PIANETA TERRA LA CHIESA IN AFRICA Andrea Berrini Celia Dos Santos Nino Rocca I NUOVI COMPITI Andrea Berrini Paea Wojtila è di nuovo volato in terra d'Africa. Ha toccato tre grandi capitali, Yaoundè, Johannesburg e Nairobi, di tre nazioni tra le meno povere del continente, Cameroun, Sud Africa e Kenya. Che poi un più alto Pil pro capite corrisponda davvero a condizioni più decenti di vita per la gran parte delle _popolazioni di quei paesi, è altra storia. Sta d1 fatto che le folle che il Santo Padre ha incontrato sono le masse urbane delle grandi metropoli. Spesso, persone provenienti da periferie in condiziom di estremo degrado Davanti a queste folle, il Papa ha difeso la causa del contmente Africano. Ha chiesto la remissione di parte del loro debito alle grandi istituzioni finanziarie, ha attaccato le élites dominanti e i governi locali per la loro corruzione e la cinica indifferenza alle condizioni di vita di quelli che altro non sono se non i loro sudditi. Di tutto ciò, molto si è parlato sui nostri media. Meno spazio, invece, è stato accordato a quello che era il motivo sostanziale di questo viaggio: la chiusura del lungo processo di discussione interna alla chiesa cattolica d'Africa che ha visto il suo momento culminante nel Sinodo dei Vescovi per l'Africa tenuto a Ròma nel maggio '94, e la sua definizione finale nell'Esortazione Apostolica "Ecclesia in Africa", . resa pubblica proprio durante questo viaggio. I temi dibattuti al Sinodo sono stati molti. L'asse attorno a cui l'intero processo sinodale è ruotato era la presa d'atto della maturità della Chiesa cattolica in Africa e del magistero locale. "Si esaurisce la prima fase dell'attività missionaria, e ne comincia una nuova, nella .quale la Chiesa d'Africa si fa missionaria essa stessa". · I cattolici africani acquistano fisionomia PIANETATERRA definita. Si presentano sulla scena mondiale come voce autonoma e distinta, capace di proporre temi, individuare soluzioni. Il ruolo crescente del clero africano nelle vicende politiche e sociali dei propri paesi viene esaltato. Ma il tema che a me sembra più interessante è stato quello, sottovalutato dai media, dell'inculturazione. Con questa parola, si intende la necessità eer la Chiesa di rivalutare e assumere entro il proprio corpo dottrinale parte della cultura e della religiosità tradizionale africana. L'Esortazione Apostolica riflette solo in minima parte i fermenti della cattolicità africana su questo tema. E secondo alcuni, lo fa solo in modo strumentale. La battaglia di parte della Chiesa africana per imporre certi temi alle gerarchie vaticane è stata dura, e i risultati sono inferiori alle speranze. Ma un dato è certo: a decenni di distanza dalla negritudine e il panafricanismo, e da quel dibattito sulla specificità culturale del continente africano che accompagnava la conquista dell'indipendenza politica, l'unica tra le grandi istituzioni mondiali che sembra saper mettere al centro della propria riflessione i problemi degli abitantj del continente più povero della terra, non può fare a meno di ancorare la propria riflessione al problema irrisolto dell'identità culturale africana. Non è poco. Vediamo di cosa si tratta. Punto primo. Alcune delle Propositiones votate dai vescovi alla chiusura del Sinodo sono molto nette a proposito di inculturazione. "Proposizione 36: Venerazione degli antenati:...raccomandiamo che la venerazione degli antenati, prendendo le dovute precauzioni per non sminuire la vera adorazione di Dio o minimizzare il ruolo dei santi, sia permessa in apposite cerimonie, autorizzate e proposte dalle autorità competenti della Chiesa. Proposizione 37: Il mondo degli spiriti: è credenza . africana che i buoni spiriti portano fortuna mentre quelli cattivi provocano dolore ... Il Sinodo spera che quanto prima si organizzi un' équ1pe di ricerca multidisciplinare, allo scopo di esaminare questo problema che è comJ?lesso, oscuro e diffuso... C'è necessità di uommi santi e donne sante che attraverso il sacramento e i sacramentali e con le_preghieredi liberazione possano aiutare gli afflitti. Non si trascurino i mezzi moderni acquisiti dalla psicologia e dalla parapsicologia." Queste parole non sono riprese in modo letterale dalla Esortazione Apostolica, che parla in modo generico di commissioni di studio su vari temi inerenti alle religioni tradizionali
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