La Terra vista dalla Luna - anno I - n. 10 - dicembre 1995

effetto ed emanazione di quella che Trigilia definisce la "colonizzazione politica della società", e non sempre questo fenomeno esula e si distanzia da quel "familismo amorale" (ovviamente adeguato ai tempi) che è l'elemento tradizionale del solidarismo meridionale. Occorre dunque non limitarsi al dato nudo e crudo, ma integrare l'analisi con un'interpretazione qualitativa dei fenomeni. I numeri, co- · munque, sono di per sé molto eloquenti: circa seimilaquattrocento associazioni culturali basa- . te sul volontariato (escluse le strutture pubbliche e le associazioni religiose) che coinvolgono circa settecentomila soci e tre milioni di utenti saltuari. Un fenomeno di massa, dunque, la cui innegabile vastità assume intrinsecamente, al di là di ogni ulteriore interpretazione, caratteristi- · che di dinamismo e un senso di trasformazione dei rapporti sociali che getta una luce nuova e diversa sulla· realtà meridionale. Ovviamente, non tutto q_uelloche luccica è oro. Tuttavia è possibile affermare che siamo di fronte a un fatto nuovo per il Sud: a un bisogno e a una volontà di stare insieme a cui si aggiunge una crescente capacità di auto-organizzazione nella legalità e comunque all'interno della dimensione civile, della polis. È troppo poco per sbilanciarsi in ottimismi statistici, ma è abbastanza per affermare che il Sud non è . una realtà immobile e stagnante; che invece ha un'evoluzione, per quanto lenta e peraltro non priva di settoriali accelerazioni. Il fenomeno dell'associazionismo è infatti recente ed è stato caratterizzato da uno sviluppo rapido: gran parte delle associazioni sono sorte dopo il 1980, e una significativa quota risale appena ai primi anni Novanta. · Questo movimento così rigoglioso può essere a sua volta foriero di ulteriori dinamismi soci~li in grado di sca~dinare il familisn:io, il fatalismo, la carenza di un comune sentire la "cosa pubblica", la sfiducia nelle istituzioni, la deficenza di un senso dello Stato, l'inibizione atavica dello spirito di intraprendenza: può essere cioè volano di uno sviluppo autonomo, tutt'oggi zavorrato non solo da ritardi strutturali, ma anche da retaggi culturali e ideologici. Ancora una volta dobbiamo usare però il freno della prudenza. L'associazionismo-da solo non può innescare una sorta di moto perpetuo, ma solo favorire le condizioni e le probabilità di attuazione di un circolo virtuoso. Né d'altra parte, esso è immune (siova ripeterlo) da quei vincoli di assistenzialismo, clientelismo e consociativismo che costituiscono i mali incancreniti della realtà meridionale. Bisogna allora discernere il grano dal miglio, pur valutando nel complesso la portata innovativa e propulsiva del fenomeno. È innegabile che il volontariato associativo è stata una risposta spontanea alla latitanza dell'intervento pubblico e delle istituzioni deputate, che ha colmato (parzialmente) un vuoto, offrendo nel contempo "un canale di partecipazione alternativo e compensativo" che in qualche modo riequilibrasse gli scompensi dovuti alla crisi di credibilità e di attrattiva dei partiti politici. L'arcipelago associativo - per gran parte costituito da isolotti e atolli - è comunque un universo assai difficile da scrutare per la sua precarietà, la sua frammentazione e la sua. incerta, mutevole configurazione. Tutti fattori di instabilità acuiti da elementi contestuali. Constatiamo quindi nel contempo "fragilità del retroterra associativo ed effervescenza del tessuto sociale", condizioni oppositive ma non contraddittorie. La metà delle associazioni è costretta ad operare con risorse finanziarie estremamente misere. Il che ci dà immediatamente un'idea molto nitida sia della fragilità economica. del fenomeno, sia della sua tenacia motivazionale. Se alla base di tutto c'è un incremento del reddito che ha favorito una crescita dell'istruzione e di conse_guenza della domanda di beni e servizi. culturali, dobbiamo anche registrare il significato extraeconomicò della realtà associativa, la sua vocazione politica e ideale in senso lato, che peraltro a sua volta concorre a incentivare e promuovere il consumo culturale. Va da sé che l'associazionismo si configura come una risposta autogestita alle difficoltà dei giovani di penetrare nel mercato del lavoro. Circa la metà dei soci non ha un'occupazione, un terzo è costituito da studenti. E tuttavia biMEZZOGIORNO·

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