diterraneo, all'inizio i nostri strumenti di lavoro non erano che qualche zappa. Finora i lavori socialmente utili sono stati realmente utili ai titolari delle coop, che erano spesso deputati regionali. Adesso forse con la fine dell'intermediazione delle coop stabilita dalla nuova legse, che prevede finanziamenti per iniziative imprenditoriali autonome e che quindi sono a nostro rischio, i lavori socialmente utili possono essere utili davvero". A Capaci. Una cooperativa utile di fatto e non per legge · Finora l'imprenditoria giovanile ha avuto come interlocutori privilegiati gli enti locali. La coop Capaci 88 è un esempio di questo dialogo, lontano dalla logica dei contributi a pioggia caratteristica della Resione Sicilia e che ha caratterizzato negativamente la storia dell'art. 23. Questa coo_perativa è nata dall'idea di ripulire e gestire la spiasgia per dare occupazione a diversi ragazzi. Quest'anno infatti hanno lavorato sei associazioni con una media da tredici a quin?ici perso1:1e per _ogni_lotto con compensi forfettan che s1 aggirano sulle trentamila lire al giorno. Ogm associazione poi si diversifica, come ad esempio l'associazione Arcos che gestisce una ·biblioteca e quest'estate ha portato l'iniziativa in spiaggia dando i libri in prestito gratuitamente a chi li chiedeva. Fabrizio, il presidente della coop, mi spiega la sua idea di imprenditoria giovanile: "La maggior parte di coloro che aderiscono al gruppo sono disoccupati che cercano un lavoro. Noi cerchiamo di creare occasioni di lavoro senza chiedere favori a nessuno, e questo è già in sé antimafia; suando non possiamo offrirlo direttamente, diamo le informazioni relative ad altri settori". A Palermo c'è l'Informagiovani, ma a Capaci non esiste, sebbene anche qui ci sia una forte domanda sui temi del lavoro e l'offerta di questo servizio avrebbe un sicuro successo. Nei paesi l'informazione è un bene di prima necessità, e proprio sulla sua carenza s1costruiscono clientele, e ne sia prov~ l' alt_ac. ~:m~iderazio~e attribui~a alla parola dei poht1c1 d1 turno. Il meccamsmo dell'informazione pilotata ha funzionato perfettamente nel caso dell'articolo 23. Per la selezione degli articolisti qui a Capaci è stato fatto a,mo' di par~occ~ia, gli amici desli amici, tanto e vero che 10 vivendo a Capaci non ne ho saputo niente quando si facevano le domande per fare la ~raduatoria degli articolisti; e come me moltissimi altri ragazzi, e ciò perché non facciamo parte di nessuna parrocchia. Io nell'88, ad esempio, facevo un cantiere di lavoro per disoccupati, e nonostante questo non ne sapevo niente, nessuno mi informava". Si ritorna ali' articolo 23, e dal confronto con la storia del grup_pogiovanile Capaci 88, è più visibile l'anomalia che maggiormente ha caratterizzato l'esperienza dei lavori socialmente utili: i progetti di utilità collettiva hanno sempre avuto un carattere indotto nei confronti dei giovani, sempre visti, nel migliore dei casi, come oggetto se non come pretesto per la formazione di cooperative e non come soggetto ispiratore dei progetti. I lavori socialmente utili non hanno avuto origine "dal basso" dal confronto con le esi~enze locali e della collaborazione con le ammmistrazioni comunali, quelle venute fuori dalle elezio'ni del '93 che in Sicilia hanno pur sempre una funzione innovatrice. Favorire il rapporto tra enti locali e imprenditoria giovanile forse non è immediatamente una soluzione, forse è una semplificazione eccessiva, ma è anche un modo per indicare una strada che potrebbe essere percorsa. Se la nuova legge va in questa direzione, come sostiene Anna del Rdb, tuttavia è giusto non chiudere le possibilità lavorative agli altri disoccupati e prevedere l'estensione delle agevolazioni per l'imprenditoria a tutti i giovani e meno giovani in cerca di prima occupazione. E questo per evitare una guerra fra poveri e per far diventare i lavori socialmente utili un vero strumento per creare lavoro per tutti e non (come li definisce un vecchio disegno di legge del 1991 mai approvato sul reddito di base per i giovani disoccupati presentato dal gruppo della Rete alla Regione) "interventi che finiscono col rivelarsi fruibili solo dalla parte più organizzata dei giovani o più sensibile alle ag- ~regaziç:mipolitiche e sindacali". Fino ad oggi 1 progetti di utilità collettiva in ambito· regionale hanno purtroppo significato solamente l'articolo 23, metafora della degenerazione morale della classe politica siciliana, intesa come maggioranza all'assemblea regionale ma anche, con gradi di responsabilità differenti, come sindacato ed associazionismo, degenerazione che coinvolge anche i giovani articolisti come complici di questo sistema e a lungo andare carnefici di se stessi. ♦ SUOLEDI VENTO
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==