Il potere e la parola. Scorci di '95 Silvana Quadrino Scena prima Trasmissione televisiva del mattino, un po' incongruamente dedicata ai ragazzi - non dovrebbero essere a scuola? Mah! Comunque di ragazzi si parla, ai ragazzi si parla, ed esemplari di ragazzi ven~ono doverosamente esibiti m diretta. In realtà lo spaz_iovero è per gli adulti, _ospiti, esperti, ascoltatori che telefonano da casa, e un conduttore che sembra sognare arene più bellicose, l'eccitazione delle risse, le parolacce di Sgarbi ... Forse a questo sco_po è stato invitato tra gli altn Saverio Vertone, palesemente e vistosamente impegnato a fare la caricatura di se stesso. Figuriamoci: si parla di condotta, di voti di condotta, ed eccolo giocare al vecchietto bizzoso, tutto un "ai m1e1 tempi", "ma pensate a studiare" e via borbottando. A un certo punto, i suoi strali si concentrano sul modo di parlare dello sparuto gruppetto di "adolescenti tipo" messi lì, disarmati (e senza microfono) forse per ricordare come sono fatti quegli esseri bizzari di cui si sta parlando. Come parlano? Male, si capisce. È vero. Verissimo. Quando riescono a farsi portare un microfono, intrugliano frasi senza soggetto e, quel che è peggio, senza obbiettivo. Vertone non perdona. Perché dici problematica? Problema non basta? Perché dici tematica? Perché dici sessualità? Sguardo al cielo, sorriso di compatimento e di superiorità, ai miei tempi .. Loro, i ragazzi, fremono, scalpitano, schiumano ma non trovano reazioni. Finché il più dialettico scende in campo con una frase finalmente articolata, completa: soggetto, predicato, complemento: Lei, Vertone, diventa sempre più conservatore. Fine della polemica. O ciclo. • Il suo naso, signor Cirano, e davvero molto, molto grande. O cielo. Ma perché parlano così, perché I loro pensieri naufragano mentre cercano le parole che non trovano, perché dicono problematica, perché sono così poveri di parole, di idee, di ironia? ... La risposta viene dallo schermo, pochissimi minuti dopo, Madame Moratti in versione discorso della corona che annuncia il futuro della nostra TV di stato. E dice problematica. Lo dice proprio. E dice tematica. E usa trenta parole o giù di lì. E non si capisce cosa sta dicendo. La voce del potere. Scena seconda Torino, una settimana a Natale. Piazza Castello affollata, la gente guarda in su, che sia Babbo Natale? Non è Babbo Natale, e stelle comete non se ne aspettano più, ormai. È solo un ragazzo su una gru. Molto in alto. Chissà YQQ
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