SUOLE DI VENTO Michele Colucci, Alessandro De Falco, Nino Garrone, Emiliano Morreale, Luca Mosso, Luca Rossomando, Tiziano Scarpa, Volfango De Biasi, FrancescaFrangipane, Daniele Gaglianone, Anna Negri CATTIVE RAGAZZE UN LIBRO DI INCONTRI Tiziano Scarpa Tiziano Scarpa, veneziano, lavora alla Feltrinelli. Il suo primo romanzo, Occhi sulla graticola, uscirà a Maggio presso Einaudi. Colabora anche a "Il manifesto". ♦ Ci sono due categorie di persone a cui andrebbe somministrato il piacere di leggere Bad girls, della venticinquenne romana Fabiana Falduto (prefaz. di Rossana Campo, Castelvecchi 1995, pp.151, L. 14.000): quelli che tengono un diario e quelli che non lo tengono. Bad girls non è un diario né un romanzo diaristico, non è una raccolta di racconti né una serie di interviste: libro di incontri è il miglior modo di definire questa potente sequenza di autoritratti femminili. Fabiana Falduto è andata in cerca di "cattive ragazze", è stata ad ascoltare ed ha trascritto le loro parole. Nient'altro. Sembra poco, ed è moltissimo. La lettura di Bad girls provoca due effetti principali: mette voglia di rileggerlo e fa venire un gran desiderio di scrivere. Attenzione: mica scrivere chissà cosa, con ambizioni assurde; Bad girls non è un romanzane che dà alla testa (non sono del tutto sincero, visto che rileggendolo invece ho provato euforia, ed è proprio in seguito a quella euforia che mi sono messo a scrivere queste righe, che .non vorrebbero essere la classica - sfiatata - recensione, ma addirittura un piccolo tentativo di ripensare alcune forme con cui accudiamo conoscitivamente la nostra esistenza, mettendo insieme due o tre considerazioni per un buon uso della scrittura: nientemeno!). Per farmi capire meglio devo però descrivere decentemente la struttura di Bad girls: si tratta di undici brevi capitoli, in cui altrettante giovani donne italiane raccontano la loro vita. Avverto subito che: uno, non mi metterò a riassumere e riraccontare la storia della rettificatrice di motori, della sieropositiva SUOLEDI VENTO con sii occhiali viola, della disegnatrice di fumetti erotici, della prima punk di Frascati e delle altre sette "ragazze cattive", per il semplice motivo che Tiziana Falduto lo fa nel suo libro mille volte meglio di quanto potrei abborracciare qui io; due, non mungerò conclusioni parasociologiche dalle traversie esistenziali delle ragazze in questione (se non è abbastanza chiaro, questa doppia reticenza da recensore pigrq in realtà è un duplice invito a non lasciarsi sfuggire questo libro, invece di accontentarsi della mia mediazione riassuntiva. Per farne intuire la temperatura passionale, mi limito a ricopiare una scheggia gridata da una Bad girls, che potrebbe fare da emblema e sottotesto a tutti questi racconti-intervista: "Continuano a rimbambirci con trasmissioni idiote, con giornali pieni di tette famose, e la vita reale, nessuno ci dice cos'è"). Un libro che contagia e mette voglia di scrivere, e fa venire il desiderio di tenere un diario: ma non un resoconto narrativo dei fatti quotidiani, non una religione della giornata, un bollettino dell'io, un giornale intimo: un periodico esteriore, semmai. Periodico e non quotidiano, perché non tutti i giorni - purtroppo - regalano incontri importanti di cui prendersi cura su carta, e quindi non vale la pena di perdere tempo a inseguire col fiatone il racconto di tutto il calendario; esteriore e non intimo, perché privilegia la vita di relazione anziché il torpido scafandro autodescrittivo e l'attenzione morbosa su se stessi, scavalca il sentimentalismo interiore delle impressioni e delle intenzioni equivocate, e si installa direttamente dentro la voce dell'altro, nelle sue espressioni, nelle frasi comunicate davvero. Uscire di casa a cercare gli altri per prendersi cura anche delle loro parole: ovvero, verbalizzare i discorsi altrui come forma di studio, affetto, rapporto e conoscenza degli altri. Prendersi carico delle paro!~ altrui, lavorare a percorrerle da cima a fondo attrave so la scrittura; dedicare un po' di tempo non tanto alla loro analisi, commento, .spiegazione, ma semplicemente alla loro trascrizione. Dar loro diritto di accesso e residenza sulla pagina senza fargli pagare il pedaggio dell'interpretazione. Conoscere qualcuno significa anche concentrarsi su di lui e sbobinarlo a memoria. C'è uno scrittore da cui ho. imparato questo atteggiamento: nei romanzi di Thomas Bern~ard (soprattutto Perturbamento e _Gelo ) quasi sempre un narratore-personaggio tra~ scrive per filo e per segno gli interminabili discorsi di qualcun'altra, che è il vero protagoni-
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