La Terra vista dalla Luna - anno II - n. 11 - gennaio 1996

stati d'ansia: succede che gli insegnanti s sentano frustrati, deprivati, messi alla prova, dai modi di essere e di porsi dei ragazzi sfuggenti. L'immobilità del pensiero schiaccia così qualunque tentàtivo di mettere in contatto modi apparentemente troppo lontani: l'uso che si fa della diagnosi funzionale ne è un esempio clamoroso. . Ciò che dovrebbe essere diventato per tutti, nel tempo, uno strumento di riflessione e di apprendimento, dal quale partire per interrogarsi con nuove domande, viene invece scambiato per un verdetto inderogabile, un timbro indelebile, alla fin fine un alibi: il rischio, gravissimo, consiste nell'invalidare a priori la . possibilità della crescita, della maturazione, del cambiamento, della conquista .. Ritengo che questo sia il nodo centrale dell'ingarbugliato groviglio di contraddizioni in cui resta ingabbiato iJ processo di integrazione e la fantasia dominante ·che serpeggia come un fantasma tra le aule nega la fiducia, abbassa il tiro, non si nutre al sogno de futuro. La crescita ha bisogno di lievitare con ritmi propri. "Perché dobbiamo avere una tale furia disperata di successo e cacciarci in imprese così disperate? Se un uomo non sta al passo con i suoi compagni, lo si deve forse al fatto che ascolta un ritmo diverso (different drummer). Lasciando ballare al suono della musica che egli ascolta, qualunque ne sia il tempo o la distanza. Non è importante che l'uomo maturi come un melo o una quercia. Dobbiamo forse trasformare la sua primavera in estate?" Henry David Thoreau si esprimeva così nel 1854, con la leggerezza che siamo soliti attribuire alla poesia. Le storie dei ragazzi sfuggenti, le storie sfumate di Sara, di Angelo, di Chiara, non si esauriscono certo nella diagnosi che li ha accompagnati, sono invece storie in corso di scrittura: volgere lo sguardo verso di loro, accostandosi a un modello dinamico di interazione, può riservare sorprese e inattese imprevisti. . · Stupirsi è possibile soltanto se si è pronti, predisposti a lasciarsi stupire: dallo stupore nasce la voglia di raccontare e la storia del personaggio trova la propria narrabilità. Note 1D. Pennac, L'occhio del lupo, Salani, Firenze, 1993, pag. 54. 2H. Melville, Bartleby lo scrivano. 3E. S. Tau ber e M. R. Green, I processi prelogici dell'esperienza umana, in Affetti senza parole, Bollati Boringhieri, Torino, 1995, pag. 15. · 4E. Enriq_uez, Ulisse, Edipo e la Sfinge - il formatore fra Scilla e Cariddi, in Formazione e percezione psicoanalitica, Feltrinelli, Milano, 1988. ♦ KJl.QJd,_ COSA VUOL DIRE .INTEGRAZIONE Salvatore Sasso Salvatore Sasso lavora presso la Facoltà di Psicologia dell'Università di Roma. ♦ Per affrontare -il percorso dell'integrazione con le persone disabili, è necessario, per i cosiddetti "normali", conoscere il vissuto cognitivo ed emozionale degli individui colpiti da un gravissimo handicap. Christopher Nolan, affetto sin dalla nascita da un grave tipo di malformazione spastica che lo ha reso incapace di parlare e di camminare, in un suo libro autobiografico (Sotto l'occhio dell'orologio, Guanda 1988) racconta come sia riuscito a comunicare con gli altri attraverso un computer che, diventato la sua "voce", gli ha permesso di emergere da un silenzio durato "per secoli". Egli afferma, infatti, che "nel corso dei secoli gli storpi sono stati emarginati, bollati e trattati come materiale di scarto in un mondo offeso dalla loro presenza, incrinati e fatti a pezzi nella loro menomazione perché costretti a somigliare a quei miseri esemplari umani che non avevano nulla da offrire e ancor meno da pensare nella loro vita di svagata normalità" (p.9). Per Nolan, l'accesso al mondo è potuto avvenire quando gli altri hanno cominciato a guardarlo come persona, ossia a considerare il suo modo di comunicare, e, quindi, a ri-conoscere i suoi bisogni cognitivi, affettivi, emotivi e relazionali. L'aver individuato la possibilità di esprimere i suoi pensieri e i suoi sentimenti ha permesso la sua integrazione anche nel mondo della scuola. Ma se un individ40 non è in grado di porsi attivamente in una interazione, e non possiede altro che la sua presenza, quali sono le possibilità di integrazione? La nostra memoria culturale. È indispensabile, ai fini del nostro discorso, premettere una serie di conoscenze che, seppure entrate a far parte {lei nostro lessico psicopedagogico, hanno bisogno di essere continuamente elicitate poiché il loro significato fatica a entrare nel patrimonio culturale collettivo e scolastico. Mi sto riferendo soprattutto alla sentenza pronunciata dalla Corte Costituzionale, che ha cancellato la pregiudizievole esclusione dei disabili dalla scuola media secondaria, nonch~ a tutte quelle ricerche che hanno osservato lo sviluppo delle competenze sociali, perché entrambi i punti sono necessari per individuare un modello di intervento utile all'integrazione dei soggetti disabili. La sentenza della Corte Costituzionale,

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