La Terra vista dalla Luna - anno II - n. 11 - gennaio 1996

Ma noi dobbiamo farlo. È una ricchezza della baraccopoli. Rispondono ai bisogni delle persone, sanno spiegare l'ambiente in cui vivono, forniscono un linguaggio utilizzabile per ragionare sulla proJ?ria situazione. Io penso che il ruolo della spiritualità in ciò che noi vogliamo fare è molto importante. Perché si tratta di lavorare sui comportamenti. Non si tratta solo di agire, l'azione non ha effetto duraturo se non cambi il cuore delle persone, la loro visione di sé stessi e degli altri in quel contesto. Uno dei risultati del nostro intervento che abbiamo monitorato di recente è la sensazione della gente in termini di sicurezza: la sentono aumentata. C'è meno violenza. Ci sono buone relazioni di vicinato. Posso rivolgere la parola a chi appartiene a un'etnia diversa dalla mia, perché adesso viviamo tutti a Korosocho. Posso interloquire con loro, non devo limitarmi a procedere per linee interne alla mia etnia. Così l'azione dei nostri leaders ha portato a una diminuzione del grado di violenza nelle relazioni tra persone. Non ci sono, o almeno sono diminuite quelle forme di intimidazione silenziosa per cui certe persone o certi gruppi acquisivano potere su altri. Gelosie, invidie, rancori sono ridotti al minimo. Il Korosocho Peace Makers è molto importante propno nel portare tutti insieme, in modo che si possano condividere punti di vista diversi. C'è uno scambio. E tutti hanno qualcosa di positivo da portare. Scompare l'idea dell'unicità di ciascuna consregazione: tutti si sentono alla pari con gli altn e questa è la cosa più importante. I Kpm sono stati importanti soprattutto nel contrastare la mob just1ce (mob justice è la terribile consuetudine per cui i colpevoli di un furto o di un crimine vengono lapidati e arsi vivi dalla folla). Vedevi perfino donne incinte farlo. Non avevano neanche l'idea che il loro potesse essere un crimine. Cattolici praticanti credevano che fosse giusto, normale. E le Chiese hanno detto: no, dovete essere cristiani sempre, non solo la domenica a messa. Certo, non tutto è _positivo. Le nuove congregazioni pentecostali (anche il Kenya sta subendo l'invasione dei pentecostali fondamentalisti di provenienza nordamericana che sono in forte crescitaanche grazie alle consistenti risorse finanziarie di cui godono) beneficiano gruppi ristretti di persone chiusi all'interno e con un forte spirito di appartenenza alla propria setta, anche a svantaggio di chi ne resta fuori. Ma se un gruppo di persone trae beneficio da questo, bene, questo io lo accetto come positivo. Ma anche 1 c·attolici devono relazionarsi a loro pensando che dio è uno, cd è.anche il loro. Cosa pensi delle Chiese indipendenti africane, così seguite dalla gente delle baraccopoli? Dipende dalla maturità della Chiesa che le pratica, e anche dal livello di consapevolezza del credente. Dico questo perché nel nostro primo anno a Korogocho come operatori sociali, noi avevamo la necessità di comprendere appieno la mentalità delle persone. Ed eravamo sorpresi nel vedere tante Chiese diverse. Ci siamo subito accorti che non si trattava solo delle grandi Chiese missionarie, ma soprattutto di Chiese assolutamente nuove. Modificazioni delle precedenti, o scissioni, o congregazioni che si creavano dal nulla attorno a un leader. Era un lavorio continuo, incessante. E la domanda era: da dove viene tutta questa energia, questa creatività? Il presupposto di tutta questa attività è quanto meno una notevole fiducia in sé stessi. Ci vuole coraggio per mettere in piedi le proprie Chiese, anche in contrapposizione con le grandi Chiese missionarie, così organizzate. In una situazione di debolezza culturale ci si potrebbe aspettare una incondizionata adesione alle Chiese pentecostali nordamericane. Ma qui invece si tratta di teologie e strutturazioni locali, africane. E la maggioranza assoluta delle persone che vivono a Korogocho aderisce alle Chiese indipendenti africane, anche se solo come riferimento generico. Certo, la percentuale diminuisce molto tra i giovani, che in questo momento sono il segmento di popolazione più in érisi, il più depresso. L'atteggiamento più frequente da parte della popolazione giovanile è quello di lamentarsi di qualunque cosa accada. Di non trovare utilità in nessuna attività. Questo è il segmento nel quale noi facciamo più fatica a intervenire. Tutto sembra congiurare contro di l_oro.Un nostro organizzatore comunitario sostiene che la differenza tra il giovane e l'anziano è che per un anziano pensare di avere davanti solo dieci o venti anni di vita può essere una consolazione, mentre il giovane, che ha tutta la vita davanti, si sente frustrato. Che fare, dove andare? Bene, se questi giovani trovassero un riferimento nelle Chiese indipendenti io lo troverei positivo. So che i giovani tendono comunque ad associarsi in gruppi semi organizzati, che in certi Q_Q_ PIANETATERRA

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