La Terra vista dalla Luna - anno II - n. 11 - gennaio 1996

sarà pieno di quelle invenzioni linguistiche e onomatopeiche su cui si fonda il progetto Voci Atroc1. Uno dei posti che più d1 altri ha contribuito alla crescita della nouvelle vague musicale a Genova è il Teatro Albatros. Gestito da tre anni con professionalità e passione da Totò Miggiano, l' Albatros ha rischiato di chiudere le porte alla musica e solo un provvidenziale intervento di un Assessore della giunta Sansa ha scongiurato l'evento. Il palco del- !' Albatros sarà il naturale scenario per un atteso ritorno discografico: quello dei Blindosbarra. Il gruppo ha ultimato le registrazioni del secondo cd : "La memoria", prodotto da Ben Young, che ha influenzato il suono della cosiddetta "area di Bristol" da dove sono emerse alcune delle cose più innovative del panorama musicale internazionale (Massive Attack o i Portishead). Con Vittorio Della Casa, leader dei Blindosbarra il cerchio si chiude sulla reale coesione esistente tra le diverse realtà che Genova sta esprimendo attualmente. "Se si è creato questo movimento e - di riflesso - un certo interesse verso le cose che Genova esprime in musica - si deve al fatto che tra di noi c'è un continuo interscambio. Alcuni dei componenti dei Blindosbarra suona con Mr. Puma, qualcuno dei Sensasciou suona con le Voci Atroci, lo stesso Andrea Ceccon ha collaborato con noi. Si crea, in questo modo un specie di alveare di musicisti, pronti a scambiarsi le idee e ad aiutarsi tra loro. Tutto questo dipende da un discorso generazionale e da esperienze comuni. Ma credo che questo sia di stimolo anche per i gruppi che ancora non sono affermati." Al di là di un discorso puramente generazionale, c'è in questi gruppi di Genova la voglia comune di affermare la loro identità e di rompere con una visione "musona" che i cantautori della vecchia scuola hanno sempre offerto della loro terra. La musica porta una ventata di speranza per una città che, comunque, vive - più di altre - le tensioni di fine secolo come gli scontri razziali che hanno inSUOLEDI VENTO fiammato i vicoli qualche anno fa e gli screzi che ancora oggi sono vivi tra la gente dei 9uartieri alti e gli insediamenti indesiderati dei campi nomadi. Città strana, Genova. Città in cui diverse anime musicali riescono a convivere, integrandosi tra loro. Citta in cui è ancora molto ben radicata la scuola cantautorale che ama ritrovarsi intorno al Circolo Arte e musica. Città in cui il più antico jazz club d'Italia, il Louisiana non ha più una sede stabile e soppravvive con delle serate itineranti. Città che ospita ogni estate il Festival del Mediterraneo, interessante finestra sulle musiche del mondo. Città che invecchia giorno per giorno, con un tasso di natalità da anni inferiore alla media nazionale, ma che grazie alla musica sembra vivere una insperata giovinezza. •

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