge, porta poi a delle mostruosità giuridiche. Mengefe non sarelJIJe esistito senza • nazismo E poi chi sarebbe il soggetto che fa questa legge? Chi? Un Parlamento? Con quale tipo di maggioranza? Espresso da quale società? E non capisco neanche perché tutte le ansie riguardo al progresso della scienza si debbano trasferire in un controllo delle donne. Ma la cosa che fa impressione è questa forzatura di tutti limiti ... E in questo come fidarsi dei ricercatori? Flamigni ci ha parlato di una ricerca in Svezia, per altro utilissima, su feti di 22 settimane ... Ma non è questo il caso. Ci sono altre ricerche rischiosissime, non questa. E poi, le controindicazioni, i limiti, ci sono e restano: sono i limiti naturali che derivano appunto dal fatto che una donna arrivata ad una certa età non ha più voglia, non ha più la forza, le risorse, la freschezza necessarie per stare dietro ad un bambino. Poi ci sono anche i limiti naturali di queste tecniche, perché hanno una percentuale bassissima di successo: oltre i 40 anni è solo del 15%, e prima dei 40 anni è Coop. Cento Fiori I.AB. ART. frmPREPARAZIONI ViaVal Dastko, 4 - Forlì Tel 0543!102661 Estrattiidroalcollclindiluizione t: 10 da piantafrescaspontaneao coltivatasenzal'utilizzo di prodotti di sintesi. - Macerati di gemme. - Opercoli di piantes~le e formulazionci onmateria primabiol~ica o selezionata. Produzionisu ordinazione GRUPPO ID:([g(ç;(VJ [ID CORRIERE ESPRESSO SERVIZIO NAZIONALE E INTERNAZIONALE 70 SEDI IN ITALIA FORLI' - P.zza del Lavoro, 30/31 Tel. 0543/31363 - FAX 34858 RIMINI - Via Coriano 58 - Box 32/C - GROS Tel. 0541/392167 - Fax 392734 CO del 20%. E "successo" vuol dire tentare due-tre-quattro volte, fare cicli ormonali, prelevare l'ovulo, riprovare ... Ci sono limiti che condizionano la decisione di avere un figlio e sono molto pesanti. Tant'è vero che di bambini ne nascono sempre di meno. Sono i limiti in base ai quali ogni donna poi decide per conto suo, tenendo conto di quello che lei è, delle relazioni che ha, di quello che vuole fare. E siccome poi il bambino se lo deve tenere lei, stai certo che la decisione sarà ponderata. E' dio fino a un certo punto, perché lui non può farti diventare madre a sessant'anni, può provarci e ci riesce nel 15% dei casi. Se fosse dio ci riuscirebbe sempre. Questa è la differenza. Voglio dire: non diamo a questi medici più potere e importanza di quella che hanno. 15% dei casi: se fosse dio ci riuscirelJIJe sempre Poi il 15% è una percentuale statistica, non so concretamente quanti siano i casi ... E comunque anche una paura simile tradisce un'idea di donne come delle povere imbecilli che non scelgono mai liberamente, delle poverette da tutelare da questo e da quello ... Può far paura anche la possibilità per la donna di essere madre a prescindere da un rapporto con l'uomo? Questa è l'altra cosa che crea un po' di questioni ed evoca anche fantasmi. Queste donne lesbiche che hanno voluto avere un figlio senza dover passare attraverso il rapporto con il maschio ... Anche se poi qui, è solo per evitare il rapporto anche occasionale con il maschio, ma se volevano un figlio lo facevano anche prima. li problema è che così diventa molto evidente che è comunque la madre che decide. D'altra parte millenni di legislazione repressiva sulle donne sono nati dal fatto che l'uomo è spaventato da questa possibilità che le donne hanno. Quindi ha cercato in tutti i modi di controllarci, perché fondamentalmente il problema era e vide ••• Comunque non c'è niente da fare, questa dell'identificazione è una grande ansia maschile che deriva dal fatto che oggettivamente c'è una disparità fra i sessi rispetto alla riproduzione. Perché se un uomo desidera un figlio deve trovare una donna consenziente, altrimenti non lo può fare, mentre per la donna il rapporto casuale è sempre possibile e non è difficile. li padre può anche non venirlo a sapere. Così per escludere la donna dalla genealogia e mantenere quella maschile ci sono voluti secoli e secoli di diritto pesantissimo contro le donne. Per una cosa che era contro natura si è dovuto inventare un mucchio di espedienti. Per finire, ci ripeti da dove nasce tutta questa storia della fecondazione artificiale? Perché è divertente ... Nasce da un veterinario francese, che lavorava con le mucche, questo Testard. Un tipo che era stato in gruppi maoisti ai tempi di gioventù e che era rimasto un po' così. Allora si era convinto che la mucca ricava poco godimento dal rapporto col toro perché questo ce l'ha troppo grosso ed è velocissimo e allora la poveretta resta sempre un po' così. Allora ha provato a masturbare delle mucche e ha visto che avevano delle reazioni mai viste in natura ma che erano inequivocabili. Così voleva continuare a studiare la vita sessuale degli animali, ma non ha trovato finanziamenti ... Gli hanno offerto questo lavoro sulle donne e così è andato lì... Ma lui avrebbe preferito lavorare con le mucche... ■ Riguardo alla ricerca poi è tutta la conoscenza che è un rischio, perché conoscere cose nuove è rischioso. E certo che bisogna chiedersi come si può regolare questa capacità diconoscere, ma è una cosa che l'umanità sta affrontando da poche centinaia di anni e non ha ancora imparato a farci i conti. Scienza e conoscenza non sono un mondo a parte: sono dentro la storia ed è una cosa complicatissima da approfondire. La verità è che non si sa come fare. I ricercatori sono consapevoli del fatto che la ricerca non si ferma, perché ci sarà sempre qualcuno che continuerà a lavorarci. Non è un mistero che nel dopoguerra giravano, per le università del mondo, vetrini fatti su tessuti vivi che quasi sicuramente venivano dai campi di concentramento. Allora, o facciamo I' errore che abbiamo sempre fatto di dire "non dovrebbe essere così" e poi non ci curiamo di come fare affinché non sia così, oppure intanto prendiamo atto del fatto che il mondo va in questo modo e cominciamo concretamente a cercare di capire come funziona la ricerca, come vengono prese le decisioni, come si muovono i ricercatori. E come possiamo intervenire per indirizzare la ricerca e impedire che ci siano simili deviazioni. D'altra parte Mengele non sarebbe esistito se non ci fosse stato iInazismo. Nl1 PROSSIMONUMIRO: lntenrl•to a Gfo..,annaPo•..,,, gfnecologa, del reparto Fecondasfone aaf•tfta del S. Onola di .. , ... DIFFUSIONE SPECIALISTARTICOLIDABAMBINO CENTROCOMMERCIAL«EILGIGANTE» BABYCROSS , GIGANTE ViaCampodeiFiori47100ForlìTel.0543/721023Fax0543/724797 BABYCROSS · RIMINI ViaNuovaCirconvallazion2e1, 47037Rimin(iFO)Tel.0543/777552 . . . - ' ~ eKJl~·YeGH Erboristeria - Prodotti naturali - Shiatzu FABBRI Dr. Enrico Forlì - via Albicini, 30 (ang. via S. Anna, 2) Tel. 0543/35236 INJIRVISR: A u1igi Ma11co11i: Massimo Tcsci. A Pier Cuart Bori: Franco Mclandri e Fabio Strada. A Abde Salam Nassar: Massimo Tcsci A dn11Albi110Biz::.011e0" Cla11dioBaz- :occhi: Fabio Strada. A Massimo A. Bonftmtini: Ivan Za1tini. A Rube11sYa11ou: Rosanna Ambrogetti. A A/e.<SOll{/rCoarrera:Rocco Ronchi e Franco Mclandri. A Maria Tai Woljf: Ilaria Baldini. A Willy Sig11ora: Franco Mclandri. A Parri:ia Gmrili11i. RitaMarcheullie Crisri11aTere11u: Katia Baffioni e Rosanna Ambrogctti. A E11richerrSa11si: Dolorcs Davide Gianni Saporctti. A L."i.taCmnparw: Renzo Gazzoni e Gianni Saporcni. Foto di Fausto Fabbri. Foto di ultima dall'album di Luisa Campana. UNA ClffA' HANNO C'01U80RA1'0: Rita Agnello, Rosanna Ambrogetti. Giorgio Bacchin. Katia Baffioni. Ilaria Baldini. Roberto Balzani, Paolo Bertozzi. Roberto Borroni. AndreaCanevaro, LiberoCasamurata. Patrizia Conti. Dolores David. Fausto Fabbri. Daniela Filippelli. LianaGavelli. RenzoGazzoni. Diano Leoni. Marzio Malpezzi. Gianluca Manzi. Silvana Masselli. Giovanni Matteucci, Franco Melandri. Morena Mordenti, Carlo Poletti. Linda Prati. Rocco Ronchi. don Sergio Sala. Gianni Saporetti. Elisabetta Saviotti, Sulamit Schneidcr. Fabio Strada, Massimo Tesei. Ivan Zattini. Progcuo grafico: ~Ca."-! Waldcn·. Focoli1i DTP: SCRIBA .

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